Originariamente Scritto da
don Peppe
ancora con la puttanata creata dalla propaganda capitalista, una delle poche cose del capitalismo superiore al socialismo, secondo cui il capitalismo porterebbe benessere ed il comunismo la fame, semmai è il contrario, il capitalismo porta benessere solo a poche persone, che con gli anni tendono a diventare sempre di meno, mentre la maggioranza sempre più consistente delle persone tendono a diventare più povere, il capitalismo ha diffuso maggiormente il benessere solo tra l'inzio degli anni venti e la metà degli anni ottanta, poiché a quei tempi il modello sovietico godeva di grandissime simpatie tra centinaia di miloni di lavoratori in tutto il mondo ed i capitalisti e gli stati da loro controllati erano costretti a diffondere benessere ed a conceddere diritti per paura di nuove rivoluzioni bolseviche, ma tutto questo è finito, e negli ultimi tranta anni il capitalismo ha portato soo aumento di miseria, disoccupazie, migrazioni di massa e guerre imperialiste che hanno fatto milioni di morti, iin tutti gli stati a socialismo reale, quasi tutti partiti da condizioni di estrema arretratezza, hanno garantito un benessere medio, molto migliore sia di prima che salissero al potere i comunisti, sia di oggi che il capitalismo è tornato, l'operaio sovietico negli anni sessanta aveva lo stesso potere d'acquisto degli operai italiani negli stessi anni, maggiori difficoltà ad acquistare un'automobile, ma servizi di trasporto pubblico molto migliori e più efficienti di quelli italiani, ancavano ogni anno in vacanza in Crimea, a Sochi, nelle località balneari dei paesi baltici, in più degli operai italiani avevano standard di sucurezza molto maggiore, mentre in Italia i lavoratori morivano come mosche, poiché i padroni sacrificavano la sicurezza sul lavoro, nell'altare del profitto, avevano la certezza di avere una casa, di non rimanere disoccupati, ottima assistenza sanitaria gratuita, di vivere in una società sana con bassissima criminalità, di non essere licenziati per motivi di opinione, in Italia negli anni sessanta gli operai vivevano nel continuo terrore di essere licenziati per migliorare i profitti dei padroni o per motivi di opinione, di ritrovarsi senza un lavoro, una casa, i soldi per curarsi, in mezzo alla strada con tutta la famiglia, non per nulla a quei tempi la maggior parte degli operai italiani erano comunisti