A quelli dell'Espresso proprio non gli va giù (il caffè), è amaro e revisionista e imbarbarisce la Storia.
https://espresso.repubblica.it/opini...nto-319102208/
Il depliant è incoraggiante e inneggia, il termine non è casuale, alla possibilità di suggere una bevanda nel luogo in cui “il Duce suonava il violino”. Lo suonava malissimo, intanto. Dunque è auspicabile che non ne vengano diffuse le nenie in sottofondo. Ma, come sempre in questi casi, lo spostamento sorge spontaneo: immaginate una birreria a Monaco in cui gustare il malto del Führer, cullati dal pianoforte di Hitler. Magari mentre suona la Polonaise. Non sarebbe possibile. Così come non sarebbe possibile una vicenda come il restauro del mercato coperto di Perugia, che ha recentemente riportato alla luce due splendidi fasci littori dorati, che il Comune ha ripristinato in omaggio (dice) alla Storia. In realtà la Storia è quella che quei fasci ha coperto con lo stucco. Ed è abbastanza surreale che città come Riccione e Perugia, che della Resistenza furono protagoniste non casuali, anche se proprio dal capoluogo umbro era partita la Marcia su Roma, prendano parte a questa restaurazione estetica più che disturbante. L’altro giorno l’Anpi si lamentava del triste mercatino mussoliniano (e hitleriano: ci trovi anche le daghe di metallo con la svastica in bella vista) che è diventato il comune di Predappio, città natale del crapone. Che questo tema, come il seguente, non sia quasi mai all’onore delle cronache, è il segnale di un imbarbarimento anche nostro. Che ci giriamo dall’altra parte. E, come Mussolini, tiriamo diritto.