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Risultati da 1 a 8 di 8
  1. #1
    ascpe' mo' vengo!
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    Predefinito Come far contribuire tutti all'economia del nostro Paese

    Le pubbliche istituzioni hanno come compito principale quello di elargire servizi ai propri cittadini, e lo fanno esigendo tasse, tributi e gabelle di ogni tipo, comprese le odiose multe con gli autovelox o gli odiosi salatissimi interessi di mora e penali sui ritardi dei pagamenti (cioè lo Stato vuole essere pagato puntualmente, però molto spesso si dimentica di pagare lui, ma questo è un altro discorso). Ma cosa succede nella fase di "carico", quando i soldi devono entrare nelle sue casse...? Succede che vengono stabiliti dei criteri mediante i quali i cittadini vengono chiamati in maniera ineguale a contribuire alle sue finanze. Al contrario nella fase di "scarico" vengono elargiti gratis i servizi proprio a chi non contribuisce nemmeno con un centesimo a questo "wellfare"...

    Ora, dico io, se questo sistema, basato sul principio della solidarietà verso i meno abbienti, può considerarsi eticamente corretto, per l'equilibrio del bilancio pubblico è una vera jattura, in quanto se c'è una cosa che aumenta senza controllo, questa è la categoria dei "poveri", mentre quella dei ricchi è in sofferenza (a mio parere). Di poveri infatti ne importiamo a bizzeffe e senza alcun controllo, né possibilità di gestione di questi arrivi, e tutti arrivano con una mano davanti e un'altra dietro, mentre di ricchi (potenziali investitori e creatori di lavoro e di ricchezza) non ne vediamo uno manco con il telescopio spaziale Hubble!

    Resta quindi, dopo questa piccola premessa, il dilemma: come fa lo Stato a chiudere il bilancio in parità, se le uscire aumentano ma le entrate no...???

    Quest'anno sono entrati in Italia oltre 51.000 stranieri, ovviamente poverissimi, e a cui lo Stato italiano fornirà vitto e alloggio, assistenza sanitaria e istruzione di base, completamente gratuita, senza far pagare loro nemmeno un centesimo. Per la fine dell'anno, facendo una semplice proporzione, si possono prevedere in totale almeno 61.000 arrivi: 61.000 nuovi poveri in aggiunta a quelli che già ci sono, e in gran parte errivati dall'estero negli anni precedenti.

    E' possibile che si possa pensare di far contribuire, fintanto che restano in Italia, anche costoro in qualche modo, senza che insorgano i soliti "buonisti" a dire che vengono sfruttati...? Quando poi si sa che gran parte di loro vengono comunque schiavizzati nei campi e nel malaffare...??

    E, infine, i disoccupati: è pensabile che in un Paese come il nostro, dove siamo in perenne deficit economico, ci siano milioni di persone che non lavorino...? Esiste anche in questo caso un modo di far contribuire anche costoro a riequilibrare la bilancia dello Stato...?

    Domande che vorrebbero una risposta...
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  2. #2
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    Predefinito Re: Come far contribuire tutti all'economia del nostro Paese

    Citazione Originariamente Scritto da Roberto il Guiscardo Visualizza Messaggio
    E' possibile che si possa pensare di far contribuire, fintanto che restano in Italia, anche costoro in qualche modo, senza che insorgano i soliti "buonisti" a dire che vengono sfruttati...? Quando poi si sa che gran parte di loro vengono comunque schiavizzati nei campi e nel malaffare...??

    E, infine, i disoccupati: è pensabile che in un Paese come il nostro, dove siamo in perenne deficit economico, ci siano milioni di persone che non lavorino...? Esiste anche in questo caso un modo di far contribuire anche costoro a riequilibrare la bilancia dello Stato...?

    Domande che vorrebbero una risposta...
    @Roberto il Guiscardo

    In effetti un modo ci sarebbe e potrebbe esser quello di "usare" queste due categorie di residenti (immigrati e disoccupati) che ricevono servizi e/o sussidi per svolgere Lavori Socialmente Utili.

    Sorge, però, un problema: ci sono 2.423.000 disoccupati e una quota imprecisata di immigrati "clandestini". Diciamo circa 3 milioni di persone che verrebbero avviate ai LSU il che significa che queste persone toglierebbero ore e giorni di lavoro a chi un lavoro ce l'ha.

    Ora, evitando di farne un problema di natura etica, si tratta di capire quanto costa in sussidi e aiuti vari un disoccupato/clandestino e quanto costa un lavoratore occupato che, in caso di licenziamento o dismissione temporanea, ha diritto alla Cassa Integrazione.

    Senza considerare il fatto che il tipo di immigrazione che abbiamo ha il grande vantaggio di comprimere i salari e gli stipendi.


