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Discussione: Kenosha kid. Assolto!!

  1. #11
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    Predefinito Re: Kenosha kid. Assolto!!






  2. #12
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    Predefinito Re: Kenosha kid. Assolto!!

    Sarebbe un ticket perfetto!!




  3. #13
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    Predefinito Re: Kenosha kid. Assolto!!

    I sinstri piangono! Poi si domandano pure perche gli sparano........



  4. #14
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    Predefinito Re: Kenosha kid. Assolto!!

    In arrivo nuova ondata di terrorismo blm?

  5. #15
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    Predefinito Re: Kenosha kid. Assolto!!

    le sentenze si rispettano

  6. #16
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    Predefinito Re: Kenosha kid. Assolto!!

    Citazione Originariamente Scritto da paulhowe Visualizza Messaggio
    In questo articolo (nella seconda parte) sono riportate le prove a discolpa che aveva presentato la difesa, per mesi non riportate dai media americani, che ancora prima di accertare i fatti avevano già emesso la loro sentenza (suprematista bianco razzista compie omicidi premeditati a una manifestazione a favore dei neri) omettendo di dire che i fatti erano avvenuti durante dei saccheggi e che le vittime erano bianche slavate...

    https://www.tempi.it/caso-kyle-ritte...diare-america/

    Il caso Rittenhouse, il «processo all’uomo bianco» che minaccia di incendiare di nuovo l’America
    Assolto il ragazzo che uccise due persone a Kenosha durante le rivolte del 2020. Una vicenda che rivela le pericolose conseguenze della razzistissima crociata antirazzista
    Pietro Piccinini 19/11/2021 - 12:09 Esteri
    Dimostrazione davanti al tribunale di Kenosha per il processo contro Kyle Rittenhouse
    Militanti di Black Lives Matter chiedono la condanna di Kyle Rittenhouse davanti al tribunale di Kenosha, Wisconsin, 16 novembre 2021 (foto Ansa)

    Aggiornamento delle 19.25 – Kyle Rittenhouse è stato assolto da tutte le accuse. La giuria ha ritenuto credibile la difesa di Rittenhouse secondo cui il ragazzo ha ucciso due persone e ferito una terza per difendersi da un’aggressione durante i disordini a Kenosha, in Wisconsin, due giorni dopo che un ufficiale di polizia aveva sparato a Jacob Blake, un uomo di colore. L’assoluzione era inattesa, di seguito il nostro articolo che ricostruisce la vicenda, scritto prima del verdetto della giuria.

    Come può sperare di salvarsi «un 17enne terrorista suprematista bianco» che «ha varcato i confini tra due stati armato con un AR 15» e «ha sparato uccidendo due persone che partecipavano a un raduno per affermare il valore e la dignità delle vite dei neri»? Non è questa, formalmente, l’accusa che sta affrontando nel tribunale di Kenosha il giovane Kyle Rittenhouse. Non è questa l’incriminazione formale di Kyle Rittenhouse davanti alla giustizia della città del Wisconsin, ma lo è senza dubbio per il tribunale mediatico, così come è stata stampata su Twitter in quei giorni concitati dell’estate 2020 dalla deputata democratica Ayanna Pressley, con parole che – anche per il peso dell’autrice – suonavano già come una condanna.

    Non può sperare di salvarsi Kyle Rittenhouse, l’uomo (nel frattempo divenuto maggiorenne) che il 25 agosto dell’anno scorso effettivamente uccise due persone e ne colpì una terza durante le proteste scoppiate a Kenosha in seguito al grave ferimento di un afroamericano, Jacob Blake, da parte della polizia. Comunque vada il processo che lo vede imputato per cinque reati terribili che potrebbero costargli l’ergastolo, dall’omicidio volontario alla condotta pericolosa, Rittenhouse non la scamperà perché, appunto, gran parte dell’opinione pubblica lo ha già condannato, intravedendo in lui i tratti che nell’epoca di Black Lives Matter sono colpe inappellabili: pelle bianca e simpatie trumpiane. Kyle Rittenhouse, insomma, non può che essere razzista e perciò deve essere metaforicamente impiccato nella pubblica piazza.

