e da quando la CGIL si occupa dei lavoratori...eh??
e da quando la CGIL si occupa dei lavoratori...eh??
Non si è mai troppo vecchi per imparare, non si è mai troppo giovani per insegnare...il problema e' farsene una ragione....!!
Tutti guardano l'albero e nessuno vede la foresta.
Al mondo esistono solo due razze: gli uomini per bene e gli stronzi. Questi ultimi cercano quasi sempre di passare per i primi.
Meno male che il sindacato non ha opinioni anche sugli impianti elettrici sennò qua l'Italia scarseggia di lavoratori
che sforzo
su questo forum è meglio non rispondere ai fessi!
voi nazifascisti di oggi e i vostri servi siete solo gli ayatollah E I TALEBANI dell'occidente..
Il problema oggettivamente esiste, perché da un lato si invoca il valore costituzionale del lavoro e dall'altro si contrappone l'altro, pure costituzionale, della salute. L'attuale misura di bilanciamento è stata posta al livello dei tamponi: il tuo diritto al lavoro è condizionato al previo accertamento della tua innocuità infettiva. Il problema si è spostato quindi su un altro aspetto del lavoro, denunciato con forza anche da una persona seria come Landini, ed è, come è stato presentato, che il lavoro non può essere assoggettato a spese che gravino esclusivamente sul lavoratore. L'argomento non è pretestuoso, è serio, proprio perché attiene ad un valore costituzionale (il lavoro) e non è posto negli abituali termini farlocchi e risibili dei 'costituzionalisti' dell'ultim'ora, dei caproni/somari no-vax. Landini non pone, intelligentemente, un pretestuoso problema di libertà vaccinale, ma puramente economico, sebbene connesso con un valore costituzionale (il lavoro). La replica al serio problema posto da Landini può forse trovarsi nell’esempio di chi, per recarsi al lavoro, deve affrontare spese giornaliere di trasferimento che altri lavoratori non devono affrontare. In questo caso a nessuno è mai venuto in mente di affermare che se lo Stato o il datore di lavoro non si accollano l’onere economico del trasporto del lavoratore si arreca un vulnus al valore costituzionale del lavoro. Eventuali agevolazioni di fonte statale o aziendale non sarebbero un riconoscimento di un presunto, ma inesistente, ‘diritto’ del lavoratore. Questa è, a mio modo di vedere, la debolezza della battaglia di Landini, perché il problema, a ben vedere, si è trasferito dall’insostenibile contrapposizione dei valori costituzionali in conflitto (salute e lavoro, con la ovvia prevalenza del primo) a quella economica, dove però la connessione indicata da Landini –non assoggettabilità del valore del lavoro a condizioni economiche- non è dirimente per la mancanza di appigli costituzionali, che sanciscono altri valori lavoristici (non discriminazione, dignità, salubrità…, ma nulla che faccia riferimento alle condizioni economiche di ingresso al lavoro). Lo Stato, cioè il governo, in questo caso non sarà 'generoso', e non perché sia avido e straccione (nonostante il costo non indifferente che dovrebbe affrontare) ma perché questa agevolazione economica avrebbe l'effetto secondario, che il governo vuole evitare come la peste, di rallentare e addirittura neutralizzare l'impegno alle vaccinazioni, unico e fortissimo obiettivo perseguito, giustamente, dal governo.
Più vedo e ascolto Landini più rimpiango Cofferati, per me è l'inutilità fatta persona, e non per la terza media, anzi...
Bravo Landini, chi non è categoria a rischio non deve essere ricattato e obbligato a vaccinarsi
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