quello che volevo rispondere a @massena: l'Impero Austro Ungarico era marcio e fragile perchè si reggeva su principi che negavano il riconoscimento del multietnicismo e multinazionalismo
se si fosse retto sui principi di una Svizzera moltiplicata per 10 col benessere, il progresso, la crescita economica, le istituzioni generose e paternaliste
sarebbe non sarebbe stato un paese cosi' marcio
Sulla Polonia il discorso è a parte, come anche i paesi Baltici e l'Ucraina
Avrei istituito una Polonia, un'Ucraina strappata ai bolscevichi, una Estonia, Lettonia e Lituania
separati da Germania e Austria ma di fatto confederati e stretti alleati di questi paesi
Infatti quello era il progetto dalla Germania col il trattato di Brest Litovsk, quando la Russia bolscevica firmo' la pace con la Germania e lascio' sotto occupazione Austro Germanica l'Ucraina, la Bielorussia, i paesi Baltici e la Polonia Orientale
io ritengo che esistano dei "principi" che sono presenti nella mente e nel cuore delle persone.
uno di questi è l'unificazione con i propri simili per cultura, lingua, etnia. è naturale.
allo stesso modo è altrettanto naturale vedere con meno "amore" chi è diverso.
l'esistenza stessa di stati sovranazionali che per di più separano i popoli, è soggetta a continui tentativi di secessione e di aggregazione ad altre entità. gli italiani che vivevano nel territorio austro ungarico volevano unirsi ai lori fratelli italiani, tanto che qualcuno è andato a farsi ammazzare pur di combattere nelle fila dell'esercito italiano come hanno fatto in italia decine di migliaia di giovani idealisti partiti volontari da tutto il Paese. non erano pazzi o rivoluzionari, erano persone cresciute con sentimenti patriottici che avevano anche i loro padri e nonni. è un sentimento naturale.
come è altrettanto naturale che un popolo sottomesso ad un altro, nonostante abbia la "protezione" di una buona economia, leggi giuste, sicurezza verso l'esterno voglia provare a fare di testa sua, non avere un dominatore straniero che gentilmente "concede" privilegi e nel caso punisce chi fa troppo il discolo.
quello che voleva la germania con la pace di brest-litovsk era concludere in fretta, prendersi più risorse possibili con la solita bulimia dei crucchi quando diventano arroganti, e trasferire tutte le truppe disponibili a Ovest per sperare di concludere in fretta una pace da posizione di vantaggio contro gli alleati. di vincere a occidente e di occupare la francia per dominare il mondo non ci pensavano più da un pezzo, almeno da Verdun.
Francesco Giuseppe ordinò la germanizzazione e la slavizzazione delle regioni abitate da italiani ancora in possesso del suo impero nel Consiglio della Corona del 12 novembre 1866. Poi purtroppo per approfondire ci si imbatte in siti semifascisti e ci si insospettisce, ma sul fatto storico non ci sono dubbi (risulta formalmente a verbale). Del resto l'italiano medio di oggi nemmeno immagina che Spalato aveva un sindaco italiano ancora nel 1880...
Che a Gorizia, Trieste, Fiume, Zara ci fosse un irredentismo italiano e un risentimento antislavo e filoitaliano o meglio veneto contro l'elemento slavo e le prevaricazioni delle autorita' austro-ungariche che inviavano preti slavi o funzionari tedeschi,
croati e ungheresi in zone al 95% italiane e' un fatto ed e' vero.
In Trentino la situazione era piu' sfumata, le relazioni tra i braccianti trentini e gli agricoltori tirolesi di lingua tedesca e viceversa era molto stretta e di reciproca collaborazione, durante le stagioni di raccolta c'era un notevole spostamento di popolazione dalla zona italiana a quella tedesca, non e' che i trentini odiassero i tirolesi
Forse a Trento citta', a Rovereto c'era un certo irredentismo, De Gasperi ad esempio fu deputato austriaco, molto inserito nell'impero asburgico non certo un irredentista antiaustriaco