Originariamente Scritto da
Midìl
Ma non sono "le sue repubbliche". Questa è una questione di base. Se la Russia vuole riaggregare lo spazio dell'ex Unione Sovietica, deve guadagnarsi il favore delle repubbliche che si trovano in tale spazio. Non può, però, pretendere che siano "sue" di diritto. L'Ucraina è dei suoi cittadini, come la Russia è dei suoi cittadini. Un atteggiamento che sembra apparire, talvolta, quasi "padronale", nei confronti delle altre repubbliche, è, a mio parere, altamente dannoso, per le aspirazioni di Mosca, che avrebbe invece dovuto mostrarsi molto rassicurante, vista la sua dimensione nettamente preponderante, rispetto agli altri stati dell'ex URSS. E invece si rende minacciosa, spaventandoli. E', secondo me, un grave errore. Che spinge la Russia verso un relativo isolamento. La Cina ne può approfittare? Forse. Ma, nella sostanza, approfitterebbe soprattutto degli errori di Mosca.
Saluti.
Midìl
P.S.1: L'Occidente tende ad ergersi, almeno in teoria, a difensore dei principi di democrazia e libertà. Che fanno parte della sua forza "propagandistica". Che è molto potente. Ma questo lo rende anche, in qualche modo, "prigioniero" di tali principi, che non possono essere apertamente disattesi (più o meno). Diciamo che, "lasciare" che la Russia, con la forza, si associ altri stati, in particolare in Europa, senza fare assolutamente nulla, lo priverebbe di parte della sua forza propagandistica. E questo non può permetterselo.
P.S.2: Di per sé, un'Ucraina nella NATO e nella UE, non implica che la Russia possa vendere idrocarburi solo alla Cina e non all'Europa.