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In questi giorni i nostri mezzi di informazione, giustamente, mettono alla berlina la sfrontata ricchezza degli oligarchi russi. La loro disonesta e sfrontata ricchezza ...
... ha disgustato ed indignato tutto il mondo. Per lo meno, quello occidentale. Ma poi mi sono ricordato di una notizia, questa ...
"... Rotterdam, il mega yacht di Jeff Bezos è troppo grande: si smonta il ponte
Il costruttore e Bezos rimborseranno al comune i costi dei lavori per permettere il passaggio della nave. Troppo grande il nuovo yacht che Jeff Bezos si sta facendo costruire, così grande che bisogna smantellare un ponte per farlo andare verso il mare. E' quanto sta succedendo in Olanda precisamente a Rotterdam dove verrà parzialmente smontato l'iconico ponte Koningshaven, noto ai cittadini come 'De Hef', per consentire il passaggio del nuovo yacht da diporto di Bezos. Il fondatore di Amazon, nonché uomo più ricco del mondo, ha commissionato a Oceanco di Alblasserdam la costruzione di un gigantesco yacht..." (CONTINUA NEL LINK)
In altre parole, il capo della azienda più potente del Terzo Pianeta partendo dal Sole, ha costruito una bagnarola così grande che, per farla uscire dal cantiere che l'ha costruita, toccherà buttare giù un monumento nazionale (tra le proteste dei residenti). Non penso sia il primo panfilo che quella città ha varato (onestamente, penso però che sia uno degli ultimi...) ma mi chiedo razza di mostro sarà? E poi come comandante chi chiamerà? Forse il comandante Schettino (in nero)? Boh... Fatto sta che questa specie di incrocio tra l'elefantino Jumbo e un materassino gonfiabile, da quanto leggo, usa dei sistemi decisamente 'negrieri' in tutti i suoi mega stabilimenti, sta facendo una concorrenza spietata a tutti i negozianti del pianeta (facendo chiudere i vari Unieuro, Mediaworld, etc...) e, ciliegina, non vuole pagare (quasi) nessuna tassa sui profitti ricavati nei vari paesi del Terzo Pianeta partendo dal Sole, eludendo (quasi) tutte le tasse con delle emissioni di fatture, dal posto in cui effettivamente opera, verso Paesi fiscalmente canaglie (tipo Lussemburgo) in cui questi profitti vengono tassati un minima parte di quello che subirebbero se facesse tutto come fanno Unieuro o Mediaworld. Perché i nostri rappresentanti dei nostri parlamentari non hanno (praticamente) mai fatto niente per stoppare il problema? Io, una spiegazione, me la sarei anche data...
... ma me la tengo per me. Perché non ho denari per affrontare cause multi-mega-maxi-miliardarie. Mi servirebbe una montagna di denaro, forse più alta di quel ponte che stanno buttando giù...
E comunque, la morale è questa: io non vedo tanta differenza tra in magnati russi e tra i magnati occidentali. Penso che sia, come al solito, il poter scegliere tra il morire di fame, o il morire di sete. E poi, come al solito, mi vengono in soccorso le parole del buon vecchio Confucio...
"Un uomo, per diventare ricco, deve sempre rubare. Come un cavallo, per diventare grasso, deve sempre rubare il fieno ai cavalli che gli stanno vicino"
P.S.
Grande Confucio. Va al fotofinish con il nostro Socrate... All'unisono, direbbe Carlo Verdone...
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Mi è venuto in mente questo pensiero, da consigliare ai grandi uomini del Terzo Pianeta, partendo dal Sole ...
Ma se uno sa che gli arriverà una bolletta della luce salata, come prima cosa, non ha senso spegnere subito l'interruttore ...
... della luce del corridoio? Tanto per passare da una stanza all'altra, di luce ce ne arriva sempre un po' lo stesso, quindi ci vedi lo stesso, e quindi, a ben vedere, avresti sempre potuto fare a meno di montarci addirittura la lampadina sul lampadario...? Fuor di metafora, piccoli e grandi uomini del Terzo Pianeta del sistema solare, magari partendo da dove abbiamo cominciato a farlo ...
