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  1. #1
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    Predefinito Il capitalismo ha distrutto la cultura musicale

    Avete mai sentito parlare di Nobuo Uematsu, Koji Kondo o Keiichi Suzuki (tante per menzionarne alcuni)? Molto probabilmente no, però sicuramente tutti conoscete Fedez, Povia e Ligabue. Eppure anche un solo brano scritto dai primi tre ha un valore musicale superiore all'intera discografia prodotta dal 95% degli artisti con cui l'industria musicale ci scassa quotidianamente i coglioni.

    Si tratta di compositori che lavorano per aziende che sviluppano videogiochi e console, come per esempio l'azienda giapponese Nintendo. È appunto questa la parte "comica": un'azienda che non è specializzata nel produrre musica ma videogiochi come la Nintendo riesce a mettere insieme, per la parte musicale, delle risorse umane più valide rispetto all'industria musicale che invece per mestiere produce e vende musica.

    Non ci credete? Aprite questa playlist di youtube contenente 21 brani composti dalla Nintendo e ascoltatela fino in fondo, poi voglio vedere se qualcuno ha il coraggio di sostenere il contrario: https://www.youtube.com/watch?v=rwV8...y-M6jx1ioT6TEP

    Per chi non sapesse come funziona una playlist... avete presente i CD musicali? Ecco, una playlist funziona allo stesso modo: inizia dal primo brano e scorre automaticamente da un brano all'altro. Con i tastini da parte al tasto play/pausa potete andare avanti o indietro (come in uno stereo) e a destra del video c'è l'elenco di tutti i video che fanno parte della playlist, così potete per esempio saltare dal primo al diciottesimo.

    Quello che vi metto qui sotto è il primo brano della playlist: è stato composto da Nobuo Uematsu per il videogioco "final fantasy".




    Secondo i liberalcapitalisti il mercato premia i migliori: se hai tanti soldi significa che te li sei guadagnati. L'industria musicale è una dei migliori esempi a confutazione di questa teoria, a meno che qualcuno non voglia sostenere che Fedez sia migliore di Nobuo Uematsu.

    Un libertario mi diceva che non è una questione di qualità ma di libertà, perché la gente vuole merda e il mercato gliela dà. Su questo avrei dei seri dubbi: in realtà ogni "nuovo nato" non sa che musica vuole, viene semplicemente educato piano piano dall'ambiente intorno a sé.
    Quello che fa l'industria musicale molto semplicemente è produrre merda in quantità industriale e martellarla alla radio da mattina a sera, finché la gente non si manda giù persino il risciacquo del lavandino.

    Dopo che il mercato ha trasformato la spremuta d'arancia in acqua sporca te la lancia dietro perché tanto produrla non costa un cazzo.
    Non è che io sia moralmente contrario al succo d'arancia da 1 euro del supermercato, lo bevo anche io ogni tanto, ma la questione della musica è diversa, perché se l'industria musicale riempie di soldi la musica spazzatura la conseguenza è che vengono prodotte tonnellate di spazzatura e la musica di qualità non viene prodotta perché non ha fondi.

    È come se uno volesse mangiare la pizza cotta nel forno a legna e non riuscisse a trovare ristoranti che la fanno (solo in scarsissima quantità). La musica che produce l'industria musicale è paragonabile alla pizza alla merda cotta nel forno a microonde.

    Inoltre la musica contribuisce fortemente nel creare la società: lo illustra molto bene il film cult "Grease". Infatti la testa dei millenials è vuota come la musica che ascoltano. Non sono un vecchio inacidito di 80 anni, sono giovane anche io... magari quando il nonno ti dice "ai miei tempi era tutto meglio" ha torto, ma se ti dice "ai miei tempi lo standard era Frank Sinatra mentre oggi Fedez" forse non dice cazzate.

    La società avrà fatto passi avanti sulla questione dei diritti civili e sociali delle persone, ma sulla musica sono stati fatti solo passi indietro.

