Il camerata ed editorialista Franco Pitzus (Edizioni Effepi) ci ha lasciati dopo lunga malattia.
Una prece.
Il camerata ed editorialista Franco Pitzus (Edizioni Effepi) ci ha lasciati dopo lunga malattia.
Una prece.
In memoriam. A Franco Pitzus, editore, animatore culturale anticonformista.
Roberto Pecchioli
E’ morto all’età di settant’anni, il dottor Francesco Pitzus, Franco per gli intimi, editore e factotum della Effepi Edizioni. Il male non ha avuto pietà e, nonostante le cure, Franco non c’è più. Quando muore un amico, si affollano i ricordi, si vorrebbe dire qualcosa di importante. Si desidera che il ricordo scritto – lui, da uomo di scrittura e di stampa- direbbe “il coccodrillo”, sia bello, elegante, dia conto di una vita intera.
Impossibile. Vincono le emozioni, come è giusto e umano. Perché Francesco Pitzus non era solo un editore impavido davanti a ogni sfida, un uomo libero, un colto, sapiente artigiano della parola scritta perfino dalla sua camera d’ospedale. Era innanzitutto un signore d’altri tempi. Alto, abbronzato, dalla figura simile a un moschettiere, stava una spanna sopra gli altri. Per cultura, classe, intuito, capacità di consigliare, coraggio nel mestiere di editore, che era in lui soprattutto vocazione di animatore culturale.
In giovinezza era stato militante delle organizzazioni studentesche del MSI, poi aveva iniziato la carriera nel campo editoriale, raggiungendo una posizione di grande rilievo presso l’editore Mursia. A cinquant’anni, nel momento di cogliere i frutti di anni di lavoro, dovette ricominciare daccapo. Si inventò editore indipendente, di frontiera. Da allora ha permesso a decine di autori di uscire dal limbo, ha dato voce a una cultura alternativa ridotta al silenzio, ha riempito gli scaffali di libri sulfurei, di conoscenza, di storia- una delle sue passioni- di ricostruzioni puntuali e coraggiose.
Ha ridato vita e dignità, attraverso i libri, a personaggi ed eventi dimenticati o demonizzati. Chi scrive ha avuto da lui l’incoraggiamento a mettersi in gioco, consigli preziosi, fiducia e amicizia. Resteranno sempre nel cuore i pomeriggi nel suo ufficio- antro, un appartamento ingombro di carte, manoscritti, libri e riviste storiche nello stesso palazzo del quartiere di Sampierdarena, a Genova, dove viveva da sempre. Lunghe discussioni, digressioni culturali, storie di vita ma anche aneddoti e perfino barzellette. Sapienza unita a leggerezza, la classe un po’ svagata di chi rende facili le cose difficili senza prendersi troppo sul serio, i consigli dispensati con normalità, quasi senza farsene accorgere, la bravura artigiana di chi i libri li costruiva con le sue mani, impaginatore, grafico, correttore, editor, scopritore di talenti, tutto insieme in una persona sola.
Chi scrive deve molto a Franco, anzi al dottor Pitzus, poiché, nonostante l’amicizia e la lunga frequentazione continuavamo a darci del lei, come era normale nel passato anche tra persone legate da affinità, unite da una comune visione della vita e del mondo. Tre libri sono frutto della collaborazione con lui. Uno, in particolare, il Dizionario del Politicamente Corretto e della Neolingua, ci è stato praticamente commissionato, bonariamente imposto dal suo fiuto. Avevano discusso varie volte lungamente sul potere della parola e l’importanza del linguaggio: alla fine lanciò la proposta, tra il serio e lo scherzoso: perché non butta giù un vocabolarietto, qualcosa di leggero ma serio?
La malattia l’aveva stravolto nel corpo, ma non aveva domato l’animo forte, avventuroso. Sembrava scherzare sul male insidioso che l’aveva colpito. In questi casi si usa dire: speriamo che non abbia sofferto. Ma Franco Pitzus la morte deve averla guardata in faccia con uno sberleffo, magari le ha proposto di scrivere un libro su stessa. Se è così, lo pubblicherà il figlio Stefano, che ne seguirà le orme e non lascerà cadere il testimone. L’officina fumosa ingombra della contro cultura – cioè della vera cultura – resterà aperta, ne siamo certi. Lo merita Franco, lo merita chi gli ha dato una mano e ha ricevuto tanto. Che la terra le sia lieve, amico Pitzus. A Dio.
