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    Predefinito Tutti contro la vita e la famiglia in USA, Italia e UE

    https://www.corrispondenzaromana.it/...Es5uE9fN_sxV6I
    (Mauro Faverzani) Partiamo da un dato di fatto. Un tragico dato di fatto. Gli aborti negli Stati Uniti, nel corso del 2019, sono aumentati del 2,3% rispetto all’anno precedente. Lo rivela un rapporto, messo a punto dal Charlotte Lozier Pro-Life Institute. Mostra le statistiche di 39 Stati americani: benché manchino i dati relativi agli ultimi 11, i numeri indicano purtroppo una tendenza costante al rialzo non solo rispetto al 2018, bensì anche rispetto al 2017. Il tasso abortivo è aumentato in 21 dei 39 Stati analizzati, soprattutto in Illinois, Georgia, Texas e Florida, e sceso in 17, in primis Missouri, Tennessee e West Virginia. Le leggi più permissive in materia, varate a partire dal 2018, non fanno ben sperare e preparano percentuali ancora più pesanti in termini di vite spezzate nel grembo materno. Per non parlare degli aborti chimici, anch’essi in crescita, del 41% nel 2018 e del 44% nel 2019, cifre che con la pandemia non possono ch’essere peggiorate.

    Anche per questo, mons. Salvatore Cordileone, arcivescovo metropolita di San Francisco, in un articolo apparso lo scorso 5 settembre su The Washington Post, ha chiesto di affrontare con urgenza la questione della scomunica ai fautori dell’aborto ovvero di «un grande male morale», tra cui colloca anche i politici espressisi contro la recente legge pro-life varata in Texas, come il presidente Biden e la presidente della Camera, Nancy Pelosi, entrambi professantisi “cattolici” a parole, ma non nei fatti. Mons. Cordileone ha fatto notare come proprio il Texas abbia investito 100 milioni di dollari per finanziare centri di gravidanza, agenzie di adozione e case di maternità, fornendo oltre tutto consulenze gratuite a chiunque desideri avere figli, aiuti alla genitorialità e formazione al lavoro, per garantire alle giovani coppie un reddito adeguato ai costi di una famiglia: «La risposta alle gravidanze in crisi non è la violenza, ma l’amore, sia per la madre che per il bambino», ha detto il prelato.

    Mentre negli Stati Uniti si combatte un’appassionata battaglia per la vita, il sistema mediatico prosegue la propria tenace campagna sul fronte opposto, come ha confermato il Leone d’oro assegnato a Venezia al film francese L’événement, in cui la parte dell’eroina viene impersonata da una giovane che ha abortito, preferendo la carriera alla gravidanza. La pellicola si svolge nella Francia d’inizi Anni Sessanta, quando l’aborto era ancora illegale, senza che ciò però abbia fermato quella donna, quella madre, plaudita nel film per la sua scelta, uccidendo in modo clandestino la creatura vivente nel suo grembo, come se in ciò vi fosse chissà quale affermazione di diritti o chissà quale nobiltà morale anziché una pretesa meramente opportunistica costata la vita di suo figlio. Che merito c’è in questo? Invece ecco la 78° Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia esaltare, sostenere e promuovere le gesta della protagonista. Un premio, che gronda del sangue versato da tutti quei piccoli innocenti sacrificati sull’altare della carriera e dell’egoismo.

    Del resto, che la svolta pro-choice dell’Italia non sia stata recentemente certificata solo dagli eventi mediatici, bensì anche da non meno deprecabili scelte politiche sono le cronache a dirlo: la determinazione, con cui il ministro della Salute in carica, Roberto Speranza, ha dichiarato di voler accelerare sulla legalizzazione dell’eutanasia ne è un triste esempio. Vuole farlo, esautorando totalmente il Parlamento e senza il coinvolgimento della Conferenza Stato-Regioni col pretesto di dar attuazione alla sentenza 242/19 della Corte Costituzionale sul suicidio assistito, sentenza peraltro assolutamente non vincolante.



    Donde tanta foga, tanta fretta, tanta furia nel promuovere a livello planetario una cultura di morte? Un indizio può giungere da un interessante réportage pubblicato nel giugno scorso dall’agenzia InfoCatólica. Secondo quanto riportato, l’Epf, Forum parlamentare europeo per i diritti sessuali e riproduttivi, avrebbe lanciato una feroce azione politica volta a screditare importanti organizzazioni cattoliche, ree di essere pro-life, pro-family ed anti-gender.

    Circa tre mesi fa l’Epf ha presentato un rapporto dal titolo «Punta dell’iceberg: finanziatori religiosi estremisti contro i diritti umani sulla sessualità e sulla salute riproduttiva in Europa 2009-2018». Impossibile immaginare un titolo più chiaro di questo, tenendo conto oltre tutto che il testo è uscito pochi giorni prima delle votazioni sul famigerato Rapporto Matić e col chiaro intento di condizionarne l’esito… Si noti come avere un’opinione semplicemente diversa su tematiche di carattere chiaramente morale comporti un’immediata condanna di “estremismo”. Nel documento dell’Epf si legge, ad esempio: «Il quadro emergente è quello di una comunità transnazionale di estremisti religiosi e attori di estrema destra, che prendono decisioni strategiche di finanziamento attraverso i confini internazionali». Ne segue un lungo elenco, una sorta di “lista nera” di sigle, tutte schedate, ma senza fornire alcuna prova (né lo potrebbero) di attività illegittime o illecite. Da qui critiche a pioggia contro la Chiesa cattolica, contro il Vaticano, contro alcuni cardinali europei, contro la Comece-Commissione delle Conferenze episcopali dell’Unione europea, contro associazioni dotate di «peso finanziario» (tra cui i Cavalieri di Colombo statunitensi e la Fondazione Lejeune francese), nonché singoli individui.

