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Il Pd vuole vietare la rieleggibilità del presidente della Repubblica e abolire il semestre bianco.
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Al di là della considerazione che si tratta di una mossa astuta (per 'facilitare' la rielezione di Mattarella, superando la sua personale opposizione) per uscire dai problemi di una elezione del prossimo capo dello Stato molto difficile, non soltanto per il Pd proponente della mossa, ma per il paese (quello che i fascisti chiamano "nazione") e per i suoi cittadini, il problema giuridico-politico esiste. La presentazione di un ddl costituzionale per modificare gli articoli 85 ed 88 della Costituzione (nel senso della esplicitazione normativa della non rieleggibilità, con conseguente abolizione del semestre bianco) dovrebbe fornire, nel disegno dei piddini proponenti, a Mattarella la 'garanzia' che la sua rielezione non costituirebbe un consolidamento della prassi, inaugurata con Napolitano, della rieleggibilità del Capo dello Stato (cui è contrario) poiché la nuova norma costituzionale espliciterebbe tale divieto, evitando che alla rielezione di Mattarella vi sia in séguito un eventuale terzo caso di rielezione presidenziale. Com'è noto, nella nostra Costituzione c'è una contraddizione normativa a riguardo della rieleggibilità del Capo dello Stato, dato che il semestre bianco (art. 88) è stato inserito in Costituzione nella previsione della rieleggibilità del presidente della repubblica, che però non è stata esplicitamente formalizzata in alcuna proposizione costituzionale. E’ vero che nessuna norma vieta espressamente la rieleggibilità, ma questa si è sinora ritenuta implicitamente contenuta in Costituzione come rispondente al suo spirito, che non giustifica l’assegnazione della più alta carica istituzionale per un tempo virtualmente esteso a ben quattordici anni. Personalmente sono favorevole, per la ragione sopradetta, alla formalizzazione del divieto di rielezione mediante modifica della disposizione costituzionale (art. 85 Cost.) mediante l’inserimento dell’esplicito divieto nel primo comma di detta disposizione. Al contempo non avrebbe più senso il semestre bianco di cui al secondo comma dell’art. 88 Cost. –che contraddittoriamente presuppone la rieleggibilità e dunque l’opportunità di vietare al capo dello Stato manovre parlamentari per favorire la propria rielezione- che dovrebbe essere abrogato. Non so se Mattarella si farà convincere ad un ripensamento oppure eviterà di prestarsi ad una mossa che, nonostante le apparenze, non dà, perché non può dare, concrete garanzie di riuscita della modifica costituzionale.