Chiara Volpato
edizioni LATERZA Le radici psicologiche della disuguaglianza
Le disparità sociali ed economiche sono nuovamente da anni in vertiginoso aumento.
Malgrado siano causa d'infelicità e ingiustizie, i tentativi reali di contrastarle sono pochi e deboli. Perché?
Chiara Volpato cerca di analizzare la questione secondo due diverse prospettive. La prima si sofferma sui processi cognitivi e motivazionali che fanno sì che i privilegiati percepiscano la propria superiorità come legittima e tentino d'imporla all'interno dell'intero contesto sociale: i membri delle classi dirigenti, insomma, si convincono di avere la 'stoffa giusta' e di meritare i propri privilegi.
La seconda prospettiva è quella di chi subisce la disuguaglianza, finendo per accettare e interiorizzare la propria posizione.
"Le radici psicologiche della disuguaglianza" di Chiara Volpato è un libro che aiuta a comprendere le profonde ingiustizie del presente, indispensabile per provare a concepire un cambio di rotta.
Le disuguaglianze sono tra le cause principali dell'infelicità collettiva: seminano sfiducia, indeboliscono la coesione sociale e mettono a rischio la democrazia. Perché, allora, i tentativi di contrastarle sono pochi e deboli?
Questo libro esamina come le disuguaglianze vengono costruite, occultate, accettate, interpretate, contrastate. Esplora il gioco dei meccanismi di assoluzione o di colpevolizzazione rispettivamente dei dominanti e dei dominati seguendo due diverse prospettive: la prima si sofferma sui processi cognitivi e motivazionali che fanno sì che i privilegiati, che della disuguaglianza beneficiano, si convincono di possedere la 'stoffa giusta' e di meritare i propri vantaggi.
La seconda ricostruisce i processi di chi subisce la disuguaglianza e la accetta, interiorizzandola.
IN REALTà TUTTO SUCCEDE PERCHè LE CLASSI DOMINANTI HANNO IL CONTROLLO DI GIORNALI TV E CASE EDITRICI E LIBRI COME QUESTO NE PUBBLICANO POCHI.
Anzi al contrario insistono per considerare giusti e meritati i privilegi delle classi che ne hanno il monopolio, mentre demonizzano le classi che subiscono le diseguanze fino convincerle di meritare il peggio dalla vita.