Non prendete la vita troppo sul serio, comunque vada non ne uscirete vivi. - Robert Oppenheimer
Ci sedemmo dalla parte del torto visto che tutti gli altri posti erano occupati. - B.B.
POL Progressista
Gli esuberi
Partiamo dai lavoratori. Il piano di Ita prevede al decollo, previsto per il 15 ottobre se non ci saranno imprevisti, 2.800 dipendenti. Ita vuole fare assunzioni sul mercato e ha aperto fino al 6 settembre una piattaforma online sulla quale sono arrivate 29.451 candidature. Di queste oltre 7.200 sono di dipendenti Alitalia, circa il 70% della forza lavoro complessiva, pari a circa 10.200 addetti. Già questi numeri fanno capire che, se anche Ita assumesse solo i lavoratori di Alitalia, ci sarebbe il rischio di arrivare a più di 7mila esuberi. I 2.800 addetti da immatricolare al via sono divisi tra 1.550 naviganti e 1.250 lavoratori di terra. Poiché i naviganti di Alitalia sono circa 4.500, tra loro ci sarebbero circa 3mila esuberi. Tra i lavoratori di terra, qui si parla soprattutto degli uffici e funzioni centrali, gli esuberi sarebbero quasi nulli, considerando che nel lotto aviation di Alitalia ci sono 1.400 addetti, lasciando da parte gli addetti dei due rami d’azienda che, dopo la costituzione di nuove società, verranno venduti con procedura separata dai commissari, cioè handling e manutenzione.
Il nuovo contratto e il taglio degli stipendi
Ita ha detto che vuole un contratto più competitivo, quindi stipendi più bassi per allinearsi alla concorrenza. Secondo i sindacati le proposte dell’azienda, messe sul tavolo il 6 settembre, prefigurano contratti per i naviganti (piloti e assistenti di volo) con stipendi «inferiori a Ryanair e alla media delle low cost operanti in Italia», ha riferito al Sole 24 Ore una fonte che partecipa alle trattative. Tra gli esempi, secondo i sindacati, in Ita un comandante Alitalia con 24 anni di anzianità potrebbe guadagnare al massimo 114mila euro lordi l’anno, rispetto ai 140mila euro lordi di un comandante di Ryanair con 7 anni di anzianità, quindi molto più giovane. E tutti gli altri piloti dovrebbero guadagnare di meno, a scalare. Per gli asisstenti di volo, secondo la stessa fonte, le simulazioni sulla base delle tabelle di Ita porterebbe a uno stipendio medio di circa 35mila euro lordi l’anno, mentre per i lavoratori di terra verrebbero sostanzialmente mantenuti gli attuali livelli, in media circa 34.800 euro lordi annui. Sono cifre ufficiose, da verificare, Ita non ha diffuso dati.
Il mancato accordo
Ita ha detto che, «rilevata l'indisponibilità alla firma unitaria dei testi presentati il 6 settembre, requisito imprescindibile per accompagnare la nascita di un progetto così ambizioso e di respiro internazionale, ha preso atto della impossibilità di addivenire ad un accordo». La società ha reso noto che Cgil-Cisl-Uil e Ugl, che rappresentano soprattutto i lavoratori di terra, hanno disertato l’incontro con l’azienda e la mattina dell’8 settembre hanno fatto arrivare a Ita «una controproposta che escludeva le associazioni professionali» dei piloti e assistenti di volo dalla firma della stessa. Non si conosce il contenuto di questa controproposta. Questi sindacati sono rimasti a Fiumicino nell’assemblea dei lavoratori. Sono andati all’incontro, per le 15, solo i rappresentanti dei naviganti, Fast Confsal e le sigle riunite nella Fnta (Anpac, Anpav, Anp e Assovolo), che tuttavia «hanno manifestato l’impossibilità di sottoscrivere le proposte in precedenza presentate dall’azienda» perché ritengono trobbo bassi gli stipendi. Al termine è stato sottoscritto un verbale di mancato accordo, in cui si dice che «non sussistono, allo stato, le condizioni per addivenire ad un acordo complessivo», firmato da Altavilla e solo dai rappresentanti dei naviganti.
La decisione della Ue
Secodo il Financial Times la decisione della Commissione sarà emessa il 9 settembre e dirà che il governo ha violato le regole sugli aiuti di Stato quando ha concesso prestiti ad Alitalia per 900 milioni di euro nel 2017. Era il governo di Paolo Gentiloni, oggi commissario Ue. Alitalia dovrebbe quindi restituire allo Stato questa somma, ma non ha i soldi. La decisione Ue stabilirà anche la «discontinuità» tra Alitalia e Ita, altrimenti sarebbe Ita a dover rimborsare gli aiuti di Stato. Terzo punto della decisione, secondo quanto risulta al Sole 24 Oe, dovrebbe essere un via libera della Ue alla ricapitalizzazione di Ita per 700 milioni da parte del Mef.
https://www.ilsole24ore.com/art/ita-...40493666785oSE
Il sonno della ragione genera mostri.
Divergevano due strade in un bosco, ed io...io presi la meno battuta, e di qui tutta la differenza è venuta.
Interessante.
Quindi hanno già stabilito ora che limiteranno la capienza deli A320 a 150 posti. Un ottimo sistema per perdere soldi ad ogni volo, tenendo un certo numero di posti vuoti e non utilizzabili.
Loro sono una azienda pubblica, possono permettersi di volare in perdita.
Non prendete la vita troppo sul serio, comunque vada non ne uscirete vivi. - Robert Oppenheimer
Ci sedemmo dalla parte del torto visto che tutti gli altri posti erano occupati. - B.B.
POL Progressista
il trasporto aereo di massa è al capolinea, e nel giro di pochi anni sarà ridotto drasticamente, secondo il progetto dei caporioni che vogliono imporre la nuova economia di stampo marcatamente ecologista. non è del tutto sbagliato, mettere un freno a questa folle movimentazione di persone, che causano lo scarico di milioni di tonnellate di gas inquinanti nella stratosfera, giusto perché vogliono trascorrere le vacanze a 10 mila km da casa, o per altri risibili motivi che possono essere evitati con l'uso delle attuale tecnologie telematiche.
non sarà così, perché si tratta di un settore con costi operativi altissimi, che solo l'affluire di continui finanziamenti da parte di tutti i governi, hanno permesso di farlo rimanere in piedi. ora la musica è cambiata, e il turismo sarà una faccenda in gran parte domestica che renderà eccezione la vacanza all'estero.
da questo punto di vista, noi siamo particolarmente fortunati, avendo a disposizione il territorio più bello e interessante del mondo, dal punto di vista paesaggistico, storico, gastronomico, nonché la qualità complessiva dei servizi offerti.