    La versione di un indifendibile
    Il ragazzo è imputato di omicidio nel classico “processo che tiene l’America con il fiato sospeso”. La giuria è riunita già da tre giorni per deliberare e il verdetto potrebbe arrivare in qualunque momento. Anche in Italia la vicenda è stata rubricata sotto la voce «razzismo negli Usa» (poteva forse astenersi Repubblica?) e anche qui Rittenhouse è dipinto come il ragazzino «killer per proteggere i bianchi». Eppure l’elemento del razzismo è stato messo più che in discussione nel processo reale. Non solo perché tutte e tre le vittime del presunto razzista sono maschi bianchi. Soprattutto perché, se è vero che Rittenhouse è un supporter trumpiano (ancorché innocuo, non avendo ancora mai votato), tuttavia questo non basta a fare di lui un mostro assetato di vite dei neri.


    Sicuramente Kyle Rittenhouse non era felice che Kenosha fosse messa a ferro e fuoco nel nome della giustizia razziale sotto gli occhi della polizia inerte. Sicuramente si è spinto oltre il limite del rischio (eufemismo) mettendosi per strada con un fucile semiautomatico e un kit di pronto soccorso. Sicuramente avrebbe fatto bene a starsene barricato da qualche parte invece che andarsene a zonzo armato in mezzo a un inferno per – dice lui – fare la guardia a negozi e abitazioni. Scelta indifendibile. Sicuramente l’arietta da guerra civile dell’estate 2020 non aiutava a rasserenare gli animi di nessuno. Ma tutto questo basta a fare di Rittenhouse un pericoloso razzista omicida? E se fosse vero – è la sua versione – che ha sparato soltanto per legittima difesa?

    Fake news e informazione militante
    Chiaro che la situazione è delicata. Ci sono stati dei morti e c’è una sete di Giustizia (con la maiuscola) che difficilmente avranno soddisfazione dalla giustizia (con la minuscola). Come in tutti i procedimenti penali, prevarranno – almeno si spera – l’accertamento dei fatti, la vivisezione del dettaglio, l’appiglio documentale, perfino l’avvilente strategia processuale. Travolgere tutta questa scabra, sacrosanta procedura in un nome del (presunto) bene che ha da trionfare sul male è pericoloso. Soprattutto se a farlo sono i media.


    All’epoca dei fatti – estate 2020 – giornali e tv si erano limitati a rendersi ridicoli, o al massimo irritanti, imponendosi di definire «proteste per lo più pacifiche» le devastazioni di intere città, o perfino vietandosi di chiamare violenza la violenza. Oggi, oltre un anno dopo, un po’ di distacco in più si potrebbe pretendere dai nemici dichiarati delle fake news. Invece in gran parte anche le testate più importanti e teoricamente più responsabili si rifiutano di raccontare il caso Rittenhouse per il verso giusto, preferiscono alimentare la narrazione del processo al terrorista suprematista bianco colto in flagrante, e finiscono per alimentare un clima incendiario e pericoloso.

    Inviato della Cnn nella rivolta antirazzista di Kenosha dopo il ferimento di Jacob Blake
    La Cnn racconta le «proteste per lo più pacifiche» a Kenosha nell’agosto 2020. Sullo sfondo, la città in fiamme
    Schierata la Guardia nazionale
    Oggettivamente la situazione in vista del verdetto si è fatta drammatica. Come racconta il Wall Street Journal, il governatore del Wisconsin, Tony Evers, ha deciso di schierare 500 soldati della Guardia nazionale intorno a Kenosha temendo il peggio. Se il “mostro bianco” non sarà condannato al massimo della pena come virtualmente hanno già fatto i “racial justice warriors” di Black Lives Matter con giornali e tv al seguito, nessuno sa cosa aspettarsi. Il peggio, probabilmente. Già ci sono state tensioni (e due arresti) all’esterno del tribunale della città. Città che tra l’altro porta ancora i segni di vandalismi e saccheggi e incendi “antirazzisti” di oltre un anno fa.




    Le sorprese del processo
    E dire che, come ricorda Bari Weiss in un’altra notevole lezione di giornalismo libero e ragionevole, non sono mancati nel processo in tribunale elementi che possono aiutare a riportare la narrazione sul caso Rittenhouse dall’ambito dell’epica antirazzista a un terreno più adeguato. Eccoli in sintesi, per i dettagli leggere Bari Weiss:

