Graglia, dopo le proteste arriva l’ordinanza: il sindaco sfratta i cacciatori “Spaventano i nostri scolari”
EMANUELA BERTOLONE
PUBBLICATO IL
23 Novembre 2021
Con un'ordinanza del sindaco Elena Rocchi, nei 28 mila metri quadrati che circondano la Scuola di Valle sarà proibito cacciare durante tutta la stagione venatoria 2021-2022.
Una decisione inevitabile se, durante le lezioni, gli spari dei fucili dei cacciatori spaventano i bambini più piccoli, che a volte scoppiano in lacrime per la paura sentendo i boati che rimbombano in aula. «Sono andata a prendere mia figlia a scuola e tremava dallo spavento – racconta Francesca Coda Zabetta, mamma di una bimba che frequenta la prima elementare -. Mi ha detto che ha sentito degli spari molto forti mentre la sua amichetta Jasmine ancora piangeva. La decisione che ha preso il sindaco Rocchi mi trova completamente d'accordo: i nostri bimbi vanno tutelati».
Infatti non sarebbe la prima volta che si registrano simili episodi. «Mia figlia Vanessa ora è in prima media, ma gli anni scorsi, quando era alle elementari, più volte arrivava a casa sconvolta a causa del rumore degli spari che sentiva durante le lezioni – spiega Jessika Gallo -. Questa ordinanza del sindaco ha il mio pieno sostegno». La signora lavora nel bar del paese, e alle sue parole si unisce un piccolo coro di approvazione proveniente da un gruppo di persone intente a prendere il caffè. «Non se ne può più. I cacciatori non hanno rispetto di niente e di nessuno: vengono a spararci praticamente in casa», dice un uomo sulla sessantina a cui fa eco l'amico: «Se ne fregano che la legge imponga 150 metri di distanza dai centri abitati. A loro basta sparare». Complice la didattica all'aperto, nonostante il clima non certo favorevole, ieri mattina per strada un gruppo di studenti di seconda media stava rientrando in classe. «Mi ricordo un giorno in cui abbiamo visto un uomo armato che inseguiva un cinghiale proprio sotto la nostra finestra», racconta Arianna. «Mi ha detto un mio amico che dietro il muro della scuola c'è ancora il segno di un proiettile che ha mancato un animale che stava fuggendo», assicura invece Riccardo. Questa ordinanza non trova solo il pieno appoggio degli abitanti del paese della Valle Elvo: in municipio ieri è arrivata una mail di congratulazioni da un Comune della Calabria mentre, nella prima mattinata, una troupe del Tg1 si aggirava per le vie del paese alla ricerca di testimonianze.
«Questa non è una decisione contro la caccia ma a tutela dei cittadini – dice il sindaco -. La mia scelta è nata a seguito delle continue segnalazioni che sono giunte in Comune da parte del polo scolastico della primaria e secondaria. In due occasioni sono intervenuti i carabinieri forestali chiamati dagli insegnanti: gli spari erano a pochi metri da scuola».
Certo i cacciatori sono coscienti del limite dei 150 metri di distanza, ma la Scuola di Valle sorge a ridosso di un bosco. Spesso i bambini svolgono lezioni all'aperto e nessuno osa immaginare le conseguenze di un possibile incidente.
«A Graglia ci sono 20 chilometri quadrati e l'attività venatoria è stata vietata in appena 28 mila metri quadrati: queste persone hanno tutto lo spazio che vogliono per il loro hobby – conclude Rocchi -. Prima del diritto alla caccia c'è il diritto alla sicurezza».
https://www.lastampa.it/biella/2021/...ari-1.40950597