Originariamente Scritto da
Hermes
Non credo che wikipedia abbia cancellato la voce, quando lo fa il risultato è questo:
Roberto Fiore. Per Savasta non c'è un avviso analogo, e di conseguenza la pagina non è bloccata, quindi chiunque in ogni momento può scriverla. Penso semplicemente che nessuno l'abbia scritta in primo luogo.
Oltretutto Wikipedia non deve affatto cancellare la pagina, visto che è gestita da una fondazione americana che ha sede negli Stati Uniti, e ovviamente non è soggetta alla legislazione italiana/europea. La pagina di Fiore è stata cancellata perchè gli amministratori italiani avevano paura di essere querelati personalmente, ma la Wikipedia in inglese (e molte altre lingue)
ha una pagina si di lui, perchè evidentemente gli amministratori americani se ne fregano delle minacce legali in Italia.
Eh, appunto. Se un diritto è inapplicabile/facilmente aggirabile, che diritto è?
Google vince contro l'Europa: non dovrà garantire il diritto all'oblio fuori dalla Ue
"L’Europa ha spinto per l’esatto contrario, chiedendo che la de-indicizzazione di un certo link venisse effettuata su scala globale, estendendo il diritto all’oblio degli utenti oltre agli (allora) 28 paesi della Ue. La sentenza del Tribunale equivale a una battuta d’arresto, pur ribadendo la validità delle regole imposte dall’Europa nel suo perimetro legislativo. Da un lato, il verdetto della Corte stabilisce che «non c’è obbligo, per un motore di ricerca che risponde alla richiesta di de-indicizzazione di una persona [...] di condurre questa ricerca in tutte le versioni del suo motore di ricerca (quindi anche in quelle operative fuori dall’Europa, ndr)». Dall’altro, appunto, si ricorda che «la legge Ue richiede a un motore di svolgere questa de-indicizzazione sulle versioni del motore di ricerca che corrispondono a tutti gli stati membri della Ue»."
Del resto gli US hanno il loro primo emendamento, il diritto all'oblio li non ci sarà mai. Quindi, a meno di non voler creare un firewall europeo sul modello cinese, gli europei avranno sempre accesso a queste informazioni.
Diritto all'oblio - Germania
"Un caso concreto si è verificato in Germania con la richiesta da parte di due fratelli condannati per l'omicidio dell'attore Walter Sedlmayr. Hanno presentato richiesta di cancellazione dei loro nomi da Wikipedia in tedesco[27][28][29]. Il 27 ottobre 2009 gli avvocati dei due fratelli condannati per omicidio hanno mandato una lettera di diffida alla Fondazione Wikimedia richiedendo che i nomi dei colpevoli fossero rimossi dalla pagina Wikipedia in inglese sulla vittima, citando la decisione del 1973 della Corte Federale Costituzionale che consente la rimozione del nome di un criminale dagli ultimi resoconti, una volta terminata la custodia cautelare. Precedentemente, il rappresentante legale dei due fratelli aveva vinto una sentenza in contumacia presso la Corte Tedesca contro la Fondazione Wikimedia. Secondo l'Electronic Frontier Foundation, gli avvocati avevano anche contestato un Internet service provider in Austria che aveva pubblicato i nomi dei colpevoli. Wikimedia ha sede negli Stati Uniti, dove il Primo Emendamento protegge la libertà di parola e di stampa, sotto le quali dovrebbero rientrare gli articoli di Wikipedia. In Germania, invece, la legge cerca di proteggere il nome dei privati dalla pubblicità indesiderata. Il 18 gennaio 2008 una corte ad Amburgo ha sostenuto i diritti personali dei due fratelli, che per la legge tedesca includono la rimozione dei loro nomi dagli archivi del caso. Il 12 novembre 2009 anche il New York Times ha riportato la notizia che uno dei due fratelli aveva una causa in corso contro la Fondazione Wikimedia in una corte tedesca. Coloro che hanno curato l'articolo sulla vittima sulla pagina tedesca di Wikipedia hanno rimosso i nomi dei colpevoli. The Guardian ha notato che però la causa ha portato ad effetto Streisand, ossia ad un'ampia pubblicizzazione del caso dovuta all'azione giudiziaria. Il 15 dicembre 2009, la Corte Federale Tedesca di Giustizia (Bundersgerichtshof) di Karlsruhe ha deciso che i siti internet tedeschi non devono controllare i loro archivi in modo da provvedere alla protezione permanente dei diritti personali per criminali condannati. Il caso si è presentato quando il nome dei due fratelli è stato trovato sul sito web Deutschlandradio, in un articolo di archivio datato luglio 2000."
Confermo che, anche sulla voce in lingua tedesca, i nomi degli assassini sono tutt'ora presenti.