Originariamente Scritto da
standing bull
È che con i fasciolegaioli non si sa mai se non capiscono davvero, e non ci sarebbe da stupirsi vista la profondità del loro pensiero, o fanno solo finta perché gli fa comodo così.
Certo che ho risposto alla domanda relativa alla galera, ma siccome non ho premesso: “adesso rispondo alla domanda che mi hai fatto …” qualcuno ritiene che io abbia in un certo qual modo svicolato, e allora provo rispiegarlo come ad un bambino di 6 anni non troppo intelligente.
Avrei potuto rispondere con una domanda: “e dove sarebbe che ho detto che hai parlato di galera?”, ma avrei solo dato inizio ad una infinita serie di lagnanze e accuse al “solito piddino”, e allora ho preferito riferirmi al codice penale, articolo 699, che di seguito riporto per esteso, casomai qualcuno non avesse afferrato l’implicazione della frase “il porto abusivo d’armi è un reato grave”.
Eccolo qui. Articolo 699 C.P.
1. Chiunque, senza la licenza dell’Autorità, quando la licenza è richiesta porta un’arma fuori della propria abitazione o delle appartenenze di essa, è punito con l’arresto fino a diciotto mesi.
2. Soggiace all’arresto da diciotto mesi a tre anni chi, fuori della propria abitazione o delle appartenenze di essa, porta un’arma per cui non è ammessa licenza.
3. Se alcuno dei fatti preveduti dalle disposizioni precedenti è commesso in un luogo ove sia concorso o adunanza di persone, o di notte in un luogo abitato, le pene sono aumentate.
Ai sensi dell’articolo in questione l’aggravante c’è, in quanto l’arma è stata portata in un ospedale, chiaramente un luogo nel quale si ha adunanza di persone.
Perché cito quest’articolo? Perché di galera ho parlato io. Forse non si era capito, ma è andata così: ho scritto espressamente che non ho mica chiesto che il Bernardo fosse associato alle patrie galere.
E perché ho scritto questo? Perché ho dato per scontato che il Bernardo avesse il porto d’armi, altrimenti la sua condotta sarebbe stata passibile di arresto fino a 18 mesi più le circostanze aggravanti.
Quindi il mio discorso non aveva nessuna valenza di tipo penale, ma semmai politica, per qualcuno potrebbe averne anche dal punto di vista morale.
E mi ri-spiego. Qui abbiamo un candidato sindaco di una città dell’importanza di Milano. Questo candidato è un medico, primario di pediatria in un importante ospedale di Milano. Ora si viene a sapere che questo medico è uso portare un’arma da fuoco, immagino carica, nel suo posto di lavoro, che è il reparto di pediatria di un ospedale pubblico.
Secondo le sue dichiarazioni il primario non porta l’arma in reparto quando visita i pazienti. E meno male. E allora quando e dove porta quest’arma? Resta solo lo studio dove il primario riceve i colleghi e genitori e parenti dei bambini ricoverati. Altre possibilità al momento non ne vedo.
Quindi l’arma resta incustodita nello studio per il tempo in cui il primario visita i pazienti in reparto: ottimo. Ma quando il primario è nel suo studio e riceve colleghi e parenti di pazienti la tiene su di sé carica.
Non mi spingo oltre: ciascuno ne tragga le conclusioni che vuole.