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  1. #21
    cittadina del mondo
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    Predefinito Re: Considerazioni sulla giustizia italiana

    Citazione Originariamente Scritto da markk Visualizza Messaggio
    Come deterrenza non basta la pena di morte, una pena detentiva non è un deterrente.
    puoi recuperali quando sono giovani, e in carcere li indirizzi ad un lavoro, per i criminali incallati non so cosa possa agire da deterrente, forse nulla
    Le guerre sono fatte da persone che si uccidono senza conoscersi, per gli interessi di persone che si conoscono ma non si uccidono.
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  2. #22
    cittadina del mondo
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    Predefinito Re: Considerazioni sulla giustizia italiana

    Citazione Originariamente Scritto da Salvo Visualizza Messaggio
    La sensazione che mi ha suscitato questa vicenda è di frustrazione per almeno due motivi: l'annullamento della condanna della (probabilissima assassina) Knox dovuta ad errori di indagine e processuali da parte della magistratura inquirente, e la disparità di trattamento conseguente rispetto a Guede (probabile complice della Knox), che avendo scelto un rito più benevolo ha subito, lui solo, la condanna. Chi aveva motivi di risentimento femminile nei confronti della povera vittima Kercher era la Knox, non certo Guede, che non la conosceva neppure; sicché la decisione di 'punire' la Kercher non può essere partita se non dalla Knox. Guede, che aveva da poco conosciuto la Knox, e della quale si era un po' invaghito, l'ha assistita nell'esecuzione del macabro disegno.
    le motivazioni della Cassazione su cui hanno pesato i "rilessi internazionali", tradotto le pressioni Usa...
    . Il processo per l'uccisione di Meredith Kercher ha avuto "un iter obiettivamente ondivago, le cui oscillazioni sono, però, la risultante anche di clamorose defaillance o 'amnesie' investigative e di colpevoli omissioni di attività di indagine". Ad avviso della Suprema Corte, se non ci fossero state tali defaillance investigative, e se le indagini non avessero risentito di tali "colpevoli omissioni", si sarebbe "con ogni probabilità, consentito, sin da subito, di delineare un quadro, se non di certezza, quanto meno di tranquillante affidabilità, nella prospettiva vuoi della colpevolezza vuoi dell'estraneità" di Knox e Sollecito rispetto all'accusa di avere ucciso la studentessa inglese Meredith Kercher a Perugia il 1 novembre 2007.......
    Secondo i giudici, poi, non hanno “certamente giovato alla ricerca della verità” il “clamore mediatico” dell’omicidio e i “riflessi internazionali” che la vicenda ha avuto, che hanno provocato una “improvvisa accelerazione” delle indagini “nella spasmodica ricerca” di colpevoli “da consegnare all’opinione pubblica internazionale”.
    https://www.giurisprudenzapenale.com...pen-360802015/
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  3. #23
    La polizzzzia del webbbbe
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    Predefinito Re: Considerazioni sulla giustizia italiana

    Citazione Originariamente Scritto da Roberto il Guiscardo Visualizza Messaggio
    Prendendo spunto dalla recente notizia che l'ivoriano condannato per l'assassinio di Meredith Kercer possa uscire proprio in questi giorni, beneficiando di un ulteriore sconto di pena di 45 giorni, farei qualche considerazione sull'attuale legislazione penale italiana, con particolare riguardo ai delitti di omicidio:

    1 - il condannato in questione ha avuto 16 anni in quanto aveva scelto il rito abbreviato, che prevede uno sconto immediato di pena di un terzo di quello che la legge prevede per il rito ordinario;

    2 - in forza del rito abbreviato, la condanna è stata di 16 anni; quindi si desume che con il rito ordinario sarebbe stato condannato a 24 anni;

    3 - buona condotta: sempre per la legge italiana, il detenuto può ottenere, se ha mantenuto una buona condotta durante la detenzione, uno sconto generoso di pena: ben 45 giorni in meno per ogni 6 mesi di detenzione (strano: mi ricordavo che fossero 45 giorni in meno ogni 9 mesi...!).

