Sciogliere i partiti fascisti. Adesso!

[TheMeroving]

Mai studiato il relativismo dei sofisti greci in filosofia?


Non mi pare che tu abbia dimostrato che questa relazione, perlomeno nel caso dello Stato liberale italiano dell'epoca, fosse inesistente. Ad ogni modo, io ho affermato una cosa un po' diversa, cioè che il fascismo si rese conto che, finché fossero rimasti al comando uomini condizionati da determinati dogmi ideologici liberali ed oltre tutto personalmente incapaci o non all'altezza della situazione, l'autorità dello Stato avrebbe continuato ad essere ostaggio delle fazioni sovversive. Questo spiega perché, ad un certo punto, Mussolini e i suoi camerati decisero di far sfociare il moto fascista nella marcia su Roma, tentando di forzare la mano al re. Tutte le trasformazioni successive sono "slegate" da questo discorso perché, anche se furono fatte nell'ottica di passare da uno Stato liberaldemocratico ad uno Stato diverso, detto "organico" e/o "totalitario" ed "autoritario", si trattò di cambiamenti che, almeno in larga parte, Mussolini non decise a tavolino prima di prendere il potere.

Ribadisco che la pressione di cui parlo non si sarebbe basata esclusivamente su una moral suasion, che pur sarebbe stata necessaria, ma anche sull'utilizzo di strumenti giuridici all'epoca effettivamente esistenti ed operanti. In merito, nel caso tu non l'avessi fatto, ti consiglierei la lettura dei capitoli 4 e 5 del testo di Pierre Gaxotte sulla Rivoluzione francese.

1) Non dicono certo che ogni opinione equivale ad un altra. Dicono che ognuno ha una propria opinione sulla realtà. Non che tutte hanno lo stesso valore. Casomai dicono che nessuna di esse ha un valore assoluto.

2) il liberalismo in sé non si esaurisce certamente con la sua applicazione nell Italia prefascista. Sostenere che il liberalismo in sé non funzioni perché non ha funzionato nell Italia prefascista è un tantivo di generalizzazione un po grossolano che il fascismo tento di operare per motivi meramente propagandistici. Propaganda strumentale che a quanto pare con quslcuno funziona anche oggi.
Inoltre se si vuole affermare che la presa di potere non fu motivata da una iniziale intenzione di distruggere il sistema liberale, essa fu condotta con metodi illegittimi secondo la cultura liberale che in quella prima fase non si intendeva contestare. Quindi si è trattato comunque di un abuso.

3) Nella Francia di Luigi XVI non vi erano strumenti giuridici per realizzare i principi espressi nella carta dei diritti universali.

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[Giò]

1) Non dicono certo che ogni opinione equivale ad un altra. Dicono che ognuno ha una propria opinione sulla realtà. Non che tutte hanno lo stesso valore. Casomai dicono che nessuna di esse ha un valore assoluto.

I sofisti sostenevano che non era possibile dimostrare la maggior validità di un'opinione rispetto ad un'altra. Pertanto, questo significa, almeno implicitamente, reputare tutte le opinioni equivalenti. Il che non significa che un relativista non possa preferirne una rispetto ad un'altra per i motivi che più gli garbano, ma non potrà farlo sostenendone la maggior validità o veridicità, sulla quale nessuno può esprimersi, se non arbitrariamente.

2) il liberalismo in sé non si esaurisce certamente con la sua applicazione nell Italia prefascista. Sostenere che il liberalismo in sé non funzioni perché non ha funzionato nell Italia prefascista è un tantivo di generalizzazione un po grossolano che il fascismo tento di operare per motivi meramente propagandistici. Propaganda strumentale che a quanto pare con quslcuno funziona anche oggi.
Inoltre se si vuole affermare che la presa di potere non fu motivata da una iniziale intenzione di distruggere il sistema liberale, essa fu condotta con metodi illegittimi secondo la cultura liberale che in quella prima fase non si intendeva contestare. Quindi si è trattato comunque di un abuso.

Ma guarda che Mussolini, da questo punto di vista, fu molto meno severo di quanto lo sarei stato io nei confronti del liberalismo, per certi versi
Infatti Mussolini disse pubblicamente più volte che, a suo avviso, il liberalismo italiano aveva avuto il merito storico di condurre l'Italia all'unità e all'indipendenza, nonostante gli errori commessi, così come riconobbe che il sistema democratico-parlamentare, che il liberalismo in passato aveva propugnato ed instaurato, aveva avuto una sua vitalità per un certo periodo. Quello che Mussolini sosteneva però era che il liberalismo non poteva considerare il modello politico-istituzionale che aveva costruito il solo valido per ogni situazione, a prescindere dalle circostanze di luogo e di tempo e a prescindere dalle cangianti necessità della nazione. Così come non poteva pretendere che i suoi principi fossero considerati come dei dogmi ideologici ai quali dover sottostare anche quando la realtà chiama a soddisfare esigenze che fuoriescono da questi schemi dottrinari. A torto o a ragione, questa era la convinzione che Mussolini si era formato.

3) Nella Francia di Luigi XVI non vi erano strumenti giuridici per realizzare i principi espressi nella carta dei diritti universali.

È un'asserzione indimostrata e, comunque, non sta scritto da nessuna parte che i principi espressi nella dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino dovessero essere accettati.