  2. #2
    Sospeso/a
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    Predefinito Re: Il capitalismo ha distrutto la cultura musicale

    In aggiunta a quello che ho scritto nel primo post: Keiichi Suzuki ha prodotto per i cazzi suoi un album partendo dalla musica che ha scritto per i videogiochi.

    Ha quindi scritto un testo per il pezzo "Eight Melodies" e l'ha fatto cantare da un coro di bambini della cattedrale inglese di St Paul.

    Vogliamo dire anche che quei bambini sanno cantare senza autotune e hanno una voce migliore di molte racchie sponsorizzate dall'industria musicale?


  3. #3
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    Predefinito Re: Il capitalismo ha distrutto la cultura musicale

    L'antifascista che nel 1945 avrebbe leccato l'ano dei soldati neri americani approdati, esattamente come hanno fatto i suoi avi, rinnega il capitalismo che gli stessi salvatori gli hanno portato, il tutto perché probabilmente è un giappominkia e vive giocando con il Nintendo.

    Quale cultura musicale aveva il popolo del 1500, quando il capitalismo non esisteva?
    Secondo te ascoltava Palestrina e Monteverdi?
    E soprattutto: hai idea di chi siano Palestrina e Monteverdi o conosci solo i giochetti giapponesi?

    Il popolo ha sempre ascoltato la merda, non c'entra niente il capitalismo. La musica superiore è sempre stata solo per noi superiori.
    Non è quindi colpa del capitalismo, ma della democrazia, che ha sponsorizzato la plebaglia a cui tu appartieni, donde l'esacerbare di tutte le sue caratteristiche più schifose, tra cui quella di non capire niente di arte.
    Religione per noi significa la dottrina (...) dell'allevamento che renda possibili le anime superiori a spese di quelle inferiori.
    Religion bedeutet uns die Lehre von (...) der Züchtung und Ermöglichung der höheren Seelen auf Unkosten der niederen.

  4. #4
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    Predefinito Re: Il capitalismo ha distrutto la cultura musicale

    Citazione Originariamente Scritto da Pestis nigra Visualizza Messaggio
    L'antifascista che nel 1945 avrebbe leccato l'ano dei soldati neri americani approdati, esattamente come hanno fatto i suoi avi, rinnega il capitalismo che gli stessi salvatori gli hanno portato, il tutto perché probabilmente è un giappominkia e vive giocando con il Nintendo.

    Quale cultura musicale aveva il popolo del 1500, quando il capitalismo non esisteva?
    Secondo te ascoltava Palestrina e Monteverdi?
    E soprattutto: hai idea di chi siano Palestrina e Monteverdi o conosci solo i giochetti giapponesi?

    Il popolo ha sempre ascoltato la merda, non c'entra niente il capitalismo. La musica superiore è sempre stata solo per noi superiori.
    Non è quindi colpa del capitalismo, ma della democrazia, che ha sponsorizzato la plebaglia a cui tu appartieni, donde l'esacerbare di tutte le sue caratteristiche più schifose, tra cui quella di non capire niente di arte.
    Bei tempi quando il popolo ascoltava faccetta nera.
    Cum Feris Ferus

  5. #5
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    Predefinito Re: Il capitalismo ha distrutto la cultura musicale

    Faccetta nera, così come le belle marce sovietiche che ascolto sempre, sono canzonette che servono a far rigare dritto la plebaglia.

    I gerarchi fascisti e nazionalsocialisti ascoltavano musica classica, mica le marcette. Mussolini era anche un amante del violino, come ogni essere superiore, che tende sempre all'uso di uno strumento musicale (Nietzsche infatti componeva). Il Bayreuth Festival ebbe il suo fiorire col grande Hitler, per non parlare di quanto Stalin amasse andare al teatro Bolshoi ad ascoltare pezzi di musica elevata.