... perché non spegniamo dal primo all'ultimo lampione pubblico. Letteralmente dal primo all'ultimo, senza escludere proprio nessuno. Guardate che la gente a casa ci arriva lo stesso: io ho una vecchia zia che abita in un tratto di provinciale in campagna in cui, il suo comune, non ha mai piantato un lampione: posso assicurarvi che, sin qui, è sempre riuscita a ritrovare la via di casa. Così, sono abbastanza sicuro, riusciremo a fare anche tutti noi. Abbiamo sempre preso per il €u/o il buon Kim il Sung (o come ca%%o si chiama...), per via del fatto che ...
... dalle sue parti si va a dormire presto con le galline. Ma, a ben vedere, l'unico che su questo aspetto si comportava in modo intelligente, era lui.
Peccato quel ca$$o di barbiere...
P.S.
Signor nostro ministro per l'innovazione tecnologica italiana ing. Cingolani, se non sa dove diammine far scappare fuori numero 'n' gigawatt ore di energia elettrica che mancano al nostro paniere, perché non fa come il nostro amico Nord Coreano? Se non sa come fare, ovvero se non riesce a trovare l'interruttore del corridoio, ci mandiamo lui a cercarlo ...
... che poi, manco a fallo a posto, si chiama Antonio Razzi... Mi ca$$i...!
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Quando ero bambino, siccome mia mamma e mio padre lavoravano notte e giorno, per avviare una (nello loro testa) promettente impresa manufatturiera, venivo puntualmente spedito dai miei nonni. Erano persone molto modeste, nate nei primi anni Venti, ovvero cresciute nelle ristrettezze del dopo guerra della I° Guerra Mondiale e che trascorsero la giovinezza nell'angoscia della II° Guerra Mondiale. Se io sono qui, è solo perché mio nonno non è riuscito a partire per l'Argentina, in quanto una delle figlie ebbe un attacco di pertosse, e non poteva essere messa in un bastimento che partiva per terre assai lontane... Lavorando come due muli, acquistando (forse) il primo trattore a motore della zona, e facendolo lavorare (notte e giorno) da solo, forse 24 ore al giorno, con accanto una bottiglia da un litro di caffè, il mio povero nonno è riuscito ad essere un po' meno povero. Non è diventato un latifondista, né un Mazzarò, ma si è affrancato dal suo contratto a mezzadria, e si è comperato un terreno tutto suo, con in cima alla collina un casolare di campagna. Io ho trascorso i miei anni di bambino, per lo meno tutta l'estate, le due settimane di vacanze Estive e la settimana di Pasqua, sempre con mio nonno Lino, e mia nonna Elvira, nella loro casa colonica, appena acquista con (molto) sudore della loro fronte.
Pur non essendo nato ai tempi del Re, questo mi ha dato la possibilità di vivere, almeno nei miei primi anni, le stesse esperienze e modi di fare che sperimentarono i mie genitori, e i genitori dei miei genitori, quella vita fatta di una colazione fatta col latte appena munto dalla stalla (e bollito), quelle forme di formaggio fatte direttamente dentro il pentolone del camino su cui, nel mentre ci si scaldava, ci si buttava su l'acqua per lessare gli spaghetti. Per non parlare della merenda che, molto spesso, consisteva nel fare un commissione dalla signora gallina, aspettando che avesse finito di riempire il bancone della sua merce (è incredibile dove riescano a fare l'uovo le galline...), per poi sgraffignargli l'uovo, metterlo in un bicchiere e sbatterlo con tanto zucchero, fino a farne una cremina deliziosa. Per non parlare dell'innovativo riscaldamento a pavimento...
... che avevamo in camera da letto, essendo questa piazzata esattamente sopra la stalla, con dentro 6 mucche, e 2 tori, che facevano da pompa di calore geotermica, usando come sonda 'il bue e l'asinello' (anzi, solo il bue, che l'asino non ce l'avevamo). Vi devo parlare del nostro efficacissimo ...
