Questa è una celebre frase di un libro che mi accingo or, ora, a leggere. Ne ho letti altri di Dostoevskij, questo dicono sia il più significativo. Il critico che ne cura la pubblicazione, nella premessa, disserta di storia, filosofia e religione. Sostiene che con l'avvento dell'illuminismo, che ha relegato la religione ad un ruolo marginale, con le idee di Nietzsche che considera il cristianesimo un orpello che tarpa le ali dell'uomo, stiamo procedendo, nell'etica, senza la via tracciata dalla fede, ma affidandoci al nostro giudizio. E' un bene? Sappiamo dove si inizia, ma non dove si va a finire?
Volendo, da qui si può aprire una interessantissima conversazione.
P.S.
Per tutti i possessori di e-reader che non l'hanno ancora letto e vogliono proseguire la lettura con me, suggerisco quest'ottima libreria dei grandi classici:
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