Purtroppo anche qui stai scommettendo sul fatto che la fede cattolica sia quella giusta...o meglio, è un atto di fede.
Non è indifferentismo, è semplicemente perseguire i valori fondanti della religione che pratichi, l'essere "brave persone". Ci sono mille motivi per cui non si è potuti conoscere o credere nel cattolicesimo e mi pare un controsenso condannarli alla dannazione per questo.E' l'indifferentismo religioso, che non fa assolutamente parte della dottrina cattolica benchè sia ormai spesso praticato, nella forma meno peggiore, col sottinteso "si salvano perchè noi preghiamo per loro".
Ma anche no, il politeismo è durato decisamente più del cattolicesimo e persino del cristianesimo in generale. E anche del monoteismo giudaico.La tua argomentazione è una cagata. Perchè l'opinione più diffusa è la più esaminata, quindi è ragionevole tenerla in considerazione. Non è questione di giusta o sbagliata ma di probabilità che sia giusta o sbagliata.Gli dei olimpici li può giustamente esaminare e concludere che sono durati molto meno e sono finiti. Ma sono esaminabili alla luce della religione cristiana, e sono spiegabili attraverso la perennità della stessa (ad es. S.Agostino).
Quindi seguendo la tua logica, la cosa migliore è essere politeisti.
Essere brave persone per evitare una punizione non è un sentimento o intento sincero, quindi sbagliato alla base.Tra il timor di Dio e l'amor di Dio è migliore il secondo, su questo non ci sono dubbi. Ma il primo è la forma più umana e immediata e non dev'essere paura ma rispetto. Ma anche la paura va bene piuttosto che niente purchè non impedisca di fare il bene.
L'essere brave persone e lavorare al meglio nella società è qualcosa che puoi raggiungere anche con la logica, e Dio, in quanto amore, è perfettamente capibile secondo la logica, come insegnano parecchi padri della Chiesa.Il concetto del rispetto di Dio è molto importante per la buon funzionamento della società e della psiche umana.
Le persone hanno formato società anche prima del concetto di dio cristiano e hanno raggiunto discreti successi. La stessa dottrina cristiana, senza parlare delle varie forme, scismi o eresie, è cambiata nel tempo adattandosi nella sua visione religiosa alla società umana. Questo non significa che Dio non esiste, ma che forse il valore fondante è unico e rimane quello delle origini cristiane: Amore e soprattutto Perdono.Il buon funzionamento della società perchè consente al bene comune di essere, poichè toglie l'arbitrio del singolo nel valutare cosa sia un bene comune. Per questo Gesù insegna come prima cosa di amare Dio e poi il prossimo come noi stessi. Se uno ama solo gli altri come se stesso ed è un psicopatico potrebbe fare molto male agli altri pur credendo di fare del bene. Non siamo noi la norma del bene comune. Il concetto di reciprocità non basta. Dio è necessario. Porre la condizione di sapere con certezza se esiste o meno è assurdo se sai che è necessario. Se hai fame ti chiedi se esiste veramente il cibo che hai nel piatto?
Questo è un concetto estremamente poco cattolico. Le scelte di un individuo sono sempre e solo sue, secondo il libero arbitrio che Dio ci ha donato. La predestinazione, e quindi lo sgravarsi dalle proprie responsabilità, è presente invece nelle chiese protestanti.Consente alla psiche di funzionare bene perchè sgrava l'anima dal fardello del peso delle proprie scelte che invece gravano come macigni sull'ateo. Il credente consegna a Dio le proprie ansie e i propri errori e sa che ne viene liberato. L'ateo finisce sul lettino dello psicanalista nelle migliori delle ipotesi.
Il credente cattolico non è libero dalle sue colpe e dai suoi errori perché essi non sono voluti da Dio ma sua libera e unica iniziativa. Quel che Dio permette, nella sua infinita grazia, è concedere il suo perdono e il nostro se sinceramente pentiti.
La mia capacità di essere una brava persona non deriva dal pensiero religioso, sono uno dei rari cattolici nati atei nel forum credo. Dio mi ha dato la possibilità di essere una brava persona e io ho scelto di esserlo. E' questo che Dio fa, consente la libera scelta perché è la cosa più giusta e "buona" che può fare per i suoi figli, consentendo comunque la salvezza tramite il perdono e aiuto tramite la sua presenza.Se dopo tutto quello che ti ha dato, compresa la capacità di essere una brava persona (perchè non te la dai mica da solo questa capacità), se disprezzi ancora la sua grandezza e decidi di rifiutarlo definitivamente perchè non soddisfa una tua condizione (che invece potresti riesaminare come possibilità tra gli "innumerevoli errori e pentimenti") vuol dire che ti ritieni superiore a Dio, e Dio te lo lascia fare.
Accettare il fatto che la scelta sia tua e intraprenderla, pentirti degli errori e soffrire per essi, non ti rende superiore a Dio, ma parte del suo gregge.
Quella che critico è la tua visione di Dio per cui si deve adorarlo per paura e timore, quando invece bisogna cercarlo per Amore e guida.
Egli non è un tiranno che ci obbliga con la paura, è un Padre che ci guida con la sua presenza. Io rifiuto la tua visione di Dio, non Dio.
Se fosse costretto, no. Ma se scegliesse di pentirsi sinceramente, Dio lo accoglierebbe a lui di nuovo.Ti faccio una domanda: ma il diavolo secondo te si sentirebbe bene fosse costretto a stare in Paradiso?