    Paradossalmente, scrive InfoCatólica, chi punta l’indice ovvero l’Epf risulta sostenuto da organizzazioni, queste sì, miliardarie come la Fondazione Bill e Melinda Gates, International Planned Parenthood Federation, la Commissione europea, la Open Society Foundations di George Soros, il Wallace Global Fund, la Fondazione MacArthur, la Summit Foundation e la Fondazione Hewlett. Tutti nomi tristemente noti e schierati contro vita e famiglia…

  2. #2
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    Predefinito Re: Tutti contro la vita e la famiglia in USA, Italia e UE

    Citazione Originariamente Scritto da Galletto Visualizza Messaggio
    https://www.corrispondenzaromana.it/...Es5uE9fN_sxV6I
    (Mauro Faverzani) Partiamo da un dato di fatto. Un tragico dato di fatto. Gli aborti negli Stati Uniti, nel corso del 2019, sono aumentati del 2,3% rispetto all’anno precedente. Lo rivela un rapporto, messo a punto dal Charlotte Lozier Pro-Life Institute. Mostra le statistiche di 39 Stati americani: benché manchino i dati relativi agli ultimi 11, i numeri indicano purtroppo una tendenza costante al rialzo non solo rispetto al 2018, bensì anche rispetto al 2017. Il tasso abortivo è aumentato in 21 dei 39 Stati analizzati, soprattutto in Illinois, Georgia, Texas e Florida, e sceso in 17, in primis Missouri, Tennessee e West Virginia. Le leggi più permissive in materia, varate a partire dal 2018, non fanno ben sperare e preparano percentuali ancora più pesanti in termini di vite spezzate nel grembo materno. Per non parlare degli aborti chimici, anch’essi in crescita, del 41% nel 2018 e del 44% nel 2019, cifre che con la pandemia non possono ch’essere peggiorate.

    Anche per questo, mons. Salvatore Cordileone, arcivescovo metropolita di San Francisco, in un articolo apparso lo scorso 5 settembre su The Washington Post, ha chiesto di affrontare con urgenza la questione della scomunica ai fautori dell’aborto ovvero di «un grande male morale», tra cui colloca anche i politici espressisi contro la recente legge pro-life varata in Texas, come il presidente Biden e la presidente della Camera, Nancy Pelosi, entrambi professantisi “cattolici” a parole, ma non nei fatti. Mons. Cordileone ha fatto notare come proprio il Texas abbia investito 100 milioni di dollari per finanziare centri di gravidanza, agenzie di adozione e case di maternità, fornendo oltre tutto consulenze gratuite a chiunque desideri avere figli, aiuti alla genitorialità e formazione al lavoro, per garantire alle giovani coppie un reddito adeguato ai costi di una famiglia: «La risposta alle gravidanze in crisi non è la violenza, ma l’amore, sia per la madre che per il bambino», ha detto il prelato.

    Mentre negli Stati Uniti si combatte un’appassionata battaglia per la vita, il sistema mediatico prosegue la propria tenace campagna sul fronte opposto, come ha confermato il Leone d’oro assegnato a Venezia al film francese L’événement, in cui la parte dell’eroina viene impersonata da una giovane che ha abortito, preferendo la carriera alla gravidanza. La pellicola si svolge nella Francia d’inizi Anni Sessanta, quando l’aborto era ancora illegale, senza che ciò però abbia fermato quella donna, quella madre, plaudita nel film per la sua scelta, uccidendo in modo clandestino la creatura vivente nel suo grembo, come se in ciò vi fosse chissà quale affermazione di diritti o chissà quale nobiltà morale anziché una pretesa meramente opportunistica costata la vita di suo figlio. Che merito c’è in questo? Invece ecco la 78° Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia esaltare, sostenere e promuovere le gesta della protagonista. Un premio, che gronda del sangue versato da tutti quei piccoli innocenti sacrificati sull’altare della carriera e dell’egoismo.

    Del resto, che la svolta pro-choice dell’Italia non sia stata recentemente certificata solo dagli eventi mediatici, bensì anche da non meno deprecabili scelte politiche sono le cronache a dirlo: la determinazione, con cui il ministro della Salute in carica, Roberto Speranza, ha dichiarato di voler accelerare sulla legalizzazione dell’eutanasia ne è un triste esempio. Vuole farlo, esautorando totalmente il Parlamento e senza il coinvolgimento della Conferenza Stato-Regioni col pretesto di dar attuazione alla sentenza 242/19 della Corte Costituzionale sul suicidio assistito, sentenza peraltro assolutamente non vincolante.



