le bollette sono care per la demenza dei GRETINI...!!!
se in Italia le centrali non fossero state smantellate sarebbero ancora attive, senza incidenti e ben ammortizzate...senza i costi catastrofici di oggi per la sdimmissione precoce.
anche la Germania, da quando governano i "RossoVerdi"....paghera' pesantemente questa scelta...!
Se la Germania dovesse procedere con il suo phase-out e mantenere la sua politica di riduzione delle emissioni, intorno al 2020 avrebbe bisogno di importare circa 25.000 MW di carico di base dai paesi confinanti. Sono già esistenti significative interconnessioni con la Francia, i Paesi Bassi, il Belgio, la Danimarca, la Polonia, la Repubblica Ceca e la Svizzera, un collegamento diretto con l'Oblast' di Kaliningrad a causa del nuovo impianto nucleare è molto probabile. A causa dell'aumento di capacità nucleare nei paesi vicini (soprattutto in Francia), potrebbe supplire facilmente nel 2020 a questa capacità. Questo renderebbe il paese più o meno nelle stesse condizioni dell'Italia, cioè un paese fortemente dipendente dalle importazioni estere (per lo più nucleari).
Una legge sulle fonti d'energia rinnovabili ha istituito un'imposta a favore dell'energia rinnovabile. Sostenendo che la tutela del clima è un tema centrale della sua politica, il governo tedesco ha annunciato l'obiettivo di ridurre le emissioni di anidride carbonica del 25% rispetto ai livelli del 1990 entro il 2005. Nel 1998 in Germania l'uso di energie rinnovabili ha raggiunto la quota di 284 PJ del fabbisogno energetico primario, che equivale al 5% della domanda elettrica totale. Il governo tedesco vuole raggiungere il 10% entro il 2010.
Ci sono state diverse prese di posizione in merito a questa decisione. Nobuo Tanaka, direttore esecutivo dell'Aie, si è detto preoccupato, perché sarebbero in gioco «la sostenibilità e la sicurezza dell'approvvigionamento energetico dell'intera Europa». Gli industriali lamentano una futura perdita di competitività per l'aumento dei costi energetici, mentre la sezione tedesca di Greenpeace ritiene che la data del 2022 sia troppo lontana e propongono invece il 2015[9] Diverse aziende elettriche non approvano la decisione; tra queste la E.ON, che ha annunciato che chiederà i danni allo Stato, per una cifra dell'ordine dei miliardi di euro. In un comunicato la società afferma di «rispettare la decisione del governo», ma «allo stesso tempo si aspetta un risarcimento per i danni finanziari che deriveranno da questa decisione: per salvaguardare gli interessi dei suoi azionisti». Verrà inoltre fatta un'azione legale sulla tassa sul combustibile, giudicata «illegittima» e «non in linea con il diritto costituzionale tedesco ed europeo».
La decisione di lasciare gli attuali 8 reattori spenti, e di chiudere gli altri entro il 2022, avrà la conseguenza di aumentare le importazioni dai paesi confinanti e la Russia prevede di aumentare notevolmente le sue esportazioni di gas naturale, soprattutto grazie all'apertura questo autunno del Nord Stream.Come conseguenza del piano di uscita anticipata dal nucleare, la bolletta dell'elettricità in Germania aumenterà nei prossimi 20 anni di 32 miliardi; questo è il risultato di uno studio commissionato dal ministero dell'Economia tedesco.cit. Wiki