hai aperto il thread con un post giusto nelle grandi linee ma discutibile, come tutti gli argomenti del resto.
Sono d'accordo laddove scrivi che il capitalismo crea disuguaglianze, anche se io avrei usato un altro termine e cioè povertà diffusa anche in chi crede di stare meglio, ma qui ci avvntureremmo in un dialogo complicato. Torniamo al tema: anch'io sono per non comperare prodotti fabbricati FUORI dal Paese, e non credo proprio di essere sovvranista o destrista, semplicemente mi rendo conto che se Bialetti, per fare un nome, le sue macchinette caffe le fa fare in Serbia, chi prima lavorava alla Bialetti non ha puù uno stipendio e la macchinetta del c. Bialetti non può comperarsela. Quindi chi fabbrica fuori venda fuori, qui in Itaia andrebbe boicottato.
EX NIHILO NIHIL
Le imprese non devono "amare" nessuno... devono far soldi per chi le ha fondate. L'unico modo che hanno e' produrre beni convenienti per la loro clientela... e' quello il contributo benefico per la societa'.
Fattene una ragione... introdurre altre motivazioni all'attivita' di impresa produce disastri.
ma non puoi imporlo per legge,
a proposito di Bialetti, quella made in Romania non è di vero alluminio e il caffè non è buono, ne avevo una e ho dovuto sostituirla con una made in Italy
il problema è educare la gente alla qualità a non accontentarsi del mediocre , comprare di meno, meno stupidaggini, e quando si fa un acquisto comprare qualità e non robaccia cinese
Sarebbe assai più efficace creare le condizioni al.contorno per dar si che non solo gli imprenditori restino, ma anche per attrarre quelli stranieri.
Invece queste partenze sono frutto del boicottaggio preventivo che uno stato burocratico e predatorio effettua verso l'imprenditoria tutta.
Un pò come quel marito che mena la moglie i giorni pari e la picchia i giorni dispari, salvo lamentarsi quando fa le valigie.
Il Partito è d'accordo: chiuderemo le frontiere alle merci, così gli italiani non avranno più gli smartphone, a meno che qualcuno non decida di produrre smartphone in Italia. Questi smartphone costeranno molto di più rispetto a quelli fatti all'estero, allo stesso modo in cui costeranno di più molti prodotti. Gli italiani, non potendo più approfittarsi dei paesi poveri, diventeranno anch'essi poveri e quindi chiederanno il socialismo.
Guarda che non è una questione italiana, ma una questione occidentale.
In occidente in generale costa di più produrre perché c'è lo stato di diritto che ti impone svariate norme a tutela della popolazione, a partire dalle norme ambientali fino ad arrivare alle norme sulla sicurezza e sul lavoro.
Quindi Ugo, un abile imprenditore occidentale, si dice "Mi è venuta un'idea: fabbrico roba all'estero dove non c'è lo stato di diritto e continuo a venderla qui, così batto i prezzi di quei figli di puttana dei miei concorrenti, vendo di brutto e divento ricco". Una volta che gli smartphone a basso prezzo di Ugo arrivano nel mercato le altre imprese che ancora fabbricano qui fanno fatica a reggere la concorrenza di Ugo, quindi per riuscire a stare sul mercato devono spostare anche loro le fabbriche.
Quindi il problema è partito da Ugo che ha fatto concorrenza sleale alle imprese, cosa a cui bisogna porre un rimedio.
Una volta che verrà posto un rimedio però ci sarà un aumento dei prezzi di un po' tutto e quindi gli occidentali si renderanno conto di cosa è veramente il capitalismo: capiranno che stavano bene semplicemente perché prendevano salari occidentali e compravano roba con costi africani, cioè perché stavano dalla parte giusta dello sfruttamento.
A quel punto capiranno che l'unico modo per stare meglio è utilizzare le ricette socialiste.