Nella recente discussione con @Spike Spiegel, proponevo alcune relazioni col pensiero occidentale:
per prima cosa mi chiedevo nella diatriba fra Parmenide e gli interpreti di Eraclito come si sarebbe posizionato Abhinavagupta.
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Secondo poi in risposta a Spike che diceva:
Lo Śivaismo esplora in primis l'essere umano con il suo potenziale. Essendosi sviluppato in un contesto comunque patriarcale è particolare, perché ha integrato anche il femminile, come energia creativa del tutto, nella filosofia che lo caratterizza.
Poi ha assimilato anche il concetto di Māyā come illusione, il potere di cambiare forma per ingannare i sensi, spingendo l'essere umano a scoprire la verità puntando alla vera conoscenza.Ho sentito con le mie orecchie uno studioso tradizionalista cattolico come Corrado Gnerre affermare che la Madonna è il modello della creazione.
Ora tu magari puoi considerare Corrado un pinco-pallino qualsiasi ma questa sua frase rappresenta perfettamente il sentire cattolico tradizionale sulla faccenda del femminile.
Il punto è che il tantrismo riguarda solo in minima parte i rituali sessuali, riconosciuti come elemento naturale della vita dell'essere umano.Ma questa non è forse la platonica contrapposizione fra mito e logos?
Ho accennato al fatto che anche al Cantico dei cantici può essere data questa interpretazione all'interno del più ampio canone della Bibbia.