Chetatevi, figliuoli.
E pensate che...
Kobra ( Democritico )
Se hai la necessità di scegliere tra un uomo e un Kobra,
preferisci chi striscia.
E se ti serve un amico, trovati un cane.
Quando la forza la ragion contrasta, vince la forza perchè la ragion non basta.
Sei più un tipo "stappdapare" o "esondaiii"?
questa é senza formaggio !!!
questa è del 1946 .... per me sempre gradevole ed orecchiabile ... dubito che gli autori di oggi siano realmente in gredo di poter produrre qualcosa del genere ...
https://www.youtube.com/watch?v=a5Za8pKGT2E
Scusa @guybrush, ma dire che una cosa è "melensa" non è una critica artistica valida. È come se uno dicesse che il Piano Concerto No. 20 di Mozart è una merda per via del suo carattere dark, perché lui preferisce musica più allegra tipo il Piano Concerto No. 23.
Una cosa che molti non capiscono è che un vero artista va a toccare diverse emozioni, non solo una... eh, si anche quel tipo di emozione che tu associ all'aggettivo "melenso".
Perché Mozart ha scritto una cosa come il Piano Concerto No. 20 ma anche arie operistiche che si potrebbero definire "melense" un po' come la Vie en Rose? Avrebbe dovuto fare solo una cosa o solo l'altra, così da non urtare le persone che vogliono sentire sempre la stessa cosa?
L'unica critica sensata che puoi fare a "La vie en rose" è che è una canzonetta banale, ma questo vale sostanzialmente un po' per tutte le canzonette popolari. Prendersela con il mood è la cosa meno sensata che tu possa fare!
Probabilmente @anton sta confrontando le canzoni popolari di una volta con quelle di oggi e si rende conto che quelle vecchie erano esteticamente più raffinate (più vicine alla musica classica) e facevano emergere maggiori capacità da parte dei vocalisti rispetto a molta spazzatura che viene prodotta oggi. Canzoni volgari e piene di autotune!
La self-ownership è il diritto fondamentale da cui discendono tutti i diritti degli esseri umani: https://forum.termometropolitico.it/...-negativi.html
La musica italiana si divide tra quella prima e quella dopo L'ascensore di Carlo Marrale