Secondo me è il risultato della democraticizzazione della musica, ovvero il fatto che grazie alla tecnologia può diventare un artista anche colui che non ha nessuna preparazione musicale.
Uno potrebbe dire che avere buone competenze tecniche non fa necessariamente di te un artista serio e questo è vero perché ci sono esempi di musicisti classicamente formati che fanno musica spazzatura che non ha nulla a che vedere con la musica classica, però sicuramente il dover avere competenze tecniche fa da filtro. Cioè, è più probabile che ci siano artisti seri tra coloro che prendono sul serio la musica e concludono il conservatorio.
Il punto quindi è che adesso l'uomo di strada può diventare anche lui un artista e questo fa abbassare il livello medio della musica. Siccome la musica dell'uomo strada parla il linguaggio degli uomini di strada, li raggiunge meglio rispetto alla musica di uno come Mozart. Le radio e i bar lo sanno e quindi martellano sta musica.
Prendi per esempio Lazza. Lui ha iniziato il conservatorio, ma l'ha abbandonato. Se la cava bene con il pianoforte, ma in un commento ho letto che il problema di Lazza era che era bravo di gomito ma non di cervello e al conservatorio non basta il gomito.
Lui è un perfetto esempio di come la musica trap accolga gli scarti della musica: coloro che vengono scartati dalla musica seria trovano ampio spazio in altri generi musicali.
C'è poi anche un'altra questione da tenere presente (e la segnalo anche a @pomo-pèro e @Gianluca C.), ovvero che nella musica popolare in generale (non solo nella musica trap) l'artista e il compositore sono due figure separate.
In pratica nella musica popolare i compositori sono stati trasformati in pupazzi: "Tu fai quello che ti dico io, prendi i soldi e stai zitto!".
Ai concerti di Justin Bieber o di qualsiasi altra pop star nessuno batte le mani al compositore (il pubblico non sa nemmeno chi sia): tutti battono le mani al cantante. Lui è l'artista.
Nella musica classica funziona in maniera opposta: il pubblico naturalmente batte le mani anche ai musicisti, ma la gran parte degli applausi si rivolgono implicitamente al compositore, perché il pubblico principalmente è lì per sentire quel pezzo di quel determinato compositore.
Arriviamo al dunque. Mozart aveva pieno controllo del prodotto artistico e della visione artistica: scriveva la musica da solo, la arrangiava da solo e la suonava lui stesso (se era musica orchestrale conduceva l'orchestra).
Nella musica popolare, mediamente, il funzionamento è l'esatto opposto: è una catena di montaggio. Spesso dietro a un singolo pezzo c'è un numero ridicolo di compositori, della serie che Mozart scriveva una sinfonia da solo in quattro giorno e adesso ci vuole un esercito per una canzonetta.
Inoltre questi prendono ordini dall'artista, il quale può essere un ragazzino senza cervello che capisce poco o niente dal punto di vista tecnico.
In sintesi, da un lato hai un genere musicale (la musica classica) in cui compositori con un QI alto hanno il pieno controllo del prodotto artistico, dall'altro hai una serie di generi musicali in cui il controllo artistico è nelle mani di una persona che non deve avere nessuna particolare intelligenza e le persone che potrebbero avere un QI alto (visto che forse hanno studiato seriamente la musica) sono solo pupazzi che sfornano caramelline per il pubblico del ragazzino. @Resuscita Italia