... Scalda Sonno Beghelli 1.0? Finta la cena, magari un po' di carne grigliata sulle braci prese dal camino, si prendeva qualche carbone ardente e lo si metteva entro 'la monaca', quel coso della foto sopra, il contenitore di ghisa che teneva, invece, prendeva tecnicamente il nome di 'prete'. Per lunghi anni mi sono arrovellato su perché di quei nomi bizzarri... Ah, beata ingenuità...! Tutto questo lunghissimo (quanto necessario) pistolotto, solo per farvi capire che l'impronta ecologica altamente efficiente dei miei nonni Lino ed Elvira era frutto, essenzialmente, di una cosa: il riuscire a fare tre o quattro cose insieme, all'interno dello stesso processo. Il concetto di efficiente termovalorizzazione era già molto, molto, spinto. E vi posso assicurare che il sottoscritto non ha mai patito il freddo in quegli anni, perché il solo ambiente che veniva costantemente riscaldato, una cucina abbastanza spaziosa, aveva costantemente un ciocco di legno che ardeva. Onestamente c'era un posto in cui si pativa il freddo: il corridoio. Ma quello era un posto in cui eri sempre di passaggio, ci stavi poco e andavi sempre di fretta. Un po' come la nostra vita. Pur essendo uno stabile enorme, in cui un tempo penso avessero vissuto tre famiglie assieme, quell'unità abitativa aveva una efficienza energetica A+++++++++ ...
... in netto anticipo con il nostro 110% di bonus (finito in gran parte alle Cayman, che lì fa fresco...) e i nostri infissi con tripla finestra. Ma è di un innovazione assolutamente straordinaria di cui vi voglio parlare, ovvero della Cucina Economica Zoppas ...
... con cui nonna Elvira cucinava le fettine, come pure faceva ciambelle e, senza neanche accorgersene, scaldava intelligentemente anche la cucina, essendo essa una stufa che, nel mentre scalda la casa, cuoce le vivande. Il tubo di questa cucina, ricordo, spuntava da un angolo interno della stanza, e faceva un lungo giro fino all'uscita dal muro, una sorta di caldaia 'condensazione 1.0' ante litteram, in modo che il calore dei fumi, percorrendo un lunghissimo tragitto, rilasciasse nella stanza quanto più calore possibile attraverso la canna fumaria.
Qual è la morale che Lino ed Elvira ci vogliono trasmettere? Caro ministro dell'innovazione tecnologica Cingolani, attrezzi la nostra industria manifatturiera in modo che possa sfornare (uso razzo) centinaia di migliaia di cucine economiche, dal lungo, lunghissimo tubo fumario. Il quale tubo, manco a farlo a posta, per uscire all'aperto, non ha bisogno di nessun foro nel muro in quanto, per legge, tutti noi siamo stati costretti a fare le due grate di sicurezza, una in alto, una in basso.
Qualcuno dirà: ma è poco sicuro, ci potrebbero essere delle fuori uscite di monossido di carbonio!!! Ed io rispondo che quello è un rischio di molto, molto, molto più remoto, rispetto al rischio di morire dal freddo dei prossimi giorni (dentro la cucina economica puoi bruciare di tutto, legna, plasticaccia, sterco di vacca, o qualsiasi altro oggetto infiammabile riusciremo a reperire). Non facciamo il solito errore di cui ci ammoniva il buon vecchio Confucio, perché ...
"Il meglio, è nemico del bene"
;-)
*) Quando rifarete il presepe, se rifarete il presepe, riguardateli con ben altri occhi quel bue e quel asinello. Perché non è un caso che sia venuto al mondo proprio dentro una stalla...
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... c'è sempre questo orologio che continua a ticchettare, aprossimandosi a cifra tonda ... Tanti anni fa ho lavorato da ragazzino come cameriere d'esate presso un ristorante. Il ristoratore, tra le altre cose mi teneva in nero, facendomi andare, tra lui e i suoi colleghi, a spanne, un anno e mezzo in pensione più tardi, perché non vollero scucire i contributi. Il locale era una macchina da soldi, nei mitici anni Ottanta da bere (e da $€ureççiare...) quel locale faceva ben 800 coperti in una serata, più qualche rimpiazzo. Arrivati ad una certa ora, in genere circa le tre, il capo si avvicinava verso il portone, toglieva il fermo che faceva chiudere il grosso portone in ferro e vetro e sentenziava: "Per oggi, mi bastano..." Per chi non ci arrivasse, sto facendo una analogia tra quel portone di 40 anni fa, e quel registratore di cassa qui sopra.