    Ed io ascolto musica classica, ça va sans dire. Mica le canzoni dei giochi giapponesi.
    Religione per noi significa la dottrina (...) dell'allevamento che renda possibili le anime superiori a spese di quelle inferiori.
    Religion bedeutet uns die Lehre von (...) der Züchtung und Ermöglichung der höheren Seelen auf Unkosten der niederen.

  6. #6
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    Predefinito Re: Il capitalismo ha distrutto la cultura musicale

    Citazione Originariamente Scritto da Robert Owen Visualizza Messaggio
    Avete mai sentito parlare di Nobuo Uematsu, Koji Kondo o Keiichi Suzuki (tante per menzionarne alcuni)? Molto probabilmente no, però sicuramente tutti conoscete Fedez, Povia e Ligabue. Eppure anche un solo brano scritto dai primi tre ha un valore musicale superiore all'intera discografia prodotta dal 95% degli artisti con cui l'industria musicale ci scassa quotidianamente i coglioni.

    Si tratta di compositori che lavorano per aziende che sviluppano videogiochi e console, come per esempio l'azienda giapponese Nintendo. È appunto questa la parte "comica": un'azienda che non è specializzata nel produrre musica ma videogiochi come la Nintendo riesce a mettere insieme, per la parte musicale, delle risorse umane più valide rispetto all'industria musicale che invece per mestiere produce e vende musica.

    Non ci credete? Aprite questa playlist di youtube contenente 21 brani composti dalla Nintendo e ascoltatela fino in fondo, poi voglio vedere se qualcuno ha il coraggio di sostenere il contrario: https://www.youtube.com/watch?v=rwV8...y-M6jx1ioT6TEP

    Per chi non sapesse come funziona una playlist... avete presente i CD musicali? Ecco, una playlist funziona allo stesso modo: inizia dal primo brano e scorre automaticamente da un brano all'altro. Con i tastini da parte al tasto play/pausa potete andare avanti o indietro (come in uno stereo) e a destra del video c'è l'elenco di tutti i video che fanno parte della playlist, così potete per esempio saltare dal primo al diciottesimo.

    Quello che vi metto qui sotto è il primo brano della playlist: è stato composto da Nobuo Uematsu per il videogioco "final fantasy".




    Secondo i liberalcapitalisti il mercato premia i migliori: se hai tanti soldi significa che te li sei guadagnati. L'industria musicale è una dei migliori esempi a confutazione di questa teoria, a meno che qualcuno non voglia sostenere che Fedez sia migliore di Nobuo Uematsu.

    Un libertario mi diceva che non è una questione di qualità ma di libertà, perché la gente vuole merda e il mercato gliela dà. Su questo avrei dei seri dubbi: in realtà ogni "nuovo nato" non sa che musica vuole, viene semplicemente educato piano piano dall'ambiente intorno a sé.
    Quello che fa l'industria musicale molto semplicemente è produrre merda in quantità industriale e martellarla alla radio da mattina a sera, finché la gente non si manda giù persino il risciacquo del lavandino.

    Dopo che il mercato ha trasformato la spremuta d'arancia in acqua sporca te la lancia dietro perché tanto produrla non costa un cazzo.
    Non è che io sia moralmente contrario al succo d'arancia da 1 euro del supermercato, lo bevo anche io ogni tanto, ma la questione della musica è diversa, perché se l'industria musicale riempie di soldi la musica spazzatura la conseguenza è che vengono prodotte tonnellate di spazzatura e la musica di qualità non viene prodotta perché non ha fondi.

    È come se uno volesse mangiare la pizza cotta nel forno a legna e non riuscisse a trovare ristoranti che la fanno (solo in scarsissima quantità). La musica che produce l'industria musicale è paragonabile alla pizza alla merda cotta nel forno a microonde.

