Pesante l’impatto della pandemia da Covid-19 sulla dinamica demografica
Al 31 dicembre 2020, la popolazione residente in Italia ammonta a 59.257.566i unità, 383.922 in menorispetto all’inizio dell’anno (-0,6%). Il declino demografico avviatosi dal 2015 è stato accentuato daglieffetti che l’epidemia Covid-19. Alle conseguenze dirette del virus dovute ai decessi si sono aggiuntele ripercussioni che le misure, volte a contenere la diffusione dei contagi, hanno prodotto sulla vita dellepersone (restrizioni di movimento, interruzione totale o parziale di attività lavorative, limitazione nelnumero di partecipanti alle cerimonie).L’Italia è stata tra i primi Paesi dell’Unione europea in cui la presenza del Covid-19 si è manifestata. Ladiffusione dell’epidemia è stata caratterizzata da tre fasi: il periodo da fine febbraio a fine maggio (primaondata), contraddistinto da una rapidissima ascesa dei contagi e dei decessi, entrambi concentratisoprattutto nel Nord del Paese; una transizione (da giugno a settembre) con un rallentamento deicontagi per effetto delle misure di contenimento su scala nazionale adottate nella primavera (lockdown);una seconda ondata epidemica, a partire dalla fine di settembre 2020, con una drammaticariacutizzazione dei casi e un incremento dei decessi su tutto il territorio nazionale.
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Il Nord, con il 14,5% sul totale deimorti, registra il maggior peso percentuale, il doppio rispetto al Centro (6,8%) e al Mezzogiorno (5,2%).Nel corso della prima ondata dell’epidemia (marzo-maggio 2020) i decessi a livello nazionale sono stati211.750, quasi 51 mila in più rispetto alla media dello stesso periodo dei 5 anni precedenti (+31,7%).Di questi, i decessi di persone positive al Covid-19 registrati dalla Sorveglianza integrata ammontanoa 34.079 (il 67% dell’eccesso totale).L’aumento di decessi si è concentrato nelle regioni del Nord (+61,1% nel complesso del periodo), dovesi sono sfiorate punte del 95% a marzo e del 75% ad aprile.È soprattutto la Lombardia a sperimentare il bilancio più pesante (+111,8%).