Io sono di sinistra e avevo già scritto in un commento che in un dibattito con personaggi come Rizzo o Fusaro Michele Boldrin avrebbe vinto facile, perché è evidente che questi appartengano alla merdosfera populista del centro-destra.
Per quanto si definiscano di sinistra, è evidente che in realtà essi appartengono a quella destra antiliberista ("rossobrunati") vuota di intelletto e di argomenti, che oltre a gettare fumo negli occhi (vedi per esempio togliere soldi all'esercito per metterli nella sanità) fanno il discorso benaltrista che se ci si occupa di diritti civili allora non si può anche, allo stesso tempo, pensare all'economia e ai diritti sociali.
La visione socialista non è quella di proteggere le PMI italiane da Amazon o il made in Italy dal made in Vattelapesca (questi sono discorsi da salvinidi e da meloniani), ma di difendere il servizio pubblico dalle privatizzazioni e dalle logiche di mercato e di pompare spesa pubblica dentro i servizi pubblici per abbassarne il costo out-of-pocket.
Questo perché le imposte sono redistributive e quindi aiutano i meno abbienti, mentre nel mercato i prezzi sono uguali per tutti (ricchi e poveri).
Poi i socialisti estremisti vorrebbero applicare il modello del servizio pubblico a tutta l'economia, mentre quelli più moderati solo a quei servizi destinati ai bisogni fondamentali degli esseri umani: questi ultimi sono i socialdemocratici.
In quanto alle aziende private, la questione non è se siano grandi o piccole: la questione è quella di avere solide norme del lavoro e di farle applicare a tutte le aziende, per evitare che abbassino i prezzi abusando dei lavoratori e quindi facendo concorrenza sleale alle aziende che trattano i lavoratori come devono essere trattati.
Non è che ci voglia tanto a trovare una persona di sinistra che riesca a tenere testa a Boldrin: ci sono professori di economia socialdemocratici/socialisti che sarebbero in grado di mettere via Boldrin con la logica.