Quello che in un certo senso diverte nelle religioni è la fantasiosa giustificazione dell'apparizione manifesta dei dio , o degli dei, ad un certo punto nella vita dell'uomo.
Orbene, è scontato nella teologia che dio è sempre esistito e sempre esisterà ( magari fra 100 o 1.000 anni qualche dubbio in più ci sarà...), ma per motivi suoi è rimasto non manifesto. e quindi ignoto all'uomo.

Poi, ad un certo punto, sceglie di inviarci un messaggero della sua esistenza, e, visto che c'è, anche della sua volontà. Il messaggero ha sembianze umane, e fa tutto quello che facciamo noi uomini, (compresi i bisognini, suppongo). Dopo di che scompare, esattamente come noi uomini, per quanto , come messaggero divino, figlio o profeta o messaggero generico, non finisce al cimitero ma risorge o comunque ascende ad una diversa realtà, non umana ma celeste.

A tutto questo si accompagna un insieme di manifestazioni, in genere miracolose, e la stesura di libri di memorie ed istruzioni sul come raggiungere la beatitudine eterna.
Questa è un prassi più o meno standard, e lo è stata anche per quelle religioni finite perche gli aspiranti alle beatitudine hanno scelto, volenti o talvolta nolenti, altre beatitudini da perseguire.

Ma, per tornare al discorso iniziale, quello che meraviglia, e nel mio caso diverte, è la constatazione che un dio eterno ha delle tempistiche, visto che decide di manifestarsi in tempi storici, e non spiega perchè non prima, e nemmeno dove fosse fino allora.

Invece il "libro" è ricco di retorica e di situazioni allegoriche che non risolvono il dubbio iniziale, anzi, ne introducono uno nuovo, visto che preannunciano una nuova alba del mondo, dopo la quale saremo, anzi, ahime saranno tutti felici e contenti. Purtroppo anche per questa felice situazione non vengo precisati tempi e modi, per cui le aspettative per chi ci crede rimangono indefinite.

Pertanto, il dubbio di quando tutto è cominciato rimane, e si aggiunge pure quello su quando tutto finisce...