In questi giorni c'è esuberanza relativamente alla fusione nucleare (un paio di link, uno in italiano e uno in inglese: QUI o QUI).
Come su tutti gli altri link che troverete in rete, si mette l'accento (e su questi due link sono anche molto cauti rispetto alla media) sullo sviluppo delle prossime centrali a fusione.
Ma è veramente così?
Lungi dal negare fondi alla ricerca pura, ma forse stiamo illudendoci troppo sulla fusione nucleare.
- E' cinquant'anni che si dice che tra vent'anni avremo energia da fusione in abbondanza. E siamo sempre lì
- Abbiamo già utilizzato quasi tutte le frecce che abbiamo -e avremo- a nostra disposizione, e siamo ancora vicini al palo di partenza.
- Si parla di Q>1, ovvero di energia prodotta in surplus, ma si tratta chiaramente di energia termica, che poi deve essere convertita (e quindi con le perdite sostanziali del caso) in elettricità.
- L'energia prodotta ovviamente deriva da neutroni e da nuclei di elio con enerìgie molto elevate, che danneggeranno inevitabilmente il reattore in tempi troppo brevi.
- Attualmente si utilizza Deuterio e Trizio, che non si acquista dal panettiere, ma dai reattori nucleari a fissione. Ci sono dei progetti teorici su come produrlo utilizzando il Litio, ma immagino già che, per poter essere efficace, questo deve essere molto vicino al nucleo (il resto del reattore farebbe da scudo), con problematiche enormi che non vedo come si possano conciliare con gli altri problemi. La fusione deuterio-deuterio è attualmente appannaggio della sola fantascienza.
In sostanza, tutto molto bello, ma dovremmo prendere queste notizie per quello che sono: dei normali esercizi di fisica pura dai quali possiamo ottenere alcune ricadute sulle tecnologie attuali e future, ma non facciamoci illusioni sulla fattibilità reale della produzione di energia grazie alla fissione