Originariamente Scritto da
Giò
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Si, lo farò di seguito.
E quali sarebbero i 'veri storici' allora?
Quelli non allineati alla storiografia di regime.
Lattanzio è stato un militante ed un articolista/saggista politico, nulla di più. Non è che questo gli abbia dato particolari competenze storiche. Comunque, se ha scritto qualcosa in merito corredato da fonti storiche verificate, nessun problema a leggerlo, sia chiaro.
Riguardo agli Spartiati, nella "Politica" Aristotele denuncia proprio che a Sparta ci fosse una distribuzione ineguale della proprietà privata, di fatto descrivendo quella lacedomone come una situazione caratterizzata dal dominio di un'oligarchia latifondista che deteneva la parte più consistente ed estesa delle terre disponibili, che poi faceva coltivare ai contadini-schiavi.
Lattanzio fu ben più di un mero "militante ed articolista/saggista politico". Fu l'Uomo che elaborò una nuova weltaschauung, traendo il meglio dalle altre che lo precedettero, e che, se avesse trovato successo, avrebbe portato l'Italia, l'Europa ed il mondo in ben altri lidi. Dei giudizi di Aristotile, essendo egli un 'liberale' ante litteram, non mi è mai 'interessato' molto, ed il suo giudizio, assolutamente non conscio del "comunismo razzista" spartano, lo conferma.
Se mai è il contrario: è stato l'individualismo moderno a produrre storicamente l'eccesso opposto del collettivismo e dello statalismo (infatti è il liberalismo che ha prodotto il socialismo ed il comunismo, non viceversa). Ovviamente, si tratta di due facce della medesima medaglia: l'uno esalta eccessivamente la libertà a scapito della società, l'altro esalta eccessivamente la società a scapito della libertà. Lo Stato organico è il 'giusto mezzo' che evita i due opposti errori perché, pur affermando il giusto primato del bene comune della società sugli interessi individuali, riconosce agli individui e ai corpi intermedi le legittime libertà. Il totalitarismo di Stato e di partito del comunismo, invece, ha prodotto errori ed orrori, deprimendo e mortificando l'individuo senza apportare significative e durature migliorie alla società nel suo complesso.
Per il comunismo, comunque, 'popolo' e 'classe' sono due concetti - positivi - quasi intercambiabili.
Parto dall'ultimo punto: no, per il marxismo (prediligo quest'ultimo termine perché "comunismo" significa anche altro) ha sempre avuto in 'odio' il popolo, e non solo le classi 'alte', vedasi la 'polemica', partita dagli stessi Marx ed Engels, nei confronti del contadinato. Circa il resto, si può sostenere che vi sia stato una specie di giro della clessidra, poiché si passò da una forma 'assolutista', ad una 'liberale', per giungere ad una marxista-leninista. Quindi, se è vero che fu il liberalismo a 'figliare' il marxismo, non già il Socialismo, è però da preferire una realtà ove il Partito controlli tutto che non quella ove vige l'individualismo esasperato.
Vent'anni non furono molti, se si tiene conto della portata dei cambiamenti che il regime fascista cercò di introdurre e, contemporaneamente, delle incombenze che, di volta in volta, Mussolini si trovò ad affrontare sia in politica estera che in politica interna.
Hitler lo fece in molto meno tempo e con appena sei anni di pace. Mussolini non ha scusanti, tradì il fascismo. Faccio mio il giudizio di Karl Dryssen.
Questi ipse dixit lasciano il tempo che trovano, anche se sul fatto che sia "l'ultima tappa del capitalismo in putrefazione" potrei quasi concordare (e dico 'quasi' perché in realtà i fatti hanno dimostrato che dopo il marxismo è arrivato anche di peggio, pur continuando a sussistere un sistema capitalista profondamente guasto).
Concordo sul fatto che, crollata l'Unione Sovietica, la situazione sia enormemente peggiorata, ecco perché fu da ritenersi la "meno peggio". Resta però la realtà che il marxismo fu antisocialismo e 'puro' (ancorché 'evoluto') capitalismo.
Guarda che a me non suscita il minimo stupore o ribrezzo il fatto che Hitler si facesse fotografare in compagnia di alcuni importanti industriali tedeschi. Questo è un problema di chi vuol cercare di coniugare il proprio amore per Hitler con le sue simpatie filo-comuniste.
Non lo sai che ricevo emolumenti dai comunisti? Mi pagano per questa opera di 'revisione' storica. A parte stolte battute, se dovessi(mo) arrivare al potere, non si commetterà di certo l'errore fatto dal Führer e dal Duce. Comunque, quel Thyssen qualche anno dopo scappò via a gambe levate.
Se il "capitalismo" può essere liberale o statale, allora ne consegue che il capitalismo non si definisce per il fatto che lo Stato non controlla il capitale, giusto?
Aziende con più di 500 dipendenti sono realtà imprenditoriali abbastanza grandi, a dire il vero.