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  1. #51
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    Predefinito Re: La linea vincente dentro la lega? Quella dei governatori.

    Citazione Originariamente Scritto da incerto Visualizza Messaggio
    ... la supera di molto nel dire cazzate, come quella di oggi. Ho appena aperto un 3d all'uopo.
    Difendere una incapace solo perche' da' fastidio a Salvini , ma che resta un'emerita incapace, oltre che fanatica accogliona e quindi inadatta come ministro, questo sei tu

    Non vedo l'ora che le elezioni sbattano all'opposizione gente del genere, ma so che farete casino lo stesso, sciopero, proteste, accuse di voler far tornare il fascismo...

  2. #52
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    Predefinito Re: La linea vincente dentro la lega? Quella dei governatori.

    Citazione Originariamente Scritto da FrancoAntonio Visualizza Messaggio
    Difendere una incapace solo perche' da' fastidio a Salvini , ma che resta un'emerita incapace, oltre che fanatica accogliona e quindi inadatta come ministro, questo sei tu
    Non vedo l'ora che le elezioni sbattano all'opposizione gente del genere, ma so che farete casino lo stesso, sciopero, proteste, accuse di voler far tornare il fascismo...
    Ma questo sarebbe assolutamente nel diritto di ogni opposizione che si rispetti.
    La cosa vergognosa è che nel caso al governo ci vadano Salvini e company, il casino lo faranno avendo alle spalle una grancassa mediatica assordante, pseudo scandali cavalcati ad arte e scoop basati sul niente, fatti e costruiti a bella posta dagli stessi media che in questi mesi, scodinzolano dietro al governo, attenti a non alzare troppo la voce per non disturbare il "manovratore"...
    Abbiamo lasciato sparire tanti sentieri, abbiamo lasciato incolti prati e boschi: siamo perduti in un esodo senza terre promesse. Ma la nostra terra promessa è qui, tra questi monti e questi sassi, qui per stillare latte e miele da questa dura terra

  3. #53
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    Predefinito Re: La linea vincente dentro la lega? Quella dei governatori.

    Citazione Originariamente Scritto da chicca.s Visualizza Messaggio
    Un partito popolare e liberale..perchè non entra nel PPE? Fosse per alcuni, la Lega sarebbe lì. Una parte di questa non risponde a tali requisiti. Assistenzialismo e statalismo sono presenti anche nella Lega, e ricordo misure protezionistiche proposte tempo fa (in tempi più recenti fortunatamente non ne ho più sentito parlare). Secondo me non va giudicata questa 'nuova' linea in base all'approccio su vaccini e GP che in forma diversa vengono sostenuti da governi di diverso colore anche in altri Paesi e che rispondono a una situazione particolare, fermo restando che il GP così com'è presenta dei controsensi ed è un incentivo a vaccinarsi e nulla più su cui si può essere o meno d'accordo. Lombardi e Veneti comunque son corsi a vaccinarsi anche prima che il pass venisse definito con regole così rigide. Sui soldi magari hai ragione ma confido nella buona fede di diversi amministratori leghisti che stimo.
    Non siamo piu' in una situazione particolare....il covid fa ca 30 morti al giorno, e' quindi analogo ad altre malattie con cui da sempre conviviamo senza che nessuno si sia mai strappato per queste i capelli, senza vaccinazioni di massa, senza che nessun negozio sia mai stato costretto a chiudere, senza che a nessun cittadino sia stato impedito di andare in palestra e persino all'universita' ( a proposito chissa' se la retta gliela scontano) o al lavoro....
    Non eravamo in situazione tale da dover chiudere tutto nemmeno un anno fa, quando pure e' stato fatto ( ma almeno la !ega non aveva contribuito) , perche' le ti sono andate in sofferenza solo per un breve periodo....
    Oggi la tessera verde qua al nord sta producendo solo un calo drastico degli incassi da parte di bar, ristoratori e negozi, il gran premio di Monza e' stato un bagno di sangue perche' i posti vendibili erano limitati ( ma i costi no) la differenza e' che l'anno scorso tutti costoro avevano i " ristori" , oggi se fanno il 50% in meno di fatturato non hanno niente.
    Questo governo semplicemente si e' affezionato morbosamente allo " stato di emergenza", e lo credo bene....se anche alla Lega va bene cosi', ottimo....
    Gladstone: " Se il popolo d'Inghilterra avesse dovuto attendere le libertà dal ricorso ai mezzi legali, esso le aspetterebbe ancora"