Ma in quel locale c'era anche un'altra persona, Vincenzo, un cameriere che aveva molti anni, era già in pensione, ma nonostante questo continuava a lavorare, perché aveva la figlia che si doveva sposare. Vincenzo era una persona speciale, illetterata e a contempo ferratissima, che mi ha molto insegnato in quei pochi mesi in cui abbiamo lavorato insieme. Soprattutto in una sera in cui, a mangiare, vennero un paio di famiglie, composta di una coppia attempata di, presumibilmente, i loro due figli, con le loro rispettive mogli, e svariati marmocchi al seguito. Erano gente chiassosa, ridanciana, e prodiga, presero ogni ben di %io, cominciando dagli antipasti, giù, giù, fino ai superalcolici. Arrivarono tardi, e non se la decidevano di alzarsi su per farci mettere tutto a posto. Stavamo tutti ad aspettare loro. In quel mentre, Vinicio mi si avvicina e mi dice:
- Lo vedi Holubice quel tipo laggiù...?
- Sì, il godone che non ci vuole fare andare a casa...
- Beh, quello lì, di lavoro fa il finanziere. Ricordati Holubice... quando avrai gli anni miei, e ti mancheranno dei versamenti per andare in pensione, ricordati di quel figlio di |u//ana laggiù, dovrai ringraziare di tutto lui, che s'è letteralmente venduto per un piatto di minestra...
Avevo 14 anni, ma capii subito perché la Penisola su cui siamo Accampati arranchi così tanto in tutte le classifiche internazionali sulla qualità della vita. Non tutti, tutti... Il maresciallo, i suoi due figli e le sue due nuore, molto meno...
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"... Un mercato completamente impazzito che, in taluni casi, ha visto il prezzo del metano da autotrazione quintuplicare il proprio prezzo nello spazio di pochi mesi. Il Veneto resta la seconda regione più cara d’Italia dopo la Calabria per gli sventurati automobilisti che hanno scelto come carburante per la propria automobile quello che fino a pochi mesi fa era considerato un’opzione vincente ed ecologica. Negli ultimi giorni, come conseguenza immediata delle forti tensioni internazionali seguite alla guerra in Ucraina, si è arrivati a toccare punte di 5 euro al chilo nella nostra regione. E’ il caso del distributore sulla Statale Adriatica a Padova, che ha visto il prezzo schizzare progressivamente verso l’alto: 1,799 euro a febbraio, 3,399 il 2 marzo, 4,999 nella giornata di martedì 8 marzo..." (CONTINUA NEL LINK)
Modello monoposto
Modello biposto station wagon:
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"... È assalto ai supermercati in Sardegna dopo l'allarme approvvigionamenti circolato su Whatsapp. Colpa di un messaggio audio passato attraverso i telefoni cellulari di tutta l'isola che menziona uno sciopero degli autotrasportatori di 15 giorni. "Signori buongiorno, sappiate che da lunedì i camionisti incroceranno le braccia per quindici giorni, quindi organizzatevi perché presto non arriverà più merce da nessuna parte. Fatevi subito la spesa, non è uno scherzo, ma una cosa serissima", dice la voce che ha registrato l'audio.
E così ora gli scaffali dei supermercati sono vuoti e i beni di prima necessità sono andati letteralmente via come il pane, tanto che sembra di essere tornati ai tempi del primo lockdown, quando la psicosi collettiva da virus aveva portato molti a fare scorte incredibili di cibo e carta igienica.
Eppure, come riporta La Nuova Sardegna, la grande distribuzione assicura che al momento in Sardegna "non ci sono assolutamente problemi di approvvigionamenti..." (CONTINUA NEL LINK)
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[Verse 1: Annie Lennox]
No one on earth could feel like this
I'm thrown and overblown with bliss
There must be an angel
Playing with my heart
I walk into an empty room
And suddenly my heart goes "Boom"
It's an orchestra of angels
And they're playing with my heart
[Chorus: Annie Lennox]
Must be talking to an angel
Must be talking to an angel
Must be talking to an angel
Must be talking to an angel
Must be talking to an angel
Must be talking to an angel
[Verse 2: Lola Lennox]
No-one on earth could feel like this
I'm thrown and overblown with bliss
There must be an angel
Playing with my heart, yeah, yeah
And when I think that I'm alone
It seems there's more of us at home
It's a multitude of angels
And they're playing with my heart, oh
[Chorus: Annie Lennox & Lola Lennox]
Must be talking to an angel
Must be talking to an angel
Must be talking to an angel, ah
Must be talking to an angel
Must be talking to an angel
Must be talking to an angel
[Bridge: Annie Lennox, Lola Lennox]
I must be hallucinating
Watching angels celebrating
Could this be reactivating
All my senses dislocating?
