Credere - Pregare - Obbedire - Vincere
"Maledetto l'uomo che confida nell'uomo" (Ger 17, 5).
Non credo, incorrono molti più rischi i giovani nelle associazioni giovanili cristiane (cattoliche e/o protestanti). Inoltre, ti consiglio vivamente di leggere "NationalSocialisme et Homosexualité" di Michael Kühnen, per diradare ogni dubbio su quale debba essere una corretta visione sessuale di ogni autentico Nazionalista Europeo non inquinato dalla cultura del peccato di paolina memoria.
@Giò è più antiborghese codesta intervista di settant'anni di "neofascismo atlantico di servizio": https://www.waahr.de/texte/ich-k%C3%...l%C3%A4rt-sich
@Vero Socialismo, mi dispiace ma su questo punto non c'è autore o dibattito che tenga. La sessualità ed il piacere venereo esistono in primis per la procreazione. Il piacere nell'atto sessuale può essere legittimamente cercato o provato, ma solo nel rispetto sostanziale di questo fine primario. Chi pensa che questa visione, che è una mera constatazione della realtà, sia eccessivamente "bigotta" o "repressiva" di fatto abbraccia (ne sia consapevole o meno) una concezione della sessualità di tipo freudiano, che è aberrante e - questa sì - contronatura.
Detto questo, rispondo specificamente a questo punto che sollevi:
Questa è un'affermazione gratuita e non supportata, ma confronta le invettive di San Pier Damiani contro l'omosessualità - sia fuori che dentro il clero - con l'accettazione lassista dell'incularella a danno di giovani adolescenti per fini pseudo-iniziatici in determinate fasi storiche dell'antica Grecia e capirai la differenza enorme.Non credo, incorrono molti più rischi i giovani nelle associazioni giovanili cristiane (cattoliche e/o protestanti).
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"Maledetto l'uomo che confida nell'uomo" (Ger 17, 5).
Francamente mi interessa poco di sparute voci contro la pederastia, quando casi del genere ne vengono fuori a centinaia ogni anno (e chissà quanti sono celati...). Tra l'altro, come scrisse il Kühnen, anche in un 'corpo scelto' della cristianità quale fu quello dei Templari l'omosessualità abbondò. Inoltre, per quanto attiene direttamente la mia persona, essendo eterosessuale non è che brami nell'avere una copula con un uomo, ma riconosco l'essenza pedagogica nell'atto in società tradizionali quali Sparta o l'antico Giappone.
Le "leggi della natura" non prevedono affatto che la genitalità possa essere utilizzata a solo fine di piacere senza contraddirne - a volte radicalmente, a volte meno - il fine intrinseco. Basta studiare attentamente il corpo umano ed il funzionamento di quell'apparato che non a caso è detto "riproduttore": da parte maschile, l'eiaculazione implica l'emissione di spermatozoi che andranno sempre a cercare di fecondare l'ovulo femminile, mentre da parte femminile lo stesso orgasmo è utile a favorire la fecondazione dell'ovulo. Il piacere fine a se stesso non è contemplato dalla natura dell'essere umano. Il rapporto omosessuale è una delle deviazioni più gravi dell'ordine della natura. Se non è chiaro questo punto, si possono fare tutte le discussioni "storiche" che si vogliono, ma si finirà per girare inutilmente attorno alla questione.
Rimane comunque il fatto che, storicamente parlando, fu il cristianesimo a dare nuovo vigore alla già nota - vedasi quanto affermò Platone ne "Le Leggi" - innaturalità dei rapporti omosessuali. Non si trattò di voci isolate, ma di una condanna unanime, costante e ripetuta, grazie alla quale si riuscì a ridurre notevolmente certi costumi sociali che avevano preso piede in certe fasi storiche delle antiche civiltà pre-cristiane (il caso più clamoroso è stato proprio quello dell'antica Grecia). E quando carsicamente riemersero la Chiesa, come nel caso di San Pier Damiani, e più in generale la società cristiana produsse ricorrentemente gli "anticorpi" necessari per estirpare, o perlomeno ridurre al minimo, il fenomeno. Per il resto, l'argomento dell'omosessualità diffusa e ricorrente ma nascosta - nel clero o nella società - nei secoli passati è infondato: ad esempio, se i casi di omosessualità nel clero fossero stati sistematicamente o ricorrentemente celati, oggi non conosceremmo le prediche e le invettive del già citato San Pier Damiani contro la sodomia nel clero o praticata all'interno di altri contesti. Conosciamo, grazie a numerosi fonti, la proliferazione - in certi periodi storici - dei casi di concubinato fra i preti o dei casi di corruzione all'interno del clero e delle gerarchie ecclesiastiche, che suscitarono successivamente tentativi di correzione di queste storture (fu il caso sia della riforma gregoriana che della cosiddetta "Controriforma" cattolica) da parte degli stessi vertici ecclesiastici. Perché dovremmo conoscere questi casi, certo non proprio riguardosi, ma non l'esistenza di una sorta di pratica diffusa dell'omosessualità più o meno in lungo e in largo nella società o, più precisamente, nel clero medesimo? Ovviamente i conti non tornano se si confrontano le illazioni con la realtà. E ciò si spiega facilmente col fatto che, se ci fosse stata una diffusione ricorrente e sistematica di certe pratiche, tanto nel clero quanto nella società, inevitabilmente ciò sarebbe emerso pubblicamente. Del resto, se esiste l'omertà, esiste anche il pettegolezzo ed in presenza di casi ricorrenti e significativi sarebbe stato impossibile contenere le voci. Vieppiù in un contesto in cui non esistevano strumenti particolarmente sofisticati né di manipolazione dell'opinione pubblica né di controllo delle "notizie". Quindi, per concludere, risulta giustificata storicamente la mia affermazione iniziale: a prescindere dai tuoi "gusti", nell'antica Grecia "pagana" avresti avuto molte più possibilità di venire sodomizzato in età adolescenziale dal tuo "maestro". Ti poteva capitare, magari con un prete pervertito, in epoca medievale? Certo, ma con probabilità minore. Precisato questo, non si capisce che valore iniziatico possa avere il fatto che un uomo adulto sodomizzi un ragazzino ancora poco maturo sessualmente e probabilmente ancora incapace di dare il proprio consenso in modo consapevole, cioè avvertendo esattamente cosa sta facendo e rendendosi conto di quelle che potrebbero esserne le conseguenze. Anzi, non si capisce come una cosa del genere non ti provochi repulsione e nausea. Non c'è differenza sostanziale tra "frociaggine californiana" ed "incularella pagana": parliamo del medesimo schifo che si manifesta in modi differenti ma ugualmente ripugnanti dal punto di vista morale.
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"Maledetto l'uomo che confida nell'uomo" (Ger 17, 5).