  4. #54
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    Predefinito Re: La linea vincente dentro la lega? Quella dei governatori.

    Citazione Originariamente Scritto da FrancoAntonio Visualizza Messaggio
    Difendere una incapace solo perche' da' fastidio a Salvini , ma che resta un'emerita incapace, oltre che fanatica accogliona e quindi inadatta come ministro, questo sei tu

    Non vedo l'ora che le elezioni sbattano all'opposizione gente del genere, ma so che farete casino lo stesso, sciopero, proteste, accuse di voler far tornare il fascismo...

    Quando uno passa dalla discussione, anche se accesa, alle offese personali, ha già dimostrato il suo spessore.

  5. #55
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    Predefinito Re: La linea vincente dentro la lega? Quella dei governatori.

    Citazione Originariamente Scritto da novis Visualizza Messaggio
    Non siamo piu' in una situazione particolare....il covid fa ca 30 morti al giorno, e' quindi analogo ad altre malattie con cui da sempre conviviamo senza che nessuno si sia mai strappato per queste i capelli, senza vaccinazioni di massa, senza che nessun negozio sia mai stato costretto a chiudere, senza che a nessun cittadino sia stato impedito di andare in palestra e persino all'universita' ( a proposito chissa' se la retta gliela scontano) o al lavoro....
    Non eravamo in situazione tale da dover chiudere tutto nemmeno un anno fa, quando pure e' stato fatto ( ma almeno la !ega non aveva contribuito) , perche' le ti sono andate in sofferenza solo per un breve periodo....
    Oggi la tessera verde qua al nord sta producendo solo un calo drastico degli incassi da parte di bar, ristoratori e negozi, il gran premio di Monza e' stato un bagno di sangue perche' i posti vendibili erano limitati ( ma i costi no) la differenza e' che l'anno scorso tutti costoro avevano i " ristori" , oggi se fanno il 50% in meno di fatturato non hanno niente.
    Questo governo semplicemente si e' affezionato morbosamente allo " stato di emergenza", e lo credo bene....se anche alla Lega va bene cosi', ottimo....
    Non pensavo, visto che il GP in Lombardia dovrebbero averlo quasi tutti. Qui a Roma abbiamo lo stesso tasso di vaccinazione-e quindi di GP-e i locali e gli eventi fanno il pieno. Forse spingono tanto sul lasciapassare perchè ci sono regioni molto indietro.

  6. #56
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    Predefinito Re: La linea vincente dentro la lega? Quella dei governatori.

    Citazione Originariamente Scritto da chicca.s Visualizza Messaggio
    Non pensavo, visto che il GP in Lombardia dovrebbero averlo quasi tutti. Qui a Roma abbiamo lo stesso tasso di vaccinazione-e quindi di GP-e i locali e gli eventi fanno il pieno. Forse spingono tanto sul lasciapassare perchè ci sono regioni molto indietro.
    In Lombardia ce l'hanno molte persone, ma come e' ovvio ce l'hanno di piu' le persone anziane che non quelle giovani come ovunque...ma in palestra, ai concerti, ai ristoranti, ci vanno piu' i giovani ( e addirittura i giovanissimi) che non gli anziani.
    Il gran premio di Monza quest'anno ha perso 15 milioni di euro ( sia per le limitazioni ai posti che per il greenpass) perche' ha fatto solo 46.000 spettatori ....per cui anche oggi si chiedono le sovvenzioni statali....ma poi si punta il ditino su quello che costa il ricovero giornaliero di un novax in terapia intensiva
    Come Italia in generale abbiamo un'altissima popolazione che si e' vaccinata ( avrei capito l'obbligo se fossimo stati molto indietro) , la questione e' proprio ideologica
    Gladstone: " Se il popolo d'Inghilterra avesse dovuto attendere le libertà dal ricorso ai mezzi legali, esso le aspetterebbe ancora"

