chi è migrato e chi lavora e paga le tasse non ha nulla da temere
sono i clandestini e coloro che delinquono che devono essere perseguitati ed espulsi
pero' dobbiamo mettere il cartello tutto esaurito, ne abbiamo ricevuti abbastanza, basta, stop clandestini
e se in futuro l'italia ne avrà bisogno
bisognerà fare dei bandi nelle ambasciate all'estero per dei lavori dove l'Italia ha tradizionalmente bisogno
e viene solo chi è qualificato e puo' fare quel lavoro: avrà il contratto e 6 mesi di affitto pagato
Lo fa la Francia
Converrai con me che la maggior parte degli ex comunisti sono diventati liberal-progressisti. E le percentuali del Partito Comunista di Rizzo stanno li a dimostrarlo. Forse una società senza stato, senza nazione, senza famiglia, senza differenze tra sessi, così come decantata dai comunisti, si sta affermando più facilmente nel mondo occidentale anglosassonizzato moderno che non nell'Europa orientale di inizio novecento. Per quanto possa essere simpatico Rizzo, c'è da ammettere che siete quattro gatti e che siete pompati dalle reti Mediaset. Altrimenti non vi si filava di striscio.
Penso che un certo tipo di populismo e anti-casta, persino dopo la parabola dei grillini, possa essere rivendicato dalla destra e fare presa tra gli elettori. Purchè si sappia in che direzione andare. Quello sovversivo dei social-comunisti di ieri è da rigettare, quello dei grillini ha fatto il giuoco della sinistra progressista, quello dei primi leghisti in favore del localismo era un assist ai paesi dell'Europa centro-settentrionale, e infine quello giustizialista di inizio anni novanta è stato di fatto al servizio della unione tecnofinanziaria europea. Sostenere invece l'anti-partitismo da destra, per un ritorno alla sovranità nazionale, in favore del maurrassiano paese reale (contro quello legale scadente di oggi), per una classe dirigente ben selezionata con al vertice un tipo umano differente (non avvocati, banchieri, e giornalisti) è la direzione corretta. E quì rientrano tutti i discorsi che facciamo sul presidenzialismo o meno, sul sistema elettorale da prediligere, sullo stato centralista o federalista, etc.