Nel caso delle aziende di stato il ruolo dell'imprenditore lo svolge un politico, e i lavoratori nella pratica lavorano per lui... da soli non decidono un bel nulla.
No, un bene e un servizio deve prima di tutto essere utile... e questo lo puo' determinare solo il mercato, attraverso i profitti e le perdite di chi lo produce. Lo stato non puo' arrivare a tanto e finisce per fare scemenze di questo tipo: La scuola flop di Franceschini: spesi 23 milioni per appena 17 studentiA un bene/servizio servono semplicemente soldi, non imprenditori. I soldi li può mettere anche lo stato.
https://www.ilgiornale.it/news/polit...i-1975956.html
No no... senza l'imprenditore non si fa nulla. E' lui che decide di "fare" .... nel momento in cui lo decidessero i lavoratori, diverrebbero loro imprenditori.
No, in generale i mezzi di produzione sono frutto di accumulazione capitalista. Cioe' chi li ha e' perche' ha deciso di intraprendere (e ha avuto successo, e ha risparmiato e re-investito nell'impresa) ... e' cioe' una conseguenza. Se leggi la storia dei pionieri... che so, di Karl Benz.. o anche di Bill Gates, scoprirai che non possedevano mezzi di produzione...Solo perché ha i mezzi di produzione.
In che senso ? quelli erano eserciti di stato pagati con le imposte ... i liberali sono anti-statalisti, e anti imposte.
Quelli che fanno le guerre sono gli illusi che esista il "bene comune" (della patria, del popolo, della razza, della nazione, del proletariato...) e sono cosi presuntuosi da pensare che la liberta (che e' solo individuale) possa essere calpestata per perseguirlo.
Il welfare e' solo elemosina coatta (in cambio di voti e potere a dei furbi demagoghi).
Ripeto, la vita consiste nel prendersi cura di se stessi, non nel piagnucolare che lo stato ci fornisca il "welfare".... dimenticandosi che per farlo bisogna aggredire chi lavora e produce diligentemente.
Scusa, siete voi di sinistra che siete convinti che lo stato abbia la capacita "divina" di identificare il "bene pubblico". Se ha dato soldi alle imprese, dovresti fidarvi che quello era l'impiego migliore per i soldi dei contribuenti...
Per quel che mi riguarda, da liberale, lo stato non deve dare soldi a nessuno... anche proprio per evitare che poi, con quella scusa, si permetta di sindacare scelte imprenditoriali sulle quali non dovrebbe mettere becco (aggiungendo al primo danno, un secondo disastro).
È una cosa diversa, perché il servizio pubblico non è a scopo di profitto. L'assenza del plusvalore permette o di tenere più alti gli stipendi dei lavoratori o di tenere bassi i costi del servizio. In entrambi i casi viene fatto il bene comune, perché lavoratori e consumatori sono comuni mortali che soddisfano i loro bisogni fondamentali, non ricconi con lo yacht.
Se poi un'azienda pubblica invece è a scopo di profitto allora gli utili vanno nelle casse dello stato e vengono spesi per il popolo, quindi un profitto destinato alla collettività e non a un singolo individuo che si riempie la pancia.
È ovvio che qualcuno debba decidere di produrre un bene o un servizio, ma quello che stiamo dicendo è che esso può esistere anche senza un imprenditore parassita che si paga le villette con il lavoro degli altri.
Infatti tutti gli stati hanno servizi/aziende pubbliche: ai liberisti non piacciono, ma penso che ce ne faremo una ragione.
Infatti i servizi pubblici vengono creati perché esistono delle necessità, non è che ci si sveglia al mattino dicendo "Che giornata noiosa... costruiamo qualche opera pubblica per ammazzare il tempo?".No, un bene e un servizio deve prima di tutto essere utile... e questo lo puo' determinare solo il mercato, attraverso i profitti e le perdite di chi lo produce.
Che l'utilità possa determinarla solo il mercato e che si misuri con il livello dei profitti è una cazzata liberista, non una nozione oggettiva.
Tra l'altro in una democrazia diretta come quella svizzera il popolo, votando, può esprimersi sull'utilità di un servizio pubblico. I socialisti sono per la democrazia diretta.