  7. #57
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    Predefinito Re: La linea vincente dentro la lega? Quella dei governatori.

    LE DIVISIONI NELLA LEGA NON SONO LEGATE AL DECRETO GREEN PASS (A CUI ANCHE SALVINI DIRA' SI') MA ALLA STRATEGIA GENERALE DEL "CAPITONE" - LO ACCUSANO DI NON FARE L'INTERESSE DI UN PARTITO CHE È, E RESTA, TERRITORIALE - IL TERRORE PER LA BASE LEGHISTA LOMBARDA È LA MANCATA ABOLIZIONE DEL REDDITO DI CITTADINANZA E LA CANCELLAZIONE DI QUOTA 100 - E POI CI SONO LE INCOGNITE ELETTORALI: CHE COSA SUCCEDEREBBE SE IL CENTRODESTRA FACESSE FLOP A MILANO CON BERNARDO (SCELTO DA SALVINI) E A VARESE, CITTÀ DI GIORGETTI, LA PERFORMANCE NON FOSSE ONOREVOLE?
    Fabio Massa per "il Foglio"
    Pompieri in azione, con strepito di campanelle, autobotti e comunicati stampa: non c'è nessun incendio nel quartier generale leghista e Matteo Salvini non è in discussione, dice Luca Zaia, giurin giurello. Eppure sotto la cenere il fuoco cova. Anche se, ogni volta che nella Lega i tizzoni si fanno ardenti, in Lombardia c'è sempre un primo metodo di raffreddamento: no, non in Lombardia no.
    "I veneti, sempre loro", allarga le braccia una fonte del Foglio ai vertici del potere lombardo, Del resto la Liga veneta è sempre stata tutta particolare, un Dna differente nella galassia della confederazione leghista, fin dai tempi di Bossi. Ma Attilio Fontana che firma con Luca Zaia un documento per il green passe pro vaccino? Non importa nulla, ai lombardi, in chiave politica. Rispondono che il green pass semplicemente non è un tema, in Lombardia.
    "Quando facciamo i comizi qui a nessuno frega niente del green pass. Sono battaglie di altre parti d'Italia, non della Lombardia", dicono i colonnelli. Non lo è per una popolazione vaccinata all'80 per cento, numeri da record, e interessata solo a tornare al lavoro. E non lo è, di conseguenza, per i leghisti. (Dunque, viene da dire: una battaglia di Salvini, e non del partito, nella sua regione-madre?), Non è sfuggito a nessuno il tweet di Letizia Moratti che esultava per il raggiungimento di quota 80 per cento, e il cinguettio che la Lady del centrodestra stia scaldando i motori per le regionali è sempre più forte.
    (Divagazione in campo avverso: alla festa di Sinistra italiana Beppe Sala ha dedicato più di un passaggio a spiegare come Milano sia il primo passo per la conquista della Regione "governata da trent'anni non dal centrodestra, ma proprio dalla destra", Parole forti e una fascinazione: Letizia contro Beppe? Ex primo cittadino contro ex city manager? Ex sindaco contro ex sindaco? I bookmaker non sono così scettici, sull'ipotesi. Per capire se sarà realizzabile si guarderà con attenzione a come il Beppe comporrà la giunta in caso di vittoria: se lusingherà il Pd, allora gli aruspici vi leggeranno una fine mandato anticipata, se invece ascolterà solo sé stesso, niente sfida regionale nel suo futuro).
    Ma tra via Bellerio e i palazzi della Regione - e di conseguenza anche nei territori e nelle città governate-il problema che i giornali riassumono in 'scontro tra Salvini e la Lega dei governatori" esiste, eccome. Ma, per prima cosa: non si gioca sul green pass, quello è un riflesso nazionale: del resto la Lega ha dato via libera al decreto del governo. La preoccupazione vera, e basta leggere i sondaggi per coglierla, è che la strategia generale del Capitano non stia facendo l'interesse di un partito che è, e resta, territoriale.
    Il vero problema, per la base lombarda, è la possibile mancata abolizione del Reddito di cittadinanza: sarebbe da parte del governo un modo per blandire i Cinque stelle meridionali, proprio mentre a traballare, via Europa, è Quota 100. Ecco, questo sì fa arrabbiare la base. Ma soprattutto l'incubo dei leghisti meneghini è Luca Bernardo: se Beppe Sala non solo vincerà, ma dovesse farlo al primo turno, sarebbe un guaio. Un flop disastroso si ripercuoterebbe sul partito e in primis su Salvini, già alle prese con il caso Napoli (la compagine che sostiene Catello Maresca neanche le liste è in grado di fare, e quella vicina alla Lega è stata esclusa).
    Che cosa succederebbe se Sala passasse al primo turno e con largo vantaggio? Sicuramente ci sarebbero scossoni nel Carroccio proprio laddove la Lega ha il suo cuore. E Varese? Che cosa succederebbe se nella città di Giorgetti la performance non fosse onorevole? Il candidato Matteo Bianchi pare buono, è sicuramente sostenuto dal partito, ma le urne sono sempre un'incognita. Questa è la situazione, con pompieri e senza pompieri. Ma è chiaro che in Lombardia nessuno insidia la leadership di Salvini, almeno oggi e di certo non sui vaccini.
    Perché oggi, e in un futuro ragionevolmente non breve, una leadership di ricambio a quella salviniana la Lega non ce l'ha. E Giancarlo Giorgetti, che pure ha forti mal di pancia e lo ha lasciato intendere, battaglie in prima persona non ne combatte mai. E in Lombardia la compagine di governo ha ben altri problemi, da quando è cominciata la pandemia, che mettersi contro il Capitano. (Non è un caso, appunto, che la stella regionale emergente sia la Moratti, così "esterna" ai partiti ma che Salvini potrà nel caso rivendicare come una sua intuizione). La verità è che più che la politica ondivaga sul green pass saranno le scelte perle amministrative a fare la differenza per Salvini. Con un cöté velenoso: se Fratelli d'Italia dovesse andare troppo bene a Milano, e vincere a Roma...
    https://www.dagospia.com/rubrica-3/p...che-282930.htm