    Kyle Rittenhouse è un trumpiano ammiratore delle forze dell’ordine, non ci sono prove che sia un suprematista bianco né che abbia il minimo legame con ambienti di quel tipo.
    Non è vero che non avesse niente a che fare con Kenosha e che si fosse recato lì da Antioch, Illinois, casa sua, solo per cercare guai; a Kenosha aveva un lavoro e diversi parenti e conoscenti.
    Non è affatto accertato che avesse varcato il confine appositamente per tuffarsi nel caos, ha giurato di essere arrivato lì la sera prima.
    Non è vero che ha portato con sé il fucile, l’arma era già a Kenosha, e no, non era detenuta illegalmente, perché nel Wisconsin è legale per un 17enne avere armi da fuoco, purché a canna lunga (infatti è caduta l’accusa di porto illegale d’arma).
    È tutta da verificare l’accusa secondo la quale Rittenhouse si sarebbe recato a Kenosha in cerca di guai, o peggio di prede; la difesa sostiene che intendesse solo dare una mano a mantenere l’ordine e che abbia sparato per legittima difesa contro tutte e tre le persone colpite, il processo in sostanza verte tutto intorno a questo dilemma. Tra l’altro Gaige Grosskreutz, il sopravvissuto, a sorpresa ha ammesso durante il processo che l’imputato gli ha sparato solo dopo che lui gli aveva puntato contro la sua pistola.
    È come minimo arbitrario concludere che i due uomini uccisi da Rittenhouse erano nel caos di Kenosha per «affermare il valore e la dignità delle vite dei neri»; uno dei due, Joseph Rosenbaum, aveva passato anni in carcere per reati sessuali, era appena uscito da un ricovero ospedaliero in seguito a un tentativo di suicidio e quella sera è stato ripreso in atteggiamenti non esattamente amichevoli verso gli afroamericani; un testimone conferma che avrebbe minacciato di morte Rittenhouse.
    Ha scritto venerdì scorso 12 novembre Andrew Sullivan, un altro giornalista specializzato in buon senso e in nuoto controcorrente:

    «Fate caso a come la narrazione – incastonata in una narrazione più profonda secondo la quale la dinamica della sparatoria che aveva coinvolto Blake era lampante tanto quanto l’omicidio Floyd, migliaia di neri venivano uccisi dalla polizia ogni anno e la “supremazia dei bianchi” dilagava sfrenata in ogni angolo d’America – ha escluso la possibilità che Rittenhouse fosse uno stupido ingenuo e pericoloso nel bel mezzo di un caos indifendibile e che abbia finito per sparare ai suoi assalitori per legittima difesa. E così quando questa settimana uno degli inseguitori di Rittenhouse, Gaige Grosskreutz, ha ammesso dal banco dei testimoni che Rittenhouse gli ha sparato solo dopo che lui gli aveva puntato la sua pistola direttamente alla testa da pochi metri di distanza, è stato uno shock».


    Vietato assolverlo
    Detto tutto ciò, Rittenhouse è «uno stupido», come dice Sullivan? Certo che lo è. Peggio: potrebbe essere diventato perfino un assassino. Questo deve stabilirlo, appunto, il processo in corso nel tribunale di Kenosha, dove sono emersi elementi a suo discapito e indizi contro di lui, come in tutti i processi. Non c’è bisogno di considerarlo a priori un povero innocente, né tanto meno un martire della giustizia, per vedere quale pericolosa mistificazione stanno però continuando irresponsabilmente a montare sul caso Rittenhouse gli agit prop dell’antirazzismo militante e mediatico.

    Twittava ancora pochi giorni fa la deputata democratica Cori Bush: «Quando marciavamo a Ferguson, i suprematisti bianchi si sono nascosti dietro la collina dove era stato assassinato Micheal Brown Jr. e sparavano contro di noi. Non hanno mai subìto conseguenze. Se Kyle Rittenhouse viene assolto, è come dire loro che anche 7 anni dopo possono ancora farla franca».



    (Per inciso: non esiste riscontro al mondo alla notizia di questa presunta imboscata di suprematisti bianchi ai danni del corteo antirazzista di Ferguson.)

    Privilegiati e pure «sfrontati»
    Il New York Times, come ricorda ancora Sullivan, ci ha messo qualche tempo a rivelare ai suoi lettori la razza (bianca) delle tre persone colpite quella sera da Rittenhouse, preferendo continuare a scrivere di un bianco trumpiano sospettato di razzismo che spara e uccide tre persone a una manifestazione per i neri.

    Sempre il New York Times mercoledì scorso, nonostante tutti i fatti processuali ricordati sopra, ancora ospitava serenamente un commento sul “Processo agli uomini bianchi”. Dove l’autore, Charles M. Blow, mette in fila una serie di vicende, «da Kyle Rittenhouse a Steve Bannon», accomunate secondo lui – espressamente a prescindere dai fatti accertati in tribunale – dalla «sfrontatezza» dei loro protagonisti, tutti perfidi bianchi, «uomini che si comportano come se fossero superiori alla legge, come se la legge a loro non si applicasse davvero», «nati in un paese che concede ai bianchi lasciapassare che altri non ottengono».

