Milano, 26 set – Evento contro il razzismo finisce male: magrebini assaltano e occupano il centro sociale Macao a Milano e i compagni chiamano le forze dell’ordine per farli sgomberare. E’ l’immagine plastica del cortocircuito della sinistra immigrazionista e talebana dell’accoglienza. Il valore aggiunto poi è che è capitato nella Milano di Beppe Sala.
Tutto è cominciato con un allontanamento considerato un grave affronto e alcuni magrebini hanno fatto irruzione con spranghe e coltelli negli spazi di Macao, il centro sociale che occupa la palazzina Liberty dell’ex Macello in viale Molise 68 a Milano. Il collettivo si è ritrovato vittima dell’attacco di un gruppo di magrebini durante una mostra sull’antirazzismo, con una sessantina di ospiti in sala. Un paradosso assurdo quanto ridicolo.
A quel punto vista la situazione fuori controllo e il pericolo rappresentato dai magrebini armati e sul piede di guerra, i responsabili del Macao hanno chiamato la polizia. Questo prima di aver fatto uscire tutti gli invitati di corsa perché i nordafricani si erano barricati negli spazi del centro sociale. Avevano occupato un posto già occupato. E i primi occupanti hanno chiamato le forze dell’ordine per come dire ripristinare l’illegalità. A quanto pare non ci sono stati fermi perché i magrebini all’arrivo della polizia erano spariti.
L’episodio è riconducibile alla vicinanza tra il centro sociale e case occupate da immigrati. Stiamo parlando magari anche di lavoratori stranieri che non possono permettersi un affitto, ma di certo non sono stati loro a occupare il Macao. Visto che in quelle case occupate ci sono spacciatori e frange violente, con aggressioni in mezzo alla strada. “Gli spazi sono enormi, comunicanti. Avevamo già subìto dei furti notturni: il mese scorso sono spariti strumenti e macchinari utilizzati nella falegnameria per la formazione dei migranti”, spiegano i referenti del Macao.
Poi la situazione è degenerata durante la mostra antirazzista. Un uomo magrebino è entrato nel centro sociale dando fastidio e molestando. È stato allontanato ma è tornato con i rinforzi, tutti magrebini. “Hanno rovesciato tavoli e lanciato bottiglie. Brandivano spranghe e coltelli. La gente era terrorizzata“, raccontano quelli del centro sociale. La priorità è stata mettere tutti in salvo, “quindi abbiamo fatto uscire tutti gli ospiti. Nel frattempo, i responsabili dell’attacco si barricavano dentro mentre alcuni dei nostri erano rimasti chiusi in altre stanze”. Da qui, la chiamata alla polizia, intervenuta alle 22. Quando gli agenti sono entrati nella palazzina, però, i magrebini erano andati via.
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