    Kobra ( Democritico )
    Se hai la necessità di scegliere tra un uomo e un Kobra,
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  3. #3
    ascpe' mo' vengo!
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    Predefinito Re: Come far contribuire tutti all'economia del nostro Paese

    Risponderei in maniera schematica, in quanto hai posto varie questioni e non riuscirei a farlo in maniera meramente discorsiva:

    1 - Senza considerare il fatto che il tipo di immigrazione che abbiamo ha il grande vantaggio di comprimere i salari e gli stipendi.

    Metto questa per prima, in quanto mi sembra la più rilevante. In effetti è così: l'arrivo di persone non qualificate, che si accontentano di pochi soldi pur di lavorare (almeno in teoria dovrebbe essere così!) contribuisce ad abbassare il costo del lavoro. Già. Ma di quale lavoro!? La risposta è: di lavori di scarsissimo valore aggiunto, che producono manufatti o prodotti (agricoli) che subiscono la concorrenza di Stati esteri, i quali hanno a loro volta un costo del lavoro ancora più basso di quanto riescano ad abbasarlo gli imprenditori italiani (ricordiamoci che il compenso ai lavoratori è solo una parte del costo complessivo del lavoro). Di conseguenza questa possibilità di usufruire di mano d'opera a basso costo ci costringe a occuparci di lavorazioni mature, con scarso valore aggiiunto, ed inserite in una competizione globale che quasi sicuramente ci vedrà (già ci vede) soccombenti;

    2 - In effetti un modo ci sarebbe e potrebbe esser quello di "usare" queste due categorie di residenti (immigrati e disoccupati) che ricevono servizi e/o sussidi per svolgere Lavori Socialmente Utili.

    E' ben quello che bisognerebbe fare. Il problema sorge nella pratica attuazione. In passato esperienze del genere (i famigerati Cantieri Scuola, per dirne una) si sono rivelate fallimentari, in quanto carenti di controlli efficaci sullo svolgimento effettivo di questi lavori. Nei, quali, non dimentichiamocelo mai, molto spesso si infiltra la criminalità organizzata, che intimorisce gli operatori addetti ai controlli e rende vano ogni tentativo di organizzazione in tal senso;

    3 - Sorge, però, un problema: ci sono 2.423.000 disoccupati e una quota imprecisata di immigrati "clandestini". Diciamo circa 3 milioni di persone che verrebbero avviate ai LSU il che significa che queste persone toglierebbero ore e giorni di lavoro a chi un lavoro ce l'ha.

    Ecco, è questa l'impostazione che io considero sbagliata: i lavori da affidare a costoro dovranno aggiungersi a quelli già in essere, e non sostituirli! Spero di essere più chiaro in seguito;

    4 - Ora, evitando di farne un problema di natura etica, si tratta di capire quanto costa in sussidi e aiuti vari un disoccupato/clandestino e quanto costa un lavoratore occupato che, in caso di licenziamento o dismissione temporanea, ha diritto alla Cassa Integrazione.

    E questo è un altro punto che non mi trova d'accordo. Se consideriamo la creazione di un posto di lavoro come un mero costo, allora mi sembra veramente inutile crearlo. Tanto vale dare un sussidio e buonanotte. Il lavoro offerto, invece, deve essere una attività che presenti un bilancio positivo nell'economia del Paese; in parole povere occorre fare in modo che chi si mette a fare quel lavoro crei ricchezza per se e per il Paese e non si limiti semplicemente a consumarla.


    Ora è chiaro che la difficoltà sta proprio in questo: nell'attuare cioè un programma di rivalutazione degli inattivi ai fini di un loro contributo all'aumento della ricchezza del Paese. Questa è la difficoltà vera. Per fare un esempio terra-terra, se un sindaco assume un disoccupato o un migrante e lo mette a fare la bella statuina davanti al portone del Comune, è ovvio che sta sperperando i soldi pubblici! Ma se lo mette a fare un lavoro utile che in quel momento NESSUNO sta facendo (ad esempio ripulire una strada dal pattume accumulatosi negli anni), ecco che questo diventa un valore aggiunto; ancora meglio se prende un gruppo di inoccupati e li mette a lavorare su dei campi incolti, per produrre prodotti agricoli. Salendo in qualità come esempi, possiamo pensare che una comunità utilizzi persone nullafacenti ma dotate di competenze adeguate, per la creazione di piccole centrali che producano energia rinnovabile (ovviamente con i relativi investimenti per il loro avviamento).

    Sono solo esempi per chiarire il concetto: non si deve dare lavoro per dare lavoro e basta, ma per creare nuova ricchezza che vada a beneficio della comunità. Infatti ad assumere sperperando il denaro pubblico sono bravi tutti. Saprei farlo anche io.
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  4. #4
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    Predefinito Re: Come far contribuire tutti all'economia del nostro Paese

    @Roberto il Guiscardo

    Pur ritenendo le prospettive da voi esposte molto affascinanti le ritengo abbastanza utopiche per cui mi limito a ragionare in termini di costi.

