"Riforma GELMINI, tagli e precariato" di Pietro Roccaro
Pubblicato venerdì, ottobre 08, 2010 da Fiamma Futura
Comunicato Stampa
Riforma GELMINI, tagli e precariato | Fiamma Futura
Avola(Sr)


Come docente precario e, al contempo, responsabile del dipartimento Scuola e Formazione in seno all’Associazione Culturale Progetto Nazionale Fiamma Futura Sicilia, in occasione della ripresa delle attività didattiche mi permetto di esprimere le mie valutazioni critiche nei confronti della Riforma Gelmini e rinnovo la mia solidarietà a tutti i lavoratori tra prof e personale ATA che sono rimasti a casa per effetto dei tagli previsti dalla sopracitata e contestata Riforma.
La Riforma Gelmini è una pesante mannaia, piombata come una scure sui docenti, bidelli e segretari rimasti disoccupati. Una carneficina di precari, sulle cui spalle ricade lo scotto dei tagli in nome e in ossequio alla tanto richiesta austerity caldeggiata dal Governo Berlusconi.
I dati pubblicati sui quotidiani sono sconfortanti, sono numeri da campo di battaglia: in Sicilia si va per l’eliminazione di 1.275 posti nella Primaria, 534 nella Media e 1.578 nel Secondo grado. Per gli ATA la forbice ha affondato le lame in maniera pesante: 1.600 posti di lavoro in meno.
Voglio, altresì, lamentare il fatto che il pesante taglio della Riforma Gelmini si rifletterà, con esiti negativi, sulla qualità dell’offerta formativa rivolta ai giovani e andrà ad incidere profondamente anche sul tessuto lavorativo e sull’efficienza dell’amministrazione scolastica nella nostra Regione.
In Sicilia, a causa delle infrastrutture carenti, della povertà dei Comuni incapaci economicamente di finanziare e gestire le mense, il tempo prolungato rischia di diventare un miraggio.
Non è da paese normale che coloro che hanno studiato e finalmente hanno conseguito la laurea siano condannati alla precarietà a vita e per farsi ascoltare dal governo nazionale debbano ricorrere ad atti estremi di reazione come quelli messi in atto da alcuni precari palermitani che hanno praticato lo sciopero della fame.
Nella provincia di Siracusa, secondo i dati snocciolati dalla Flc – Cgil, sono stati eseguiti 92 tagli alle scuole elementari e 38 alle medie che vanno a sommarsi a quelli dell’anno scorso,mentre sono stati tagliati 139 posti anche alle superiori.
Come si può garantire di questo passo l’istruzione ai nostri ragazzi?
Anche nel siracusano, con l’inizio dell’anno scolastico, sono emersi le contraddizioni derivanti dalla Riforma Gelmini che ha fortemente penalizzato la scuola e come già lamentato la qualità della formazione dei ragazzi.
Alunni troppo numerosi e insegnanti a malapena sufficienti o, ancora, assistenti amministrativi ridotti all’osso. Per non parlare dei docenti assegnati a tre istituti diversi. Una situazione questa che rende, in molti casi, impossibile il completamento dell’orario.
Sostengo, da sempre, l’Urgenza che il Governo Nazionale avrebbe dovuto inserire nella sua agenda politica la Questione del Precariato della Scuola; i tagli agli organici sfasciano la scuola pubblica e impoveriscono ancora di più la Sicilia, povera in un Meridione altrettanto povero.
Al Governo Berlusconi e al Ministro Gelmini vogliamo ricordare che il diritto al lavoro, così come il diritto allo studio, sono tra i princìpi fondamentali della nostra Costituzione. Essi rappresentano, infatti, la base dell’educazione sociale e sono riconosciuti dagli Articoli 1, 4 e 34 e vanno compiutamente realizzati per la crescita umana e culturale dell’individuo.
Il presidente del consiglio Berlusconi avrebbe dovuto inserire tra “i 5 punti del suo Governo”, tra le priorità da realizzare, la questione SCUOLA e PRECARIATO.
Non è da paese normale dover assistere a docenti che minacciano lo sciopero della fame per poter lavorare e rivendicare i loro diritti; non è da paese normale dover assistere alla scena drammatica di un precario che minaccia il suicidio perché disperato; non è, infine, da paese normale assistere impotenti al dramma di tanti laureati che dopo anni di studio e di sacrifici economici rimangono disoccupati ed intrappolati in lunghe graduatorie ormai sature.
Un Governo, a prescindere dal colore politico, per definirsi “Buon Governo” deve scommettere sulla SCUOLA e sull’ISTRUZIONE.
Gli insegnanti e il personale ATA delle provincie siciliane e di tutto il meridione e tutte le Associazioni Sindacali del comparto Scuola, di destra e di sinistra, devono tutti assieme costituire un fronte comune di mobilitazione per dar voce al proprio dissenso e non accettare passivamente la mancanza di attenzioni che riserva alla scuola questo Governo. IL PRECARIATO NON HA COLORI POLITICI, SIAMO TUTTI SULLA STESSA BARCA.

Il Responsabile del Circolo Fiamma Futura Avola
SETTORE – SCUOLA E FORMAZIONE
Prof. Pietro Roccaro
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