bene. vediamo la tessera.Racconta un noto esperto di massoneria, Gioele Magaldi, che i tentativi di Renzi di entrare in massoneria, risalgono agli anni in cui stringeva amicizia con Denis Verdini ex macellaio ora regista – fra una condanna e l’altra – di trame politiche nonchè neo suocero di Matteo Salvini.
Magaldi, nel suo libro “Massoni, Società a responsabilità illimitata”, dichiara apertamente che a Renzi non bastava una qualunque loggia toscana, lui voleva contare davvero nel panorama eversivo internazionale:
“Renzi non desidera essere iniziato nel Grande Oriente d’Italia o in qualche altra comunione ordinaria della Penisola. Punta molto più in alto. Preferibilmente ad una delle Ur-Lodges (superlogge sovranazionali, nda) della rete di Mario Draghi (“Three Eyes”, “Edmund Burke”, “Pan-Europa”, “Compass Star-Rose”, “Der Ring”). Ma sarebbe molto felice, in alternativa, anche di essere affiliato alla “Leviathan”, grazie ai buoni uffici di Richard Nathan Haass, oppure alla “White Eagle” e/o alla “Hathor Pentalpha”, mediante il massone Michael Leeden”.
Secondo Magaldi, Renzi incontra Haass quando, da Presidente del Consiglio, si reca negli Stati Uniti per prendere parte al Council on Foreign Relations. Un incontro molto cordiale in cui gli viene spiegato che per farlo entrare nella prestigiosa Ur-Lodges, figure come Mario Draghi e Giorgio Napolitano, devono sostenerlo pienamente e i due, in quel preciso momento, lo ritengono inaffidabile per capacità.
Due precisazioni; Renzi non ha mai querelato Magaldi per queste rivelazioni messe nero su bianco e per quanto riguarda Draghi e Napolitano, è superfluo che vengano indicati come “liberi muratori” da Magaldi anche qui, senza che sia seguita alcuna querela.
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