This must be a strange deception
By celestial intervention
Leavin' me the recollection
Of your heavenly connection
[Outro: Annie Lennox, Annie Lennox & Lola Lennox]
La da doo da na da doo da
Da da
Da da
La da doo da na da doo da
Da da
Da da
Yeah yeah
Oh oh
Traduzione in italiano:
There Must Be An Angel
"[Verso 1: Annie Lennox]
Nessuno al mondo potrebbe sentirsi così
Sono sbalordito e sopraffatto dalla beatitudine
Ci deve essere un angelo
Giocando con il mio cuore
entro in una stanza vuota
E all'improvviso il mio cuore fa "Boom"
È un'orchestra di angeli
E stanno giocando con il mio cuore
[Chorus: Annie Lennox]
Deve parlare con un angelo
Deve parlare con un angelo
Deve parlare con un angelo
Deve parlare con un angelo
Deve parlare con un angelo
Deve parlare con un angelo
[Strofa 2: Lola Lennox]
Nessuno sulla terra potrebbe sentirsi così
, sono sbalordito e sopraffatto dalla beatitudine
Ci deve essere un angelo che
gioca con il mio cuore, sì, sì
E quando penso di essere solo
Sembra che ci sia più di noi a casa
È una moltitudine di angeli
E stanno giocando con il mio cuore, oh
[Ritornello: Annie Lennox e Lola Lennox]
Deve parlare con un angelo
Deve parlare con un angelo
Deve parlare con un angelo, ah
Deve parlare con un angelo
Deve parlare con un angelo
Deve parlare con un angelo
[Bridge: Annie Lennox, Lola Lennox ]
Devo avere allucinazioni
Guardare gli angeli che festeggiano
Potrebbe riattivare
Tutti i miei sensi si stanno dislocando?
Questo deve essere uno strano inganno
Per intervento celeste Lasciandomi
il ricordo
della tua connessione celeste
[Outro: Annie Lennox, Annie Lennox e Lola Lennox ]
La da doo da na da doo da
Da da
Da da
La da doo da na da doo da
Da da
Da da
Yeah yeah
Oh oh"
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Premesso che, quanto avevo 14 anni io, una insegnante così me la sognavo tutte le notti... Premesso questo, la realtà sta sorpassando (a destra) molti filmini di Porn Hub...
