I cinesi ovviamente pensano di sì, ma si potrebbe anche essere d'accordo da democratici occidentali?
È un tema che prima o poi dovremo affrontare.
Nel leggere Il modello Cina: meritocrazia politica e limiti della democrazia si ha l'impressione di trovarsi in una stanza degli specchi. Ci si scontra, storditi, contro l'idea di politica che vorremmo vedere realizzata, contro le sue attuali deformità e le sue alternative. L'autore è Daniel A. Bell, sociologo canadese, direttore della School of Political Science and Public Administration della Shandong University e professore di Filosofia alla Tsinghua University. Pubblicato nel 2015, il libro attira grande attenzione: Bell difende l'idea di meritocrazia politica, da lui definita «l'idea che il potere politico dovrebbe essere distribuito secondo le abilità e le virtù». Due sono i suoi obiettivi principali: «desacralizzare» la democrazia e promuovere l'idea che la natura meritocratica del sistema politico cinese potrebbe migliorare senza ricorrere al suffragio universale.
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