    Donde tanta foga, tanta fretta, tanta furia nel promuovere a livello planetario una cultura di morte? Un indizio può giungere da un interessante réportage pubblicato nel giugno scorso dall’agenzia InfoCatólica. Secondo quanto riportato, l’Epf, Forum parlamentare europeo per i diritti sessuali e riproduttivi, avrebbe lanciato una feroce azione politica volta a screditare importanti organizzazioni cattoliche, ree di essere pro-life, pro-family ed anti-gender.

    Circa tre mesi fa l’Epf ha presentato un rapporto dal titolo «Punta dell’iceberg: finanziatori religiosi estremisti contro i diritti umani sulla sessualità e sulla salute riproduttiva in Europa 2009-2018». Impossibile immaginare un titolo più chiaro di questo, tenendo conto oltre tutto che il testo è uscito pochi giorni prima delle votazioni sul famigerato Rapporto Matić e col chiaro intento di condizionarne l’esito… Si noti come avere un’opinione semplicemente diversa su tematiche di carattere chiaramente morale comporti un’immediata condanna di “estremismo”. Nel documento dell’Epf si legge, ad esempio: «Il quadro emergente è quello di una comunità transnazionale di estremisti religiosi e attori di estrema destra, che prendono decisioni strategiche di finanziamento attraverso i confini internazionali». Ne segue un lungo elenco, una sorta di “lista nera” di sigle, tutte schedate, ma senza fornire alcuna prova (né lo potrebbero) di attività illegittime o illecite. Da qui critiche a pioggia contro la Chiesa cattolica, contro il Vaticano, contro alcuni cardinali europei, contro la Comece-Commissione delle Conferenze episcopali dell’Unione europea, contro associazioni dotate di «peso finanziario» (tra cui i Cavalieri di Colombo statunitensi e la Fondazione Lejeune francese), nonché singoli individui.

    Paradossalmente, scrive InfoCatólica, chi punta l’indice ovvero l’Epf risulta sostenuto da organizzazioni, queste sì, miliardarie come la Fondazione Bill e Melinda Gates, International Planned Parenthood Federation, la Commissione europea, la Open Society Foundations di George Soros, il Wallace Global Fund, la Fondazione MacArthur, la Summit Foundation e la Fondazione Hewlett. Tutti nomi tristemente noti e schierati contro vita e famiglia…


    Consentimi di controargomentare contro, per punti:

    il primo è che quello che per te è vita, e quindi omicidio se abortisco, per me non lo è, e naturalmente non lo è per chi decide di abortire.
    Una legge che mi probisce di abortire è una legge che sopprime il mio pensiero sull'argomento, e dà unico valore legale al tuo.
    Oltretutto il valore della vita è una consapevolezza abbastanza recente nella chiesa cattolica, che finche è esistita come stato applicava regolarmente la pena di morte, ed ha tolto da poco il diritto alla pena di morte da parte degli stati dal Catechismo ( credo nel 1995)

    Il secondo, che nemmeno tu credo possa smentire, è che tutti i feti abortiti sarebbero stati figli indesiderati, con le conseguenze umane, sociali e affettive intuibili, almeno per la maggior parte.
    Un figlio indesiderato è a rischio, indipendentemente dai motivi.
    Chi strilla sulla sacralità della vita è interessato alla nascita, in nome della propria morale, ma il giorno dopo se ne lava le mani, o tutt'al più lascia la cosa in mano alla carità, pubblica o privata. Ma la vita va vissuta, anche dal secondo giorno dopo la nascita, e se non sei desiderato, parti male.

    Il terzo aspetto è che di fronte alla possibilità di un aborto, la cosa più logica sarebbe prevenire, impedendo la gravidanza, con tutti i m zzi di cui la scienza dispone, magari diffondendone la cultura, e non impedendola come se fossimo ancora fermi all cultura ottocentesca.
    Sotto questo aspetto la chiesa cattolica propone ancora come unico strumento ammesso la continenza, o tutt'al più, l'Ogino-Knauss, e, per quanto il concetto morale della continenza sia sempre più screditato nei fatti, ha ancora effetto, in particolare negli strati meno acculturati o socialmente meno evoluti.
    La conseguenza è la nascita di figli indesiderati o appunto l'aborto, spesso clandestino, visto che esiste una grossa percentuale di medici ginecologhi che si dichiarano obiettori di coscienza, quasi sempre per questioni di carriera, in particolare negli ospedali di proprietà cattolica, ma non solo.

  3. #3
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    Predefinito Re: Tutti contro la vita e la famiglia in USA, Italia e UE

    il primo è che quello che per te è vita, e quindi omicidio se abortisco, per me non lo è, e naturalmente non lo è per chi decide di abortire
    In parole povere un' embrione sarebbe non vita? Forse intendevi lo status giuridico di persona degna di diritti.

    Una legge che mi probisce di abortire è una legge che sopprime il mio pensiero sull'argomento, e dà unico valore legale al tuo.
    Anche la legge che proponi tu sopprime il pensiero altrui. Personalmente, per me la battaglia per la vita è culturale in primis. Il divieto lo contemplerei solo nel caso in cui apportasse miglioramenti reali.

