CRONACA
Trappole e reti per imprigionare gli animali, scovato un bracconiere 70enne: aveva 191 uccelli illegalmente catturati o abbattuti, dei quali 113 di specie protette
L'uomo dopo essere stato scoperto ha abbandonato il fucile e l'auto ed è scappato nei boschi. L'intervento della polizia provinciale di Verona, in servizio antibracconaggio
Pubblicato il - 19 ottobre 2021 - 208
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VERONA. Trappole illegali e reti per imprigionare esemplari protetti. A finire nei guai è stato un bracconiere di 70 anni, residente ad Altissimo. L'uomo è stato scoperto nel territorio di Vestenanova dove, per fuggire agli agenti, si è nascosto nei boschi ma è stato comunque identificato. La vicenda risale ai giorni scorsi quando una pattuglia della polizia provinciale di Verona, in servizio antibracconaggio, ha controllato un cacciatore in località Rigoni nel comune di Vestenanova.
Dopo aver sentito un colpo di fucile, gli agenti hanno accertato che l’uomo aveva abbattuto un esemplare di capinera, specie particolarmente protetta. Nel corso del controllo hanno però notato un sentiero che dal capanno di caccia si addentrava nel bosco e, poco distante, sono riusciti a trovare una rete da uccellagione – illegale – con imprigionato un pettirosso, anch’esso specie protetta e non cacciabile.
Mentre la pattuglia stava cercando di liberare l'animale, però, il cacciatore è scappato nel bosco, nonostante l’ordine di non allontanarsi, lasciando sul posto sia il fucile che le munizioni. Gli agenti sono comunque riusciti a identificarlo tramite la matricola dell’arma e la targa del veicolo abbandonato poco distante.
La polizia ha quindi raggiunto l'abitazione del 70enne nel comune di Altissimo. Nella perquisizione dell’abitazione sono state rinvenute 18 trappole illegali per la cattura di avifauna, una tagliola illegale per mammiferi e ben 191 uccelli illegalmente catturati o abbattuti, dei quali 113 esemplari di specie particolarmente protette.
Ignorando l’invito dei famigliari a rientrare a casa, il cacciatore, contattato al telefono, ha deciso di rimanere nei boschi fino alla partenza degli agenti. All’uomo potrebbero venire contestati – oltre ai reati venatori – anche l’abbandono dell’arma e la resistenza a pubblico ufficiale.
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