  8. #58
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    Predefinito Re: La linea vincente dentro la lega? Quella dei governatori.

    Anche Fedriga corregge la linea Salvini: presidenti e ministri lo mettono in minoranza.
    L'ultimo addio è dell'eurodeputata Donato: "Non mi trovo più a mio agio, non posso più stare in un partito che sostiene l'esecutivo Draghi: tolgo tutti dall’imbarazzo". Il segretario costretto a fare spallucce: "Chi va lo ringrazio, lo saluto e tanti auguri". Zaia: "Nessuno scandalo la diversità di vedute". Ma prevale quella di presidenti e Giorgetti

    di F. Q. | 21 SETTEMBRE 2021

    Pezzi che se ne vanno e maggiorenti che tornano a chiedere “responsabilità”, sottolineando come dentro il partito non ci sia spazio per i No vax e abbiano un peso i governatori che a inizio settembre avevano firmato un documento con Matteo Salvini sui punti fermi nella gestione della pandemia. Il caos dentro la Lega è ormai in chiaro, non corre più solo dentro le chat del partito. Finisce sui giornali, monta a meno di due settimane dalle elezioni amministrative che rischiano di trasformarsi in uno spartiacque per gli equilibri del partito dilaniato dalle posizioni su Green pass e vaccini. Il casus belli è diventato l’estensione del certificato verde all’ambito lavorativo, sotto però covano il sostegno al governo Draghi e il controllo del Carroccio. Anche se il segretario respinge ogni timore per la tenuta del partito. Intanto perde per strada qualche pezzo, che andandosene getta benzina sul fuoco.
    Francesca Donato, europarlamentare no vax tra le più fedeli salviniane, lo dice senza giri di parole per spiegare il suo addio: la linea critica nei confronti dei provvedimenti dell’esecutivo, certificazione verde in primis, “pur condivisa da larga parte della base è diventata minoritaria: prevale la posizione dei ministri, con Giorgetti, e dei governatori. Io non mi trovo più a mio agio e tolgo tutti dall’imbarazzo”. Il partito guidato da Salvini ha spesso detto di no in tv e sui giornali ma in Consiglio dei ministri ha votato sì all’estensione, voluta fortemente dal premier. “Non posso più stare in un partito che sostiene l’esecutivo Draghi”, dichiara Donato a La Repubblica sottolineando come “va riconosciuto a Giorgia Meloni di aver mostrato coraggio e lungimiranza non entrando al governo”.

    La risposta del segretario è stata tranchant: respinge i timori per l’unità del partito (“Assolutamente no”) e taglia corto sull’addio dell’europarlamentare. “Chi va lo ringrazio, lo saluto e tanti auguri”, ha detto sottolineando che non c’è stata una sua sconfitta sul Green pass. “Non commento le fantasie, commento la realtà e la realtà sono le bollette e le tasse”. Resta quanto accaduto nelle ultime settimane: il segretario non è mai stato così in difficoltà nel tenere insieme la ‘pancia’ e l’ala più governista del partito, nella quale va inserito anche Massimiliano Fedriga che rimarca come “il caos è stato generalizzato” e “molti hanno assunto posizioni altalenanti” sulla gestione di questa fase della pandemia: “Io penso si debba usare di più la ragione anziché alimentare la confusione”. La difesa di Salvini c’è, ma con una sorta di avvertimento: “Ha cercato un equilibrio, sforzandosi di ascoltare anche le posizioni di chi non è convinto dei vaccini – dice il governatore del Friuli-Venezia Giulia e presidente della Conferenza delle Regioni – Ora bisogna evitare guerre per bande. Chi ha compiti di responsabilità deve aiutare il Paese a rialzarsi. Il tentativo di Salvini è stato quello di non condannare nessuno”.
