L’articolo 21, dice che non si può: “La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure. Si può procedere a sequestro soltanto per atto motivato dell'autorità giudiziaria nel caso di delitti, per i quali la legge sulla stampa espressamente lo autorizzi, o nel caso di violazione delle norme che la legge stessa prescriva per l'indicazione dei responsabili”.
L'autore del provvedimento, il gip Taviano, corse con la Fiamma Tricolore alle regionali del Lazio e poi alle Politiche del 2013, un "orgoglioso militante della destra sociale"
Dopo la notizia del decreto di sequestro e oscuramento preventivo del Gip di Roma recapitato a Fanpage.it per l’inchiesta Follow the money sull’ex sottosegretario Durigon e i fondi della Lega, arrivano le reazioni del mondo della politica. Uniti i parlamentari del Partito Democratico che lanciano l’allarme per la gravità del fatto e per la tutela della libertà di stampa.
Fnsi e Sugc esprimono “solidarietà ai colleghi della testata online e sono pronti a mettere a disposizione i propri uffici legali per ricorrere contro questo atto. E ora di mettere mano a una legge che in questo Paese garantisca realmente il diritto di informazione, non è possibile che il giornalismo di inchiesta possa essere fermato a colpi di querele, magari temerarie. E uno degli elementi che ci fa piombare al quarantunesimo posto della classifica mondiale della libertà di stampa”, conclude la nota.
La libertà della stampa non può essere oscurata, né tantomeno censurata”: sono le parole di Dino Giarrusso, europarlamentare Cinque Stelle, riferite a quanto avvenuto questa mattina nella redazione di Fanpage.it, dove è arrivato un decreto del Gip di Roma che dispone il sequestro, mediante oscuramento, dei video che contengono la nostra inchiesta “Follow The Money”. Anche un altro europarlamentare del Movimento, Mario Furore, ha sottolineato: “Fanpage è vittima di una grave ingiustizia che ha portato all’oscuramento del loro lavoro giornalistico”.
Le guerre sono fatte da persone che si uccidono senza conoscersi, per gli interessi di persone che si conoscono ma non si uccidono.
(Pablo Neruda - Attribuita)