Siamo poco prima della caduta del Tempio di Gerusalemme e Giuseppe in Guerre Giudaiche attesta:
Libro IV: 286 Durante la notte scoppiò un violento temporale con venti impetuosi, piogge torrenziali, un
terrificante susseguirsi di fulmini e tuoni e spaventosi boati di terremoto.
Libro IV: 287 Sembrava la rovina dell'universo per la distruzione del genere umano, e vi si potevano riconoscere
i segni di un'immane catastrofe.
Ed ecco che compare nelle opere di Giuseppe Flavio il tuo Gesù che recita la profezia della distruzione di Gerusalemme, da te riportata, con i suoi eletti dai 4 venti, che erano sostanzialmente i 4 cavalieri dell'Apocalisse addetti alla distruzione:
Libro VI: 300 Ma ancora più tremendo fu quest'altro prodigio. Quattro anni prima che scoppiasse la guerra,
quando la città era al culmine della pace e della prosperità, un tale Gesù figlio di Anania, un rozzo contadino, si
recò alla festa in cui è uso che tutti costruiscano tabernacoli per il Dio e all'improvviso cominciò a gridare nel
tempio:
Libro VI: 301 “Una voce da oriente, una voce da occidente, una voce dai quattro venti, una voce contro
Gerusalemme e il tempio, una voce contro sposi e spose, una voce contro il popolo intero”. Giorno e notte si
aggirava per tutti i vicoli gridando queste parole,
Libro VI: 302 e alla fine alcuni dei capi della cittadinanza, tediati di quel malaugurio, lo fecero prendere e gli
inflissero molte battiture. Ma quello, senza né aprir bocca in sua difesa né muovere una specifica accusa contro
chi lo aveva flagellato, continuò a ripetere il suo ritornello.
Libro VI: 303 Allora i capi, ritenendo - com'era in realtà - che quell'uomo agisse per effetto di una forza
sovrumana, lo trascinarono dinanzi al governatore romano.
Libro VI: 304 Quivi, sebbene fosse flagellato fino a mettere allo scoperto le ossa, non ebbe un'implorazione né
un gemito, ma dando alla sua voce il tono più lugubre che poteva, a ogni battitura rispondeva: “Povera
Gerusalemme!”.
Libro VI: 305 Quando Albino, che era il governatore, gli fece domandare chi fosse, donde provenisse e perché
lanciasse quella lamentazione, egli non rispose, ma continuò a compiangere il destino della città finché Albino
sentenziò che si trattava di pazzia e lo lasciò andare.
Libro VI: 306 Fino allo scoppio della guerra egli non si avvicinò ad alcun cittadino né fu visto parlare con alcuno,
ma ogni giorno, come uno che si esercitasse a pregare, ripeteva il suo lugubre ritornello: “Povera
Gerusalemme!”.
Libro VI: 307 Né imprecava contro quelli che, un giorno l'uno un giorno l'altro, lo percuotevano, né benediceva
chi gli dava qualcosa da mangiare; l'unica risposta per tutti era quel grido di malaugurio, che egli lanciava
soprattutto nelle feste.
Libro VI: 308 Per sette anni e cinque mesi lo andò ripetendo senza che la sua voce si affievolisse e senza provar
stanchezza, e smise solo all'inizio dell'assedio, quando ormai vedeva avverarsi il suo triste presagio.
Libro VI: 309 Infatti un giorno che andava in giro sulle mura gridando a piena gola: “Ancora una volta, povera la
città, e povero il popolo, e povero il tempio!”, come alla fine aggiunse: “E poveretto anche me!”, una pietra
scagliata da un lanciamissili lo colpì uccidendolo all'istante, ed egli spirò ripetendo ancora quelle parole.
Libro VI: 310 - 5, 4. A riflettere su tali cose, si troverà che il Dio ha cura degli uomini e che in ogni modo
preannuncia al suo popolo i mezzi per conseguire la salvezza,
Libro VI: 311 mentre quelli si rovinano per la loro stoltezza e procurandosi i guai da sé. Così pure avvenne che i
giudei, dopo la distruzione dell'Antonia, ridussero l'area del tempio in forma quadrangolare, pur conservando
essi scritto nelle loro profezie che la città e il tempio sarebbero stati presi quando l'area del tempio fosse
diventata quadrangolare.
Precisiamo:Gesù figlio di Anania era uno dei discepoli principali di Yochannan ben Zakkai, che secondo I rabbini era ancora vivo dopo la caduta di Gerusalemme e si disperava, dietro al suo maestro, chiedendo a lui come avrebbero fatto ad espiare i peccati attraverso i sacrifici, con il Tempio ridotto ormai in un cumulo di macerie!
Come vedi le profezie di Gesù si chiudono con la caduta del Tempio e la domanda aperta rimane sempre: sono gli evangelisti ad aver copiato da Giuseppe Flavio o Guerre Giudaiche è stata anch'essa manipolata dai monici cristiani amanuensi?