    Oltretutto il valore della vita è una consapevolezza abbastanza recente nella chiesa cattolica, che finche è esistita come stato applicava regolarmente la pena di morte, ed ha tolto da poco il diritto alla pena di morte da parte degli stati dal Catechismo ( credo nel 1995)
    La chiesa considerava la pena di morte come extrema ratio, specialmente ladovve esisteva un rischio che crimini gravi potessero essere reiterati. Quasi un' estensione della legittima difesa. Oggi con le carceri di massima sicurezza non sussiste più questo pericolo.

    Il secondo, che nemmeno tu credo possa smentire, è che tutti i feti abortiti sarebbero stati figli indesiderati, con le conseguenze umane, sociali e affettive intuibili, almeno per la maggior parte.
    Un figlio indesiderato è a rischio, indipendentemente dai motivi.
    Chi strilla sulla sacralità della vita è interessato alla nascita, in nome della propria morale, ma il giorno dopo se ne lava le mani, o tutt'al più lascia la cosa in mano alla carità, pubblica o privata. Ma la vita va vissuta, anche dal secondo giorno dopo la nascita, e se non sei desiderato, parti male.
    Ragionamento molto ipotetico il tuo. Potrebbe benissimo essere che la madre si sarebbe affezionata a questo suo figlio una volta partorito, dedicandogli tutte le cure e le attenzioni del caso.

    Il terzo aspetto è che di fronte alla possibilità di un aborto, la cosa più logica sarebbe prevenire, impedendo la gravidanza, con tutti i m zzi di cui la scienza dispone, magari diffondendone la cultura, e non impedendola come se fossimo ancora fermi all cultura ottocentesca.
    Nessun metodo contraccettivo è efficace al 100% come ben saprai. Inoltre, non mi pare che nei paesi dove la contraccezione e' ampiamente diffusa, i tassi degli aborti siano insignificanti.

    per quanto il concetto morale della continenza sia sempre più screditato nei fatti, ha ancora effetto, in particolare negli strati meno acculturati o socialmente meno evoluti
    Non ti seguo.

  4. #4
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    Predefinito Re: Tutti contro la vita e la famiglia in USA, Italia e UE

    Citazione Originariamente Scritto da Galletto Visualizza Messaggio
    In parole povere un' embrione sarebbe non vita? Forse intendevi lo status giuridico di persona degna di diritti.


    Anche la legge che proponi tu sopprime il pensiero altrui. Personalmente, per me la battaglia per la vita è culturale in primis. Il divieto lo contemplerei solo nel caso in cui apportasse miglioramenti reali.


    La chiesa considerava la pena di morte come extrema ratio, specialmente ladovve esisteva un rischio che crimini gravi potessero essere reiterati. Quasi un' estensione della legittima difesa. Oggi con le carceri di massima sicurezza non sussiste più questo pericolo.



    Ragionamento molto ipotetico il tuo. Potrebbe benissimo essere che la madre si sarebbe affezionata a questo suo figlio una volta partorito, dedicandogli tutte le cure e le attenzioni del caso.



    Nessun metodo contraccettivo è efficace al 100% come ben saprai. Inoltre, non mi pare che nei paesi dove la contraccezione e' ampiamente diffusa, i tassi degli aborti siano insignificanti.



    Non ti seguo.
    Se è una battaglia culturale, a maggior ragione va lasciata alla consapevolezza del singolo, in particolare delle madri, che meglio di altri estranei conoscono le problematiche legate ad un figlio, presumibilmente indesiderato.

    Riguardo alla pena di morte, ovviamente lo considerava come extrema ratio, ma per fare un confronto, la Repubblica Italiana lo aveva abolito da decenni, e non solo come extrema ratio. E anche tanti altri stati europei. E comunque, come stato aveva un boia regolarmente stipendiato; ha smesso di esercitare con l'ingresso dei bersaglieri a Porta Pia. Che poi lo abbia lasciato nel catechismo, come una forma di autodifesa, scusa, ma fai un torto alla tua intelligenza...

    Che la madre si affezionasse al figlio non abortito, è un'ipotesi ancora più ipotetica della mia, sopratutto se lo avrà partorito in forza di un obbligo di legge.

    Beh, la pillola, o quella del giorno dopo o dei cinque giorni dopo, hanno un'efficacia superiore al 90 %, sopratutto se assunta presto. Peraltro la contraccezione non è cosi diffusa, nemmeno dove sembra esserci libertà di coscienza, esistono resistenze, personali o imposte. Hai notato che alla TV, dopo qualche caso una diecina di anni fa, sono sparite le pubblicità dei profilattici?

  5. #5
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    Predefinito Re: Tutti contro la vita e la famiglia in USA, Italia e UE

    Se è una battaglia culturale, a maggior ragione va lasciata alla consapevolezza del singolo, in particolare delle madri, che meglio di altri estranei conoscono le problematiche legate ad un figlio, presumibilmente indesiderato.
    Nulla mi vieta di sostenere le mie posizioni pro-vita visto che stiamo parlando anche della vita del bambino.