    4 - arrestato il 20 novembre 2007, nel dicembre 2019 semilibertà, quindi ha trascorso in carcere soltanto 12 anni; la buona condotta gli ha fruttato un ulteriore sconto di pena di 4 anni, oltre gli 8 del rito abbreviato.

    Il risultato è che dai 24 anni previsti per un delitto del genere, la detenzione vera e propria si riduce esattamente alla metà. E questo a seguito delle leggi italiane che prevedono proprio questo accorciamento di pena.

    La riflessione allora è questa, ed è anche una domanda: è giusto che una condanna venga ridotta della metà...? Tutto regolare, tutto previsto dalle leggi italiane (a quanto pare la buona condotta la danno a chiunque, dovresti fare proprio il pazzo per non ottenerla!). In questo caso poi stiamo parlando di un assassinio (più in particolare: un femminicidio).

    Vale tanto la vita di una ragazza...? 12 anni di galera??

    Lasciamo perdere il risarcimento pecuniario, non lo so se il condannato abbia mai risarcito i suoi genitori, d'altra parte il danaro potrebbe risarcire davvero la perdita di una figlia!?

    Poi spesso sento (e questa è la seconda riflessione) straparlare qualche politico che la vita umana è SACRA...!!


    Caro politico che blateri di sacralità della vita umana, noi sappiamo quanto vale una vita umana: 12 anni di carcere. 12 anni in cui il condannato ha pure studiato e ha preso due lauree, arrivando ad una integrazione e un recupero eccellenti! Verrebbe da pensare che questa vicenda abbia consentito a questa persona possibilità che altrimenti non avrebbe mai potuto realizzare.

    Questa è giustizia...?

    Avrei qualche perplessità in merito.


    https://www.ilgiornale.it/news/crona...a-1990943.html

    https://it.wikipedia.org/wiki/Omicid...redith_Kercher
    In uno stato dove la certezza della pena è quasi inesistente spesso ci si chiede se ha senso vivere nella legalità.

    Io mi accorgo sempre più che il nostri sistema penale è spesso con pene editali sproporzionate perchè sanno già che poi con i mille possibili aggiustamenti, riduzioni, buone condotte, condoni e quant'altro, arrivare ad una pena minima decente è difficile.
    Per un omicidio VOLONTARIO (anche se in concorso) una pena di 24 anni è già poca cosa nel complesso. Il rito abbreviato, salvo per i reati puniti con l'ergastolo per cui è vietato, viene sempre accettato.

    La pena carceraria NON viene mai presa in considerazione rispetto all'età del deceduto, ne sulla sua speranza di vita. Quello entra in gioco SOLO per i danni economici, dove per l'appunto il danno che viene imputato al condannato è relativo al soggetto morto. Di sicuro un senza tetto di 90 anni non sarà pagato come il calciatore di serie A di 24 anni. La condanna penale prende spunto da altri fattori per le aggravanti o le attenuanti.

    Meglio che non entri nel merito del caso della Knox, perché potrei essere particolarmente offensivo nei confronti degli americani
    "La disperazione più grave che possa impadronirsi di una società è il dubbio che vivere onestamente sia inutile" (Corrado Alvaro)

  4. #24
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    Predefinito Re: Considerazioni sulla giustizia italiana

    Citazione Originariamente Scritto da markk Visualizza Messaggio
    Come deterrenza non basta la pena di morte, una pena detentiva non è un deterrente.
    Evidentemente la detenzione nelle carceri italiane non è un deterrente per dei criminali incalliti, checché ne dicano l'associazione Antigone e compagnia bella. Come vedi, da 24 anni siamo passati, come fosse normale routine, a 12: pena dimezzata. E' chiaro che questo modo di trattare i condannati non ha alcun potere deterrente! Il caso che ha evidenziato Adry571 di quell'assassino di una madre di tre bambini che ha scontato solo due anni di carcere, ne è la prova lampante.
    proverbi popolari:
    Il medico pietoso fa la piaga puzzolente
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  5. #25
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    Predefinito Re: Considerazioni sulla giustizia italiana