"... Hannah Harris (23 anni) è stata condannata a sei anni di carcere. La ragazza, di professione insegnante, avrebbe avuto rapporti sessuali con un suo alunno, all’epoca quattordicenne. L’episodio è accaduto nell’Hertfordshire, in Regno Unito. Hanna si sarebbe approfittata del ragazzino in auto, nel parcheggio di un supermercato appartenente alla catena Wilko. Per rassicurare la madre del quattordicenne, Hannah avrebbe inviato alla donna alcuni sms in cui si era finta la madre della fidanzata immaginaria del figlio. Dicendo di chiamarsi Olivia, Hannah avrebbe dunque rassicurato la madre del ragazzo affermando che stava bene..." (CONTINUA NEL LINK)
A leggerla così, sembra un film di Alvaro Vitali che prende vita. Solo che io so di una insegnate qui del posto che, anche lei, è solita farsela (anche) con i suoi alunni. E' grande consumatrice di farinacei per inalazione (dicono) anche con alunni, talmente stordita da arrivare al punto che, nei primi mesi distopici della Panda-è-mia, arrivò a fare casino con le finestre di Windows, ovvero a lasciare accesa la videocamera del portatile, facendosi una |i||ata in diretta streaming con mezza classe. Uno dice, ti desse solo la £i@a, sarebbe anche ok. Ma qui, ca$$o $i£ilitico di Budda, troppa roba...! Allora io vi chiedo, in una società in cui si è arrivare un docente che discente in quella scuola in quella maniera, c'è o non c'è più religione...? “Davvero sterminerai il giusto con l’empio? Forse vi sono cinquanta giusti nella città: davvero li vuoi sopprimere? E non perdonerai a quel luogo per riguardo ai cinquanta giusti che vi si trovano?”(1)
1)
GENESI - 18
1Poi il Signore apparve a lui alle Querce di Mamre, mentre egli sedeva all’ingresso della tenda nell’ora più calda del giorno. 2Egli alzò gli occhi e vide che tre uomini stavano in piedi presso di lui. Appena li vide, corse loro incontro dall’ingresso della tenda e si prostrò fino a terra, 3dicendo: «Mio signore, se ho trovato grazia ai tuoi occhi, non passare oltre senza fermarti dal tuo servo. 4Si vada a prendere un po’ d’acqua, lavatevi i piedi e accomodatevi sotto l’albero. 5Andrò a prendere un boccone di pane e ristoratevi; dopo potrete proseguire, perché è ben per questo che voi siete passati dal vostro servo». Quelli dissero: «Fa’ pure come hai detto».
6Allora Abramo andò in fretta nella tenda, da Sara, e disse: «Presto, tre sea di fior di farina, impastala e fanne focacce». 7All’armento corse lui stesso, Abramo; prese un vitello tenero e buono e lo diede al servo, che si affrettò a prepararlo. 8Prese panna e latte fresco insieme con il vitello, che aveva preparato, e li porse loro. Così, mentre egli stava in piedi presso di loro sotto l’albero, quelli mangiarono.
9Poi gli dissero: «Dov’è Sara, tua moglie?». Rispose: «È là nella tenda». 10Riprese: «Tornerò da te fra un anno a questa data e allora Sara, tua moglie, avrà un figlio». Intanto Sara stava ad ascoltare all’ingresso della tenda, dietro di lui. 11Abramo e Sara erano vecchi, avanti negli anni; era cessato a Sara ciò che avviene regolarmente alle donne. 12Allora Sara rise dentro di sé e disse: «Avvizzita come sono, dovrei provare il piacere, mentre il mio signore è vecchio!». 13Ma il Signore disse ad Abramo: «Perché Sara ha riso dicendo: “Potrò davvero partorire, mentre sono vecchia”? 14C’è forse qualche cosa d’impossibile per il Signore? Al tempo fissato tornerò da te tra un anno e Sara avrà un figlio». 15Allora Sara negò: «Non ho riso!», perché aveva paura; ma egli disse: «Sì, hai proprio riso».
16Quegli uomini si alzarono e andarono a contemplare Sòdoma dall’alto, mentre Abramo li accompagnava per congedarli. 17Il Signore diceva: «Devo io tenere nascosto ad Abramo quello che sto per fare, 18mentre Abramo dovrà diventare una nazione grande e potente e in lui si diranno benedette tutte le nazioni della terra? 19Infatti io l’ho scelto, perché egli obblighi i suoi figli e la sua famiglia dopo di lui a osservare la via del Signore e ad agire con giustizia e diritto, perché il Signore compia per Abramo quanto gli ha promesso». 20Disse allora il Signore: «Il grido di Sòdoma e Gomorra è troppo grande e il loro peccato è molto grave. 21Voglio scendere a vedere se proprio hanno fatto tutto il male di cui è giunto il grido fino a me; lo voglio sapere!».