    Riguardo alla pena di morte, ovviamente lo considerava come extrema ratio, ma per fare un confronto, la Repubblica Italiana lo aveva abolito da decenni, e non solo come extrema ratio. E anche tanti altri stati europei. E comunque, come stato aveva un boia regolarmente stipendiato; ha smesso di esercitare con l'ingresso dei bersaglieri a Porta Pia. Che poi lo abbia lasciato nel catechismo, come una forma di autodifesa, scusa, ma fai un torto alla tua intelligenza...
    L'abolizione della pena di morte in Italia mi sembra abbastanza tortuosa con alcune esecuzioni capitali anche nel periodo post unitario.

    https://it.wikipedia.org/wiki/Pena_di_morte_in_Italia
    Al momento dell'unificazione italiana nel 1861, le legislazioni di tutti gli stati preunitari (compreso il Regno di Sardegna) prevedevano la pena di morte con l’eccezione del Granducato di Toscana. In attesa dell'approvazione di un codice penale unitario, il codice penale del Regno di Sardegna venne esteso a tutta l'Italia con l'eccezione della Toscana[8].
    Nel 1889 la pena di morte venne abolita in tutto il Regno d'Italia con l'approvazione, quasi all'unanimità da parte di entrambe le Camere, del nuovo codice penale, durante il ministero di Giuseppe Zanardelli. Tuttavia, la pena di morte era stata di fatto abolita fin dal 1877, anno dell'amnistia generale di Umberto I di Savoia (Decreto di amnistia del 18 gennaio 1878). Uno degli ultimi condannati celebri fu l'attentatore alla vita del re Giovanni Passannante (1879), la cui condanna a morte non fu però eseguita e la pena commutata in ergastolo. La pena capitale restò però ancora in vigore nel codice penale militare e in quelli coloniali, venendo applicata massicciamente durante il primo conflitto mondiale (1915-1918) per fatti di diserzione, insubordinazione e "comportamento disonorevole", anche contro soldati innocenti (pratica della decimazione ordinata dai generali senza alcuna deliberazione del tribunale militare).


    Quella era la giustificazione pratica, se ricordo ben il Catechismo di San Pio X riferisce solo che la pena di morte non costituisce peccato quando questa è disposta dall'autorità. Io sono contro però l'uccisione di un bambino non ancora nato mi pare più grave di quella di un serial killer.
    Che la madre si affezionasse al figlio non abortito, è un'ipotesi ancora più ipotetica della mia, sopratutto se lo avrà partorito in forza di un obbligo di legge.
    Che la madre si affezionasse al figlio non abortito, è un'ipotesi ancora più ipotetica della mia, sopratutto se lo avrà partorito in forza di un obbligo di legge.
    Hai dati per suffragare quanto dici, in caso contrario rimaniamo sempre nel campo delle ipotesi

    Beh, la pillola, o quella del giorno dopo o dei cinque giorni dopo, hanno un'efficacia superiore al 90 %, sopratutto se assunta presto. Peraltro la contraccezione non è cosi diffusa, nemmeno dove sembra esserci libertà di coscienza, esistono resistenze, personali o imposte. Hai notato che alla TV, dopo qualche caso una diecina di anni fa, sono sparite le pubblicità dei profilattici?
    Idem. Resistenze da parte di chi? Cita fonti.
    Non so non posseggo un televisore da dieci anni. In compenso appena apro Internet vedo una pubblicità della Durex.

  6. #6
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    Predefinito Re: Tutti contro la vita e la famiglia in USA, Italia e UE

    Citazione Originariamente Scritto da Galletto Visualizza Messaggio
    Nulla mi vieta di sostenere le mie posizioni pro-vita visto che stiamo parlando anche della vita del bambino.



    L'abolizione della pena di morte in Italia mi sembra abbastanza tortuosa con alcune esecuzioni capitali anche nel periodo post unitario.

    https://it.wikipedia.org/wiki/Pena_di_morte_in_Italia
    Al momento dell'unificazione italiana nel 1861, le legislazioni di tutti gli stati preunitari (compreso il Regno di Sardegna) prevedevano la pena di morte con l’eccezione del Granducato di Toscana. In attesa dell'approvazione di un codice penale unitario, il codice penale del Regno di Sardegna venne esteso a tutta l'Italia con l'eccezione della Toscana[8].
    Nel 1889 la pena di morte venne abolita in tutto il Regno d'Italia con l'approvazione, quasi all'unanimità da parte di entrambe le Camere, del nuovo codice penale, durante il ministero di Giuseppe Zanardelli. Tuttavia, la pena di morte era stata di fatto abolita fin dal 1877, anno dell'amnistia generale di Umberto I di Savoia (Decreto di amnistia del 18 gennaio 1878). Uno degli ultimi condannati celebri fu l'attentatore alla vita del re Giovanni Passannante (1879), la cui condanna a morte non fu però eseguita e la pena commutata in ergastolo. La pena capitale restò però ancora in vigore nel codice penale militare e in quelli coloniali, venendo applicata massicciamente durante il primo conflitto mondiale (1915-1918) per fatti di diserzione, insubordinazione e "comportamento disonorevole", anche contro soldati innocenti (pratica della decimazione ordinata dai generali senza alcuna deliberazione del tribunale militare).