    Poi a The Breakfast Club su Radio Capital, Fedriga è stato ancora più esplicito: “Nel primo partito d’Italia è normale che ci siano correnti diverse, ma dentro la Lega non c’è spazio per i no vax”. E la posizione del Carroccio, fa sintesi, è quella contenuto nel documento firmato da governatori e segretario a inizio settembre che teneva insieme promozione della campagna vaccinale, green pass per favorire le riaperture, tamponi gratuiti e salivari, estensione dell’utilizzo dei monoclonali prescrivibili anche dai medici di base. Cinque punti che al momento sono in gran parte rimasti sulla carta, rispetto a quanto stabilito dal Consiglio dei ministri. E visto quanto deciso dal governatore, con il via libera dei presidenti di Regione, la perdita è certamente del segretario. Del resto da settimane la spinta di pezzi della Lega è tutta verso un sempre più ampio appoggio alla campagna vaccinale e all’uso del Green pass per regolare la partecipazione alle attività. Due elementi sui quali il presidente del Consiglio Mario Draghi e i governatori, compresi i leghisti, si trovano in sintonia.
    A prendere posizione sono stati in tanti. Non solo quel Luca Zaia da anni in ‘guerra fredda’ con Salvini: da un lato sostiene che “non c’è alcuno scandalo nella diversità di vedute”, ma è lesto a chiedere una “sintesi” e sottolineare che “non facciamo più le riunioni in una cabina telefonica”. A schierarsi sono stati anche fedelissimi del segretario come Attilio Fontana e Fedriga, cresciuto nella scuderia salviniana ma che da presidente della Conferenza delle Regioni ha vestito da tempo l’abito istituzionale e da amministratore sente vicina l’esigenza delle attività economiche di continuare a lavorare in tranquillità nei prossimi mesi, quando la pandemia rischia di sferrare gli ultimi colpi di coda. Nelle scorse ore ha definito il Green pass una “responsabilità anche per il governo”, che “con questo strumento deve garantire le aperture”: “A chi usa il Green pass dobbiamo dire che i lockdown non ci saranno più – ha spiegato tracciando la richiesta della Conferenza – Se una regione dovesse diventare arancione o rossa, i locali con il Green pass resteranno aperti”.
    Posizioni che stanno spingendo gli irriducibili verso l’esterno, con il segretario costretto a mediare sempre più alla ricerca di un equilibrio che si fa man mano più ballerino. Donato – che lo scorso luglio aveva citato i lager nazisti contro i vaccini e solo qualche giorno fa era stata protagonista di un botta e risposta con l’epidemiologa Stefania Salmaso sull’ivermectina – non ci ha girato troppo intorno nel giorno dei saluti: “Si trova in una posizione delicata. Rappresenta un partito con diverse anime, ma c’è una prevalenza della linea dei presidenti di Regione e dei ministri, capeggiati da Giorgetti, a favore delle scelte del governo Draghi”. Il segretario, ha ribadito, si è ritrovato in minoranza: “Almeno all’interno della segreteria del partito pare che sia così”. E vaticina anche un punto di rottura: “Non pensate che le voci contrarie alla linea pro-governo, fra gli eletti, siano sono quelle di Borghi, Bagnai o Siri. C’è un forte dissenso interno che, laddove non sarà composto, non potrà che emergere: potrà verificarsi pure una scissione”.