    Citazione Originariamente Scritto da Roberto il Guiscardo Visualizza Messaggio
    Evidentemente la detenzione nelle carceri italiane non è un deterrente per dei criminali incalliti, checché ne dicano l'associazione Antigone e compagnia bella. Come vedi, da 24 anni siamo passati, come fosse normale routine, a 12: pena dimezzata. E' chiaro che questo modo di trattare i condannati non ha alcun potere deterrente! Il caso che ha evidenziato Adry571 di quell'assassino di una madre di tre bambini che ha scontato solo due anni di carcere, ne è la prova lampante.
    non e' l'unico caso di pena carceraria irrilevante, solo che cosi, chi e' condannato all'ergastolo, sono i familiari costretti a non uscire di casa per non incontrare l'assassino della figlia
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  6. #26
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    Predefinito Re: Considerazioni sulla giustizia italiana

    Citazione Originariamente Scritto da Seyen Visualizza Messaggio
    In uno stato dove la certezza della pena è quasi inesistente spesso ci si chiede se ha senso vivere nella legalità.

    Io mi accorgo sempre più che il nostri sistema penale è spesso con pene editali sproporzionate perchè sanno già che poi con i mille possibili aggiustamenti, riduzioni, buone condotte, condoni e quant'altro, arrivare ad una pena minima decente è difficile.
    Per un omicidio VOLONTARIO (anche se in concorso) una pena di 24 anni è già poca cosa nel complesso. Il rito abbreviato, salvo per i reati puniti con l'ergastolo per cui è vietato, viene sempre accettato.

    La pena carceraria NON viene mai presa in considerazione rispetto all'età del deceduto, ne sulla sua speranza di vita. Quello entra in gioco SOLO per i danni economici, dove per l'appunto il danno che viene imputato al condannato è relativo al soggetto morto. Di sicuro un senza tetto di 90 anni non sarà pagato come il calciatore di serie A di 24 anni. La condanna penale prende spunto da altri fattori per le aggravanti o le attenuanti.

    Meglio che non entri nel merito del caso della Knox, perché potrei essere particolarmente offensivo nei confronti degli americani
    L’istituto di ricerche Ires, in uno studio sugli omicidi in Italia, ha fatto i calcoli su quanto in realtà si sconta in carcere nei casi più gravi. E i risultati sono sconcertanti. La durata media della pena, per l’omicidio volontario, è di 12,4 anni, a fronte di un codice che prevede una carcerazione da 21 anni all’ergastolo.
    Per l’omicidio preterintenzionale, invece, la pena media scende a 8,8 anni, mentre la legge parla di pene da 10 a 28 anni di detenzione.
    Questi numeri non tengono conto, poi, del regime di semilibertà e di eventuali altri sconti. Piero Maso, nell’aprile del 1991, massacrò i genitori Rosa e Antonio per incassare la loro eredità e, dopo la confessione, venne condannato a 30 anni di galera. Ma andò in semilibertà già nel 2008 per poi uscire completamente cinque anni dopo.

    Mario Alessi, l’assassino del piccolo Tommy Onofri, un bambino di 17 mesi ucciso a colpi di badile durante un sequestro a scopo di estorsione, è stato condannato all’ergastolo, con sentenza confermata dalla Cassazione nel 2010, e appena qualche anno dopo dopo è tornato in libertà grazie ai permessi consentiti dalla legge. Lavora come fabbro e giardiniere.
    Erika De Nardo uccise, con la complicità del fidanzato Omar Favaro, la madre Susi Cassini e il fratellino undicenne, Gianluca, con 54 fendenti. I due killer furono condannati a 16 anni di reclusione, ma sono usciti dal carcere già dieci anni dopo la sentenza, grazie all’indulto e alla buona condotta.