    Quella era la giustificazione pratica, se ricordo ben il Catechismo di San Pio X riferisce solo che la pena di morte non costituisce peccato quando questa è disposta dall'autorità. Io sono contro però l'uccisione di un bambino non ancora nato mi pare più grave di quella di un serial killer.


    Hai dati per suffragare quanto dici, in caso contrario rimaniamo sempre nel campo delle ipotesi


    Idem. Resistenze da parte di chi? Cita fonti.
    Non so non posseggo un televisore da dieci anni. In compenso appena apro Internet vedo una pubblicità della Durex.

    Naturalmente tu hai ogni diritto di opporti, sulla base delle tue convinzioni sulla salvaguardia di quella che consideri vita. Io peraltro considero vita anche quella che comincia il secondo giorno dopo la nascita, quando i motivi per non averlo voluto torneranno evidenti, e non c'è dubbio che in qualche modo ne condizioneranno il resto della vita, salvaguardata dal punto di visto dell'etica ma religiosa.

    Mi riferivo al confronto col codice penale italiano del secondo dopoguerra, ma vorrei lasciar perdere la polemica su fatti o situazioni che sono puramente teoriche da decenni. Peraltro, sia pure con l'attenuante che tutti facevano cosi, la Chiesa non si è distinta per una appassionata difesa della sacralità della vita nei 15 o 16 secoli in cui aveva la potestà di toglierla.

    Non ho dati sulla benevolenza verso i bambini non voluti, che credo non esistano, ma più che ragionare di ipotesi, preferisco ragionare di logica.

    La legge prescrive che l'aborto deve essere fatto da un ginecologo, in ospedale. anche se oggi con la RU486 non sarebbe necessario, come in tanti altri stati. Qui cominciano i problemi, perchè le ultime statistiche fanno riferimento ad un 70% di ginecologhi obiettori di coscienza, che diventano il 100% negli ospedali di proprietà ecclesiastica. Questo porta a molte rinunce, per via di una nemmeno tanto nascosta opposizione a questo tipo di intervento, che peraltro la legge prescrive. Le fonti le trovi dove vuoi, su internet.
    Cioè, appena accendi il pc, anziche il logo di Windows, ti appare la pubblicità della Durex? Non li facevo cosi forti al punto di farsi un loro sistema operativo...

  7. #7
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    Predefinito Re: Tutti contro la vita e la famiglia in USA, Italia e UE

    Citazione Originariamente Scritto da fradall Visualizza Messaggio
    Consentimi di controargomentare contro, per punti:

    il primo è che quello che per te è vita, e quindi omicidio se abortisco, per me non lo è, e naturalmente non lo è per chi decide di abortire.
    Una legge che mi probisce di abortire è una legge che sopprime il mio pensiero sull'argomento, e dà unico valore legale al tuo.
    Oltretutto il valore della vita è una consapevolezza abbastanza recente nella chiesa cattolica, che finche è esistita come stato applicava regolarmente la pena di morte, ed ha tolto da poco il diritto alla pena di morte da parte degli stati dal Catechismo ( credo nel 1995)

    Il secondo, che nemmeno tu credo possa smentire, è che tutti i feti abortiti sarebbero stati figli indesiderati, con le conseguenze umane, sociali e affettive intuibili, almeno per la maggior parte.
    Un figlio indesiderato è a rischio, indipendentemente dai motivi.
    Chi strilla sulla sacralità della vita è interessato alla nascita, in nome della propria morale, ma il giorno dopo se ne lava le mani, o tutt'al più lascia la cosa in mano alla carità, pubblica o privata. Ma la vita va vissuta, anche dal secondo giorno dopo la nascita, e se non sei desiderato, parti male.

    Il terzo aspetto è che di fronte alla possibilità di un aborto, la cosa più logica sarebbe prevenire, impedendo la gravidanza, con tutti i m zzi di cui la scienza dispone, magari diffondendone la cultura, e non impedendola come se fossimo ancora fermi all cultura ottocentesca.
    Sotto questo aspetto la chiesa cattolica propone ancora come unico strumento ammesso la continenza, o tutt'al più, l'Ogino-Knauss, e, per quanto il concetto morale della continenza sia sempre più screditato nei fatti, ha ancora effetto, in particolare negli strati meno acculturati o socialmente meno evoluti.
    La conseguenza è la nascita di figli indesiderati o appunto l'aborto, spesso clandestino, visto che esiste una grossa percentuale di medici ginecologhi che si dichiarano obiettori di coscienza, quasi sempre per questioni di carriera, in particolare negli ospedali di proprietà cattolica, ma non solo.

    Abbi pazienza, "sopprimere un pensiero" non è sopprimere una vita.

    L'aborto è l'uccisione di un essere umano. Se prendi il vocabolario vedi che è un termine che non fa riferimento alla volontà che causa quella morte, non è come omicidio. l'uccisione è oggettiva.
    Che sia un essere umano è indiscutibile, altrimenti cos'è? Non so. Può essere una vita indegna di vivere... che non ha una personalità giuridica, seconco le laiciste opinioni ma resta la vita di un essere umano.