    Riconoscere la realtà
    E qui si torna alla domanda iniziale. Come può sperare di salvarsi Kyle Rittenhouse in un clima del genere? Meglio: con che coraggio giuria e giudice potrebbero immaginare di dichiararlo non colpevole, anche se di questo fossero tutti convinti?


    Scrive Bari Weiss:

    «Nessuno adolescente avrebbe dovuto trovarsi a spasso nel caos di Kenosha con un fucile semiautomatico quella sera. Eppure, averlo fatto non priva del diritto all’autodifesa.

    Rittenhouse e i suoi atti violenti (giustificati o ingiustificati) sono tragici. Ma è una tragedia che avrebbe potuto essere evitata. La sera del 25 agosto abbiamo visto che cosa può accadere quando lo Stato non riesce o si rifiuta di fare ciò di cui è esclusivamente incaricato: mantenere lo stato di diritto.

    Non ha aiutato il fatto che l’estate scorsa in molte località le autorità municipali e le forze di polizia lasciavano capire o dicevano esplicitamente che non avrebbero difeso le proprietà delle persone da furti e vandalismi durante i disordini. E non ha aiutato la nostra comprensione di quanto accaduto il 25 agosto il fatto che ci è stato detto ripetutamente dai media nazionali che non erano in corso rivolte e che non c’è stata violenza a Kenosha quella sera finché Kyle Rittenhouse ha scaricato la sua arma. Noi tutti abbiamo potuto vedere con i nostri occhi gli edifici in fiamme.

    Riconoscere i fatti accaduti quella sera non è politica. È semplicemente riconoscere la realtà. È dire che i fatti sono ancora fatti e le bugie sono bugie. È insistere che la giustizia sommaria non è giustizia. È dire che l’opinione diffusa dei media non equivale a un giusto processo. E che fingere altrimenti per convenienza politica è il motivo per cui la Guardia nazionale ora deve sorvegliare Kenosha, preparandosi di nuovo alla violenza in vista di un verdetto che per molti è già stato deciso».


    Ancora Sullivan:

    «Non ho visto l’intero processo. Ma basta vederlo in parte per realizzare di essere stati portati a credere a una narrazione mediatica che era ben lontana dalla verità. […] A causa di quella narrazione, potremmo assistere ad altre rivolte e violenze se Rittenhouse verrà assolto. Il giudice è già stato preso di mira. Non difendo Rittenhouse. E capisco che si può sbagliare nel raccogliere informazioni. Ma qui c’è proprio l’applicazione di uno schema ricorrente nei media. Che va molto oltre Rittenhouse».

  7. #17
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    Predefinito Re: Kenosha kid. Assolto!!

    Citazione Originariamente Scritto da vostok Visualizza Messaggio
    questa è follia

    quindi chiunque se ne può andare con un fucile a sparare a destra e manca?
    No, ma il sopravvissuto ai colpi di Rittenhouse ha testimoniato in aula che il ragazzo ha cominciato a sparargli contro solo dopo che lui gli aveva puntato una pistola in faccia, di sicuro l'omicidio premeditato era escluso in partenza...

  8. #18
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    Predefinito Re: Kenosha kid. Assolto!!

    Citazione Originariamente Scritto da paulhowe Visualizza Messaggio
    Qui negli USA, si per legittima difesa!
    è uscito per strada già col fucile in mano
    erano premeditate le sue azioni
    in europa c'è chi paga e chi prende....


    http://www.europarl.europa.eu/news/i...i-stati-membri

  9. #19
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    Predefinito Re: Kenosha kid. Assolto!!

    Citazione Originariamente Scritto da vostok Visualizza Messaggio
    è uscito per strada già col fucile in mano
    erano premeditate le sue azioni
    Si puo uscire con il fucile in diversi stati degli USA.

    Non e' vietato dalla legge.

    E' stato assolto perche ha sparato contro solo a chi lo ha aggredito ci sono le immagini.

    I sinistri oggi piangono.

  10. #20
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    Predefinito Re: Kenosha kid. Assolto!!

    Bidone ormai affondato nei sondaggi ai minimi storici, NON PERDE OCCASIONE PER RENDERSI RIDICOLO OLTRE IL DOVUTO.

    Biden calls for calm but says Rittenhouse 'not guilty' verdict leaves him 'angry and concerned'

 

 
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