Ricordo che Franco ha pubblicato quasi tutti i libri di Gianantonio Valli, di Gian Pio Mattogno, di Carlo Mattogno, di Antonio Lombardi, di Federico Prati, di Silvano Lorenzoni.
Ha pubblicato una enorme quantità di libri dai temi piu' diversi e tutti rigorosamente controcorrente.
Non lo conoscevo.
RiP
Sono stato in contatto con lui via mail quando ero ragazzino per comperare i libri di Carlo Mattogno.
Peccato, non pensavo fosse così anziano.
Mi domando come e se andrà avanti Effepi, ora.
Il modo più semplice era mandargli una email; ora diventa complicato.
Religione per noi significa la dottrina (...) dell'allevamento che renda possibili le anime superiori a spese di quelle inferiori.
Religion bedeutet uns die Lehre von (...) der Züchtung und Ermöglichung der höheren Seelen auf Unkosten der niederen.
Roma, 10 set – L’editore e saggista Francesco Pitzus è mancato mercoledì 8 settembre 2021 dopo una lunga malattia, sopportata stoicamente e che non lo ha mai fermato nella sua attività editoriale controcorrente.
Già rappresentante librario di spicco per la casa editrice Mursia, nel 2000 Pitzus fondò la Effepi Edizioni, spinto, nelle sue parole, da queste considerazioni: “Fatte le dovute eccezioni, molto poche in verità, la produzione storica in Italia è di un conformismo esasperante. Alla base di questi lavori, spesso ponderosi, talvolta dotti, non sta la ricerca della verità, ma il desiderio di ottenere il consenso. La verità, per questi storici, è un po’ come la colpa…. è nata orfana e loro non sono, o non si sentono, in grado di adottarla. Per questi motivi, ed in considerazione delle opere che intendiamo pubblicare, speriamo che la nascita della nostra modesta realtà editoriale riuscirà gradita a chi stanco, oseremmo dire stremato, dal buonismo, dal conformismo e dal politically correct imperanti è, per natura e temperamento, portato a ragionare con la sua testa e non ad assimilare, passivamente, stereotipi d’importazione”.
Il coraggio di andare controcorrente
E la sua produzione libraria, http://www.libreriaeuropa.it/ricerca.asp?editoreid=409 ininterrotta nei ventuno anni successivi, visse esattamente secondo questa impostazione: nei primi due titoli pubblicati, ossia il profetico Norimberga o la terra promessa di Maurice Bardèche e gli atti completi del Processo di Norimberga, in quattro CD-ROM, vi è la doppia cifra del catalogo e dello spirito del suo editore. Ossia il coraggio di andare controcorrente, senza quella presunzione che spesso nel nostro ambiente vi si accompagna, ma anzi con una certa brillante ironia, e la puntuale ricerca documentale.
Il catalogo, con centinaia di titoli pubblicati gli ultimi dei quali dati alle stampe ancora poche settimane prima della morte, crebbe negli anni a toccare non soltanto i temi focali del Revisionismo storico, ma anche la storia militare dall’età antica al Risorgimento ai due conflitti mondiali, la ristampa di importanti volumi di documentazione storica, economica e giuridica del Fascismo e del Nazionalsocialismo, fino alla geopolitica e alla critica radicale alla società contemporanea.
Si è spenta una luce importante nell’editoria non conforme, ma restano a noi lettori le opere edite da quello che era, e rimane, uno degli editori più audaci del panorama italiano.
Andrea Lombardi
https://www.ilprimatonazionale.it/ap...rrente-206836/
Una prece.
Hitler or Hell.
L'avevo contattato via posta elettronica qualche setimana fa...
Bazooka!!!
L'avevo sentito quando era morto il Valli... e più recentemente per uno studio pubblicato da Carlo Mattogno e Giuseppe Poggi... che mi ha inviato senza nemmeno farmelo pagare.
....ha lasciato un vuoto incolmabile.
Ciao Franco... mi mancherai tantissimo.
When history comes to you enforced by law, only one thing is certain: IT'S A LIE!
"Amo i solitari, i diversi, quelli che non incontri mai. Quelli persi, andati, spiritati, fottuti. Quelli con l'anima in fiamme." (Charles Bukowsky)