    Fatevene una ragione.
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  8. #8
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    Predefinito Re: Tutti contro la vita e la famiglia in USA, Italia e UE

    Citazione Originariamente Scritto da emv Visualizza Messaggio
    Abbi pazienza, "sopprimere un pensiero" non è sopprimere una vita.

    L'aborto è l'uccisione di un essere umano. Se prendi il vocabolario vedi che è un termine che non fa riferimento alla volontà che causa quella morte, non è come omicidio. l'uccisione è oggettiva.
    Che sia un essere umano è indiscutibile, altrimenti cos'è? Non so. Può essere una vita indegna di vivere... che non ha una personalità giuridica, seconco le laiciste opinioni ma resta la vita di un essere umano.

    Fatevene una ragione.

    E' evidente che il concetto di vita non ci trova concordi. Per noi laici prima di tutto è un fatto biologico, che appartiene all'individuo, e per il quale non dobbiamo ringraziare nessuno.
    Nessun dio ce l'ha donata, ed il come la gestiamo, come la creiamo e come la terminiamo sono fatti soggettivamente nostri.

    In questo contesto un ovulo fecondato lo penso come una vita in divenire, se è stata "soggettivamente" voluta come atto d'amore, mentre, se è stata un atto inconsapevole (inorridisci pure...), è un fatto su cui decidere nella nostra personale valutazione, in particolare su cosa ne sarà, di lui e di noi, e se saremo in grado, per volontà e mezzi, di renderla degna di essere vissuta.

    Non è un'opinione esclusivamente laicista, mi pare, visto che è stata oggetto di referendum, dove l'abrogazione della legge 194 è stata respinta dal 68% dei votanti, cioè ben più della percentuale degli atei/agnostici o "cattolici tiepidi" statisticamente rilevati. Leggendo qua e la, mi pare che tuttora sia intorno al 70%

    Ancora prima, rivendichiamo il diritto di concepire o meno, sulla base di quanto la scienza e la cultura ci mette a disposizione, cosa che, chissà perchè, le religioni ci negano, mentre sembra proprio la strada per risolvere il problema, anzi, i problemi, perchè decidere di abortire deve essere un grosso problema per chi lo compie direi un atto di disperazione.

    Lo stesso vale per la vita al termine, quando l'unica via d'uscita da un universo di dolore, sarebbe una fine dignitosa e non dolorosa, che il dio di turno ci nega, obbligandoci a vivere il dolore senza speranza fino in fondo, visto che pretende di essere lui a togliercela. Ovviamente il problema non è dio, che dal nostro punto di vista non esiste, ma chi in nome suo propugna leggi che sostengono il suo presunto diritto.

    Le religioni, poi, vivono un mondo di ipocrisia riguardo alla sacralità della vita. Nella loro storia, chi più e chi meno, hanno dimostrato un assoluto disprezzo per la sua conservazione, e quando, come il cattolicesimo, si sono adeguate con un secolo di ritardo sulla spinta della società civile, non hanno mai riconosciuto tale ipocrisia, hanno anche trovato modo di vantarsene. In proposito ricordo la santificazione di Pio IX, che ha fatto praticare la pena di morte, fino alle cannonate di porta Pia.

  9. #9
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    Predefinito Re: Tutti contro la vita e la famiglia in USA, Italia e UE

    Citazione Originariamente Scritto da fradall Visualizza Messaggio
    E' evidente che il concetto di vita non ci trova concordi.
    @fradall
    Quante volte al giorno alla TV sento la Vulgata evoluzionista, dogma per ogni laicista, dirci che un minestrone di amminoacidi una pozza è vita.

    Perchè su un embrione, su un feto, umano non si può essere concordi, è un mistero...


    Citazione Originariamente Scritto da fradall Visualizza Messaggio
    Per noi laici prima di tutto è un fatto biologico, che appartiene all'individuo, e per il quale non dobbiamo ringraziare nessuno.
    Nessun dio ce l'ha donata,
    La questione dell'aborto è prettamente razionale, non necessità di Dio per essere compresa.


    Citazione Originariamente Scritto da fradall Visualizza Messaggio
    ed il come la gestiamo, come la creiamo e come la terminiamo sono fatti soggettivamente nostri.
    Non c'è dubbio che tra madre-società e il figlio nel grembo c'è un soggetto che ha il potere di fare quello che crede
    e un soggetto che non ce l'ha. Questo è oggettivo. E si chiama legge del più forte. Anche questo è oggettivo e dovresti ammettere che è così.

    Citazione Originariamente Scritto da fradall Visualizza Messaggio
    In questo contesto un ovulo fecondato lo penso come una vita in divenire, se è stata "soggettivamente" voluta come atto d'amore, mentre, se è stata un atto inconsapevole (inorridisci pure...), è un fatto su cui decidere nella nostra personale valutazione, in particolare su cosa ne sarà, di lui e di noi, e se saremo in grado, per volontà e mezzi, di renderla degna di essere vissuta.
    Lo stile di vita che una madre, una coppia, può dare o meno al figlio non c'entra niente con la vita biologica propria di quell'essere umano.