22Quegli uomini partirono di là e andarono verso Sòdoma, mentre Abramo stava ancora alla presenza del Signore. 23Abramo gli si avvicinò e gli disse: «Davvero sterminerai il giusto con l’empio? 24Forse vi sono cinquanta giusti nella città: davvero li vuoi sopprimere? E non perdonerai a quel luogo per riguardo ai cinquanta giusti che vi si trovano? 25Lontano da te il far morire il giusto con l’empio, così che il giusto sia trattato come l’empio; lontano da te! Forse il giudice di tutta la terra non praticherà la giustizia?». 26Rispose il Signore: «Se a Sòdoma troverò cinquanta giusti nell’ambito della città, per riguardo a loro perdonerò a tutto quel luogo». 27Abramo riprese e disse: «Vedi come ardisco parlare al mio Signore, io che sono polvere e cenere: 28forse ai cinquanta giusti ne mancheranno cinque; per questi cinque distruggerai tutta la città?». Rispose: «Non la distruggerò, se ve ne troverò quarantacinque». 29Abramo riprese ancora a parlargli e disse: «Forse là se ne troveranno quaranta». Rispose: «Non lo farò, per riguardo a quei quaranta». 30Riprese: «Non si adiri il mio Signore, se parlo ancora: forse là se ne troveranno trenta». Rispose: «Non lo farò, se ve ne troverò trenta». 31Riprese: «Vedi come ardisco parlare al mio Signore! Forse là se ne troveranno venti». Rispose: «Non la distruggerò per riguardo a quei venti». 32Riprese: «Non si adiri il mio Signore, se parlo ancora una volta sola: forse là se ne troveranno dieci». Rispose: «Non la distruggerò per riguardo a quei dieci».
33Come ebbe finito di parlare con Abramo, il Signore se ne andò e Abramo ritornò alla sua abitazione.
GENESI - 19
1I due angeli arrivarono a Sòdoma sul far della sera, mentre Lot stava seduto alla porta di Sòdoma. Non appena li ebbe visti, Lot si alzò, andò loro incontro e si prostrò con la faccia a terra. 2E disse: «Miei signori, venite in casa del vostro servo: vi passerete la notte, vi laverete i piedi e poi, domattina, per tempo, ve ne andrete per la vostra strada». Quelli risposero: «No, passeremo la notte sulla piazza». 3Ma egli insistette tanto che vennero da lui ed entrarono nella sua casa. Egli preparò per loro un banchetto, fece cuocere pani azzimi e così mangiarono.
4Non si erano ancora coricati, quand’ecco gli uomini della città, cioè gli abitanti di Sòdoma, si affollarono attorno alla casa, giovani e vecchi, tutto il popolo al completo. 5Chiamarono Lot e gli dissero: «Dove sono quegli uomini che sono entrati da te questa notte? Falli uscire da noi, perché possiamo abusarne!». 6Lot uscì verso di loro sulla soglia e, dopo aver chiuso la porta dietro di sé, 7disse: «No, fratelli miei, non fate del male! 8Sentite, io ho due figlie che non hanno ancora conosciuto uomo; lasciate che ve le porti fuori e fate loro quel che vi piace, purché non facciate nulla a questi uomini, perché sono entrati all’ombra del mio tetto». 9Ma quelli risposero: «Tìrati via! Quest’individuo è venuto qui come straniero e vuol fare il giudice! Ora faremo a te peggio che a loro!». E spingendosi violentemente contro quell’uomo, cioè contro Lot, si fecero avanti per sfondare la porta. 10Allora dall’interno quegli uomini sporsero le mani, si trassero in casa Lot e chiusero la porta; 11colpirono di cecità gli uomini che erano all’ingresso della casa, dal più piccolo al più grande, così che non riuscirono a trovare la porta.
12Quegli uomini dissero allora a Lot: «Chi hai ancora qui? Il genero, i tuoi figli, le tue figlie e quanti hai in città, falli uscire da questo luogo. 13Perché noi stiamo per distruggere questo luogo: il grido innalzato contro di loro davanti al Signore è grande e il Signore ci ha mandato a distruggerli». 14Lot uscì a parlare ai suoi generi, che dovevano sposare le sue figlie, e disse: «Alzatevi, uscite da questo luogo, perché il Signore sta per distruggere la città!». Ai suoi generi sembrò che egli volesse scherzare.