    Infine, anche sugli omicidi volontari aleggia lo spettro della prescrizione, la parola magica che rende in Italia del tutto aleatoria la certezza della pena. Il caso più clamoroso è quello di Giulio Cesare Morrone. Lui è un imprenditore di Pescara, molto vivace, con la passione per il culturismo, che nel 1990 denuncia la scomparsa della moglie, Teresa Bettega. Passano 22 anni senza che le indagini riescano ad accertare un colpevole, fino a quando spunta un testimone che accusa il marito della donna per l’omicidio. In un primo momento Morrone nega tutto, e poi, interrogatorio dopo interrogatorio, confessa: «E’ vero, l’ho strangolata e gettata nel fiume». A quel punto l’uomo viene giudicato con un rito abbreviato e condannato a 16 anni di reclusione, ma la resta un pezzo di carta con la sentenza di un tribunale perché non essendo stata riconosciuta l’aggravante dei futili motivi, è scattata la prescrizione. E Mormone, dopo avere ucciso la moglie con premeditazione, non ha fatto neanche un’ora di carcere.
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  7. #27
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    Predefinito Re: Considerazioni sulla giustizia italiana

    Sì, è così: la legge penale italiana non tiene in minimo conto le vittime. Pensa solo a recuperare i colpevoli. Ma questa a mio avviso non è la vera giustizia, è solo un paravento per liberare le carceri e non subire multe dalle UE per intasamento delle celle.
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  8. #28
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    Predefinito Re: Considerazioni sulla giustizia italiana

    Citazione Originariamente Scritto da Roberto il Guiscardo Visualizza Messaggio
    Sì, è così: la legge penale italiana non tiene in minimo conto le vittime. Pensa solo a recuperare i colpevoli. Ma questa a mio avviso non è la vera giustizia, è solo un paravento per liberare le carceri e non subire multe dalle UE per intasamento delle celle.
    Ma secondo te quanti criminali assassini pensano alla pena prima di commettere il delitto? Te lo dico io: praticamente nessuno, pensano sempre di cavarsela. Esistono anche degli studi in proposito che lo dimostrano. Comunque decenni di galera dovrebbero essere un deterrente, ma non lo sono.
    Si cerca di contemperare esigenze diverse, quella rieducativa e quella di deterrenza, oltre che altre, come evitare che le carceri siano delle scuole del crimine o ridurre il sovraffollamento carcerario ecc.
    Il fascismo è morto: Benito La Russa è il nostro nuovo vice Presidente della Repubblica. Wow!
    No banner coockie - Meloni: "no ai fondi europei, meglio l'aiuto del FMI"
    ---------------------------------
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  9. #29
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    Predefinito Re: Considerazioni sulla giustizia italiana

    Citazione Originariamente Scritto da markk Visualizza Messaggio
    Ma secondo te quanti criminali assassini pensano alla pena prima di commettere il delitto? Te lo dico io: praticamente nessuno, pensano sempre di cavarsela. Esistono anche degli studi in proposito che lo dimostrano. Comunque decenni di galera dovrebbero essere un deterrente, ma non lo sono.
    Si cerca di contemperare esigenze diverse, quella rieducativa e quella di deterrenza, oltre che altre, come evitare che le carceri siano delle scuole del crimine o ridurre il sovraffollamento carcerario ecc.
    Vedi, anche tu continui a pensare al delinquente: cosa pensa il delinquente, cosa farebbe il delinquente, come recurerare il delinquente, e non un minimo accenno alle loro vittime. Ma già il solo fatto di eliminare dalla società un potenziale assassino o ladro o rapinatore porta un vantaggio alla gente per bene. E questo per me è un gran risultato, a prescindere da cosa pensi e cosa voglia il delinquente.

    Che poi recuperare questa gente è molto difficile, in quanto in Italia la delinquenza non è mai solitaria: sia in galera che fuori, avranno sempre dei riferimenti a cui rivolgersi e che li continueranno a mantenere nel circuito della malavita. Facendoli uscire prima, l'unica cosa che si recupera, è lo spazio nella cella.
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  10. #30
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    Predefinito Re: Considerazioni sulla giustizia italiana

    Citazione Originariamente Scritto da claudiop7878 Visualizza Messaggio
    mi piacerebbe vedere se ti avvessero ucciso un parente o un caro asmico,per me per omicidio va dato il carcere a vita
    Vedi, io ho alle spalle due millenni e passa di civiltà.
    E, sebbene non praticante, ho sempre duemila anni di ambiente religioso cristiano.

    Però vedo che la cultura islamitica più retriva sta facendo proseliti.

 

 
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