    Un immigrato costa 45 euri al giorno, totale 1350 euri al mese, ovvero 16200 prodeuri/anno

    Un giardiniere dipendente pubblico ha uno stipendio netto pressoché uguale ma bisogna come minimo raddoppiarlo per via di contributi, tredicesime, quattordicesime, malattia, assenze, permessi e quant'altro. Ala fine possiamo dire circa 36.000 prodeuri anno.

    https://www.eticapa.it/eticapa/quant...rnati-al-2020/

    Un dipendente in C.I.G. costa alla collettività fra i 21.000 e i 25.000 prodeuri anno.

    Poi ognuno si fa i conti che vuole.



    Kobra ( Democritico )
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  5. #5
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    Predefinito Re: Come far contribuire tutti all'economia del nostro Paese

    Citazione Originariamente Scritto da Kobra Visualizza Messaggio
    @Roberto il Guiscardo

    In effetti un modo ci sarebbe e potrebbe esser quello di "usare" queste due categorie di residenti (immigrati e disoccupati) che ricevono servizi e/o sussidi per svolgere Lavori Socialmente Utili.
    Lo scopo dello stato non è di creare lavoratori schiavi sottopagati dallo stato.

    Il modo è uno solo e molto semplice. Ridurre il profitto che non deriva da lavoro, e trasformarlo in posti di lavoro. La Germania lo ha fatto. Riduzione dell'orario di lavoro a parità di stipendio, così si creano altri posti di lavoro. Se non basta lo stato apre delle aziende gestite a parità di bilancio senza profitto.

    Non si fa solo perchè l'ue non vuole.
    Fondatore e Presidente onorario di Italia Morta. Pro Italexit e Unione Terroni d'Europa (UTE).
    Nostra proposta per emergenza Ucraina -----> La nato invade i paesi dell'est e li consegna alla russia. Guerra finita e pace per tutti.

  6. #6
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    Predefinito Re: Come far contribuire tutti all'economia del nostro Paese

    Citazione Originariamente Scritto da Kobra Visualizza Messaggio
    @Roberto il Guiscardo

    Pur ritenendo le prospettive da voi esposte molto affascinanti le ritengo abbastanza utopiche per cui mi limito a ragionare in termini di costi.

    Un immigrato costa 45 euri al giorno, totale 1350 euri al mese, ovvero 16200 prodeuri/anno

    Un giardiniere dipendente pubblico ha uno stipendio netto pressoché uguale ma bisogna come minimo raddoppiarlo per via di contributi, tredicesime, quattordicesime, malattia, assenze, permessi e quant'altro. Ala fine possiamo dire circa 36.000 prodeuri anno.

    https://www.eticapa.it/eticapa/quant...rnati-al-2020/

    Un dipendente in C.I.G. costa alla collettività fra i 21.000 e i 25.000 prodeuri anno.

    Poi ognuno si fa i conti che vuole.



    Kobra ( Democritico )
    Quanto costa il profitto delle aziende alla collettività? Non possono pagare gli emarginati e i disoccupati dei danni del profitto. Si aumentino le tasse alle aziende per mantenerli, così non pagano i dipendenti. Se non vogliono si espropria l'azienda.
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  7. #7
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    Predefinito Re: Come far contribuire tutti all'economia del nostro Paese

    Mi pare che, egregio @CapitanFracassa, che vogliate fare il frocio con il culo degli altri.
    Provatevi a chiudere le aziende e poi vedrete che fine farete...

    Ad ogni modo ritengo inutile discutere con chi propone buoni propositi e soluzioni utopistiche avulse dalla realtà la quale NECESSITA di lavoratori schiavi per contenere i salari.


    Kobra ( Democritico )
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  8. #8
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    Predefinito Re: Come far contribuire tutti all'economia del nostro Paese

    Citazione Originariamente Scritto da Kobra Visualizza Messaggio
    Mi pare che, egregio @CapitanFracassa, che vogliate fare il frocio con il culo degli altri.
    Provatevi a chiudere le aziende e poi vedrete che fine farete...

    Ad ogni modo ritengo inutile discutere con chi propone buoni propositi e soluzioni utopistiche avulse dalla realtà la quale NECESSITA di lavoratori schiavi per contenere i salari.
    Dici agli altri di non fare l'omosessuale col sedere altrui e poi dici che bisogna fare gli schiavi. Immagino tu non sia uno schiavo altrimenti non si spiega.

    Non è utopia ma fatti e realtà. Chiunque infatti abbia aperto un libro di economia politica, e conosca la storia dell'ue o di altri paesi, sa che non esiste solo il libero mercato ma anche modelli economici come quello keynesiano, che funzionano.

    Infatti l'azienda privata usa la leva finanziaria per fare investimenti e così può fare l'azienda di stato. Le aziende se chiudono possono essere rilevate dallo stato o gestite dagli stessi dipendenti compresi manager, però a pareggio di bilancio, aumentando salari e posti. Si dice sempre di voler far lavorare le persone e poi la maggior parte del reddito è dato a chi non lavora cioè il profitto. La coerenza prima di tutto.
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