Il caso ha voluto che su facebook Nicolai Lilin, scrittore noto per Educazione siberiana nonché tatuatore con soggetti di cultura russa, oggi scrivesse così:
Cari amici!
Stiamo vivendo un periodo davvero confuso e complicato, nel quale affrontare qualsiasi tema di certa rilevanza, che richiede un particolare impegno intellettuale e l’apertura mentale, può verificarsi molto difficile.
Per l’esperienza personale legata agli eventi che accompagnarono il crollo dell’URSS e i seguenti, violentissimi cambiamenti nella società sovietica che hanno visto precipitare negli abissi della guerra civile con la velocità stratosferica un paese che ancora ieri sembrava stabile e sicuro, posso notare che il più grande problema delle masse è la totale incapacità di interpretare coerentemente gli eventi, che spesso si rivelano nella storia drammatici. Le persone che si trovano nel centro del ciclone geo-politico sono sempre in balia delle decisioni altrui, decisioni che arrivano da fuori e per questo spesso incomprensibili alla logica della società soggetta alle manipolazioni.
Non vorrei passare per uno che tratta le tematiche da complotto, però, vivendo certe dinamiche moderne legate all’emergenza pandemia, tra l’altro diventata ormai la nuova normalità, mi è difficile a non pensare al famoso discorso di David Rockefeller all’ONU, nel quale uno degli uomini più ricchi ed influenti del pianeta ci spiegava, pacatamente, che secondo lui bisogna impegnare le risorse per de-popolare il pianeta.
Mentre oggi nella mia quotidianità vivo certe situazioni orwelliane, vedo apparire davanti agli occhi intere pagine di uno degli ultimi libri di Klaus Schwab, nel quale lui profetizza, con certa spaventosa sicurezza, l’avvento di una nuova epoca industriale, che vedrà cancellate tutti i diritti sociali conquistati dall’uomo nei secoli passati. Secondo Schwab noi vedremo sorgere un mondo basato sul feudalesimo tecnologico, potere apolide, dove l’autorità del danaro supererà duello dei governi (questo punto lo vediamo già ampiamente applicato nel nostro del Paese, dove tra poco la carta della Costituzione verrà usata dai banchieri per sostituire i fazzoletti nei loro banchetti oppure per avvolgere le ossa e altri avanzi che metteranno sotto il tavolo per accontentare i politici, sempre servili e affamati). Come diceva mio nonno siberiano: “I politici sono come i miei cani da caccia - hanno il colore diverso, però tutti obbediscono all’unico fischietto”.
Si possono avere diverse opinioni riguardo al periodo che stiamo vivendo, si può discutere, mettendo il proprio punto di vista al confronto, però, credo, non abbiamo più il lusso di essere distaccati, di ignorare i processi che stanno trasformando radicalmente il mondo nel quale viviamo, perché quando ci sveglieremo nella realtà che non riconosceremo e che molto probabilmente ci vedrà terrorizzati e spaesati, impreparati, sarà tardi.
Cosa ne pensate?