    Inoltre la musica contribuisce fortemente nel creare la società: lo illustra molto bene il film cult "Grease". Infatti la testa dei millenials è vuota come la musica che ascoltano. Non sono un vecchio inacidito di 80 anni, sono giovane anche io... magari quando il nonno ti dice "ai miei tempi era tutto meglio" ha torto, ma se ti dice "ai miei tempi lo standard era Frank Sinatra mentre oggi Fedez" forse non dice cazzate.

    La società avrà fatto passi avanti sulla questione dei diritti civili e sociali delle persone, ma sulla musica sono stati fatti solo passi indietro.


    no nel liberismo non vincono i migliori ma i migliori per una data popolazione . Se la popolazione ha basso livello culturale non è colpa sua ma delle scuole pubbliche
    Citami se vuoi risposta @osservatore90
    «Essendo necessaria alla sicurezza di uno Stato libero una ben organizzata milizia, il diritto dei cittadini di detenere e portare armi non potrà essere infranto.»

  7. #7
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    Predefinito Re: Il capitalismo ha distrutto la cultura musicale

    Citazione Originariamente Scritto da Pestis nigra Visualizza Messaggio
    Faccetta nera, così come le belle marce sovietiche che ascolto sempre, sono canzonette che servono a far rigare dritto la plebaglia.

    I gerarchi fascisti e nazionalsocialisti ascoltavano musica classica, mica le marcette. Mussolini era anche un amante del violino, come ogni essere superiore, che tende sempre all'uso di uno strumento musicale (Nietzsche infatti componeva). Il Bayreuth Festival ebbe il suo fiorire col grande Hitler, per non parlare di quanto Stalin amasse andare al teatro Bolshoi ad ascoltare pezzi di musica elevata.

    Ed io ascolto musica classica, ça va sans dire. Mica le canzoni dei giochi giapponesi.
    Ti sarebbe piaciuto mio padre che suonava il violino. Peccato che i tuoi simili me lo abbiano rimandato a casa che pesava 42 chili.
    Cum Feris Ferus

  8. #8
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    Predefinito Re: Il capitalismo ha distrutto la cultura musicale

    Citazione Originariamente Scritto da Pestis nigra Visualizza Messaggio
    L'antifascista che nel 1945 avrebbe leccato l'ano dei soldati neri americani approdati, esattamente come hanno fatto i suoi avi, rinnega il capitalismo
    ehi, rinco. Il nazifascismo era capitalista quanto gli yankee. Hitler era un pupazzo dei Krupp come Mussolini di Agnelli, Volpi e feccia varia.
    Una Cina, una Yugoslavia, una Russia, una Corea, una Palestina, un'Irlanda. E zero USA

  9. #9
    Klassenkampf ist alles!
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    Predefinito Re: Il capitalismo ha distrutto la cultura musicale

    Citazione Originariamente Scritto da Pestis nigra Visualizza Messaggio
    Faccetta nera, così come le belle marce sovietiche che ascolto sempre, sono canzonette che servono a far rigare dritto la plebaglia.

    I gerarchi fascisti e nazionalsocialisti ascoltavano musica classica.
    ma piantala di dire idiozie. Erano ignoranti come capre. Mussolini all'opera si addormentava sempre, Hitler finanziò Bayreuth perchè la nuora di Wagner aveva spacciato il suocero per un suo antesignano.
    E comunque che vuol dire che ascoltavano musica classica? QUesto rende ANCORA PEGGIORI i loro crimini contro l'umanità!
    Una Cina, una Yugoslavia, una Russia, una Corea, una Palestina, un'Irlanda. E zero USA

  10. #10
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    Predefinito Re: Il capitalismo ha distrutto la cultura musicale

    Guardate che i grandi compositori del passat e di tutte le epocheerano anche imprenditori, se la loro musica non piaceva non guadagnavano. Poi è ovvio che la musica si evolve nel tempo (nuovi strumenti nuovi ritmi, nuovi movimenti ecc.)
    When the facts change, I change my mind. What do you do, sir? John Maynard Keynes

 

 
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