    Parole di fuoco che da Bruxelles provano a spegnere: “Fare parte di un partito significa fare gioco di squadra: quando prevalgono i personalismi e le divergenze sono insanabili, bene che le strade si dividano”, le parole al vetriolo del capogruppo di Identità e democrazia al parlamento Ue Marco Zanni e il capodelegazione della lega Marco Campomenosi. “Proseguiamo il nostro lavoro e non diamo adito alle polemiche di chi, dopo aver messo in cattiva luce la Lega per giustificare il suo abbandono, getta discredito sui colleghi. Nel nostro gruppo non c’è spazio per chi agisce in questo modo”, l’attacco degli eurodeputati.
    https://www.ilfattoquotidiano.it/202...ranza/6327267/

  9. #59
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    Predefinito Re: La linea vincente dentro la lega? Quella dei governatori.

    Anche Fedriga corregge la linea Salvini: presidenti e ministri lo mettono in minoranza
    Le guerre sono fatte da persone che si uccidono senza conoscersi, per gli interessi di persone che si conoscono ma non si uccidono.
    (Pablo Neruda - Attribuita)

  10. #60
    cittadina del mondo
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    Predefinito Re: La linea vincente dentro la lega? Quella dei governatori.

    Citazione Originariamente Scritto da Robert Visualizza Messaggio
    significa che se Salvini prende una posizione netta pro-vax e pro-green pass rischia di perdere 5-6 punti a favore di Paragone e soci...

    e dare la supremazia nel cdx definitivamente alla Meloni...
    per un uomo che voleva pieni poteri cedere la leadership alla meloni sarebbe uno smacco enorme
    Le guerre sono fatte da persone che si uccidono senza conoscersi, per gli interessi di persone che si conoscono ma non si uccidono.
    (Pablo Neruda - Attribuita)

 

 
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