    Per migliorare il suo stile di vita basta donare il figlio ad una coppia. E' pieno di coppie ricche in grado di dargli un futuro.


    Citazione Originariamente Scritto da fradall Visualizza Messaggio
    Non è un'opinione esclusivamente laicista, mi pare, visto che è stata oggetto di referendum, dove l'abrogazione della legge 194 è stata respinta dal 68% dei votanti, cioè ben più della percentuale degli atei/agnostici o "cattolici tiepidi" statisticamente rilevati. Leggendo qua e la, mi pare che tuttora sia intorno al 70%
    Non è un buon argomentom Fradall. E' fin troppo banale rammentarti che Hitler è stato eletto con votazioni democratiche e anche la modifica alla costituzione con cui accorpò i poteri di cancelliere e presidente della Repubblica fu sottoposta a un democratico referendum che l'approvò...

    Citazione Originariamente Scritto da fradall Visualizza Messaggio
    Ancora prima, rivendichiamo il diritto di concepire o meno, sulla base di quanto la scienza e la cultura ci mette a disposizione, cosa che, chissà perchè, le religioni ci negano, mentre sembra proprio la strada per risolvere il problema, anzi, i problemi, perchè decidere di abortire deve essere un grosso problema per chi lo compie direi un atto di disperazione.
    Se ti riferisci all'uso dei metodi anticocenzionali naturali, l'aborto non può essere considerato un metodo anticoncezionale!

    La gravidanza indesiderata è un incidente di percorso. Se ti capita devi accettare di sopportarla come una frattura a una gamba
    se vai a sciare. Poi quando sei guarita ti togli il gesso e lo butti via. Il figlio non lo butti via ma la doni.

    Bisogna cambiare la mentalità di onnipotenza umana. Siccome posso farlo (sbarazzarmi del problema) lo faccio.
    Accettare la condizione limitata dell'uomo è accettare quella debolezza da cui viene la forza, di cui parla S. Paolo «E' quando sono debole che sono forte». Ad es. la donna sarebbe massimamente tutelata se si introducesse il reato di "procurata gravidanza indesiderata".

    Gli uomini ci penserebbero 1000 volte prima di violentare una donna o anche solo di starci insieme senza intenzioni serie.
    Dovessero pagare il mantenimento del figlio fino alla sua indipendenza economica, dopo la galera sicura a prescindere
    perchè il reato di procurata gravidanza non avrebbe bisogno di processo per accertare le colpe, l'eventuale provocazione della donna.
    Come vedi ciò sarebbe il massimo della tutela per la donna. E il maschio che deve stare attento. E sparirebbero i casi.

    Perchè non vogliamo fare queste "rivoluzione culturale"?



    Citazione Originariamente Scritto da fradall Visualizza Messaggio
    Lo stesso vale per la vita al termine, quando l'unica via d'uscita da un universo di dolore, sarebbe una fine dignitosa e non dolorosa, che il dio di turno ci nega, obbligandoci a vivere il dolore senza speranza fino in fondo, visto che pretende di essere lui a togliercela. Ovviamente il problema non è dio, che dal nostro punto di vista non esiste, ma chi in nome suo propugna leggi che sostengono il suo presunto diritto.
    Questo problema è diverso. E c'è un paradosso sottile: uno scrive il proprio testamento biologico quando sta bene, psicologicamente. Poi si ritrova nella situazione prevista di non autosufficienza. Però questa è una situazione DIVERSA rispetto a quella in cui ha scritto il testamento.
    Mettiamo che, fatto imprevedibile, cambia idea, magari è in coma, una situazione che non conosciamo, ma sta bene. Gode dell'affetto dei propri cari che sente intorno e vorrebbe continuare così e invece mettono in atto la procedura per terminarlo. Non può più comunicare la sua volontà di vivere e muore!
    Possiamo dire che ha esercitato la "sua volontà"? No, qualunque filosofo ti spiegherebbe che la libertà è "qui ed ora". Altrimenti che libertà è?

    Per non dire poi del fatto che la sofferenza (puoi inorridere se vuoi...) è incredibilmente utile a chi sta bene. Negare questo valore è negare il principio stesso della solidarietà umana con gravi ripercussioni sociali.





    Citazione Originariamente Scritto da fradall Visualizza Messaggio
    Le religioni, poi, vivono un mondo di ipocrisia riguardo alla sacralità della vita. Nella loro storia, chi più e chi meno, hanno dimostrato un assoluto disprezzo per la sua conservazione, e quando, come il cattolicesimo, si sono adeguate con un secolo di ritardo sulla spinta della società civile, non hanno mai riconosciuto tale ipocrisia, hanno anche trovato modo di vantarsene. In proposito ricordo la santificazione di Pio IX, che ha fatto praticare la pena di morte, fino alle cannonate di porta Pia.
    La praticava come capo di Stato... non come capo religioso. Ma mi rendo conto che questo è uno scoglio (per ora) insuperabile. E' meglio non affrontarlo e concentrarci sulle cose che puoi capire.

    Anche se personalmente ho maturato l'idea che la pena di morte non sia una cosa buona, un retaggio del passato pagano.
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