15Quando apparve l’alba, gli angeli fecero premura a Lot, dicendo: «Su, prendi tua moglie e le tue due figlie che hai qui, per non essere travolto nel castigo della città». 16Lot indugiava, ma quegli uomini presero per mano lui, sua moglie e le sue due figlie, per un grande atto di misericordia del Signore verso di lui; lo fecero uscire e lo condussero fuori della città. 17Dopo averli condotti fuori, uno di loro disse: «Fuggi, per la tua vita. Non guardare indietro e non fermarti dentro la valle: fuggi sulle montagne, per non essere travolto!». 18Ma Lot gli disse: «No, mio signore! 19Vedi, il tuo servo ha trovato grazia ai tuoi occhi e tu hai usato grande bontà verso di me salvandomi la vita, ma io non riuscirò a fuggire sul monte, senza che la sciagura mi raggiunga e io muoia. 20Ecco quella città: è abbastanza vicina perché mi possa rifugiare là ed è piccola cosa! Lascia che io fugga lassù – non è una piccola cosa? – e così la mia vita sarà salva». 21Gli rispose: «Ecco, ti ho favorito anche in questo, di non distruggere la città di cui hai parlato. 22Presto, fuggi là, perché io non posso far nulla finché tu non vi sia arrivato». Perciò quella città si chiamò Soar.
23Il sole spuntava sulla terra e Lot era arrivato a Soar, 24quand’ecco il Signore fece piovere dal cielo sopra Sòdoma e sopra Gomorra zolfo e fuoco provenienti dal Signore. 25Distrusse queste città e tutta la valle con tutti gli abitanti delle città e la vegetazione del suolo. 26Ora la moglie di Lot guardò indietro e divenne una statua di sale.
27Abramo andò di buon mattino al luogo dove si era fermato alla presenza del Signore; 28contemplò dall’alto Sòdoma e Gomorra e tutta la distesa della valle e vide che un fumo saliva dalla terra, come il fumo di una fornace.
29Così, quando distrusse le città della valle, Dio si ricordò di Abramo e fece sfuggire Lot alla catastrofe, mentre distruggeva le città nelle quali Lot aveva abitato.
30Poi Lot partì da Soar e andò ad abitare sulla montagna con le sue due figlie, perché temeva di restare a Soar, e si stabilì in una caverna con le sue due figlie. 31Ora la maggiore disse alla più piccola: «Nostro padre è vecchio e non c’è nessuno in questo territorio per unirsi a noi, come avviene dappertutto. 32Vieni, facciamo bere del vino a nostro padre e poi corichiamoci con lui, così daremo vita a una discendenza da nostro padre». 33Quella notte fecero bere del vino al loro padre e la maggiore andò a coricarsi con il padre; ma egli non se ne accorse, né quando lei si coricò né quando lei si alzò. 34All’indomani la maggiore disse alla più piccola: «Ecco, ieri io mi sono coricata con nostro padre: facciamogli bere del vino anche questa notte e va’ tu a coricarti con lui; così daremo vita a una discendenza da nostro padre». 35Anche quella notte fecero bere del vino al loro padre e la più piccola andò a coricarsi con lui; ma egli non se ne accorse, né quando lei si coricò né quando lei si alzò. 36Così le due figlie di Lot rimasero incinte del loro padre. 37La maggiore partorì un figlio e lo chiamò Moab. Costui è il padre dei Moabiti, che esistono ancora oggi. 38Anche la più piccola partorì un figlio e lo chiamò «Figlio del mio popolo». Costui è il padre degli Ammoniti, che esistono ancora oggi.
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Sentiremo l'urlo del mondo che cade, che precipita. Forse sì... dipende dalla nostra posizione rispetto alla Bomba, la "massima rapinatrice di cieli".
Spiace, questo sì, per gli animali e le piante, anche loro colpiti a morte da quella metastasi che è l'uomo.
Sentiremo l'urlo del mondo che cade, che precipita. Forse sì... dipende dalla nostra posizione rispetto alla Bomba, la "massima rapinatrice di cieli".
Spiace, questo sì, per gli animali e le piante, anche loro colpiti a morte da quella metastasi che è l'uomo.
No. Non sarà la bomba. Perché il canovaccio noi lo sappiamo. Non è così che ci è stato svelato che andranno le cose.
Ci saranno delle bombe, ma non sarà stato nessun uomo a lanciarle. Ci è stato sempre detto di tenerci alla larga da cartomanti e divinatori. Ma nel Libro una profezia c'è. Solo quella dovrà essere la nostra guida, a dispetto di tutto quello che accadrà tutto intorno a noi.
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