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Insieme alle commissioni ai procuratori, ai soldi che vanno nei paradisi fiscali questo scandalo sui bilanci. Sarebbe ora di dare una ripulita al calcio anche se ciò comporterebbe il fallimento/retrocessione di più di mezza serie A...
Nell’ultima puntanta del programma televisivo “Report” condotto da Sigfrido Ranucci, in onda ogni lunedì, ha trattato come uno degli argomenti principali della serata i bilanci dei vari club di Serie A. Oltre ad occuparsi del recente caso Juventus, riguardante le plusvalenze e le false circolazioni di denaro, il programma si è occupato di analizzare i vari bilanci dei club italiani, da cui risultano dati molto preoccupanti.
Dai servizi giornalistici sono emersi una serie di documenti riservati e inediti, in parte analisi dell’Agenzia delle Entrate e in parte degli organi di controllo sul calcio, rivelano la reale situazione finanziaria delle principali squadre di calcio italiane: ci sono molti ritardi dei pagamenti degli stipendi dei calciatori, ma anche dei debiti tributari e pensionistici. Da aggiungere anche l’allarme lanciato dal Covisoc, la Commissione di vigilanza sulle società professionistiche, in una lettera riservata inviata alla Federcalcio: «Esiste un concreto rischio che eventuali situazioni di default abbiano a verificarsi a campionato in corso».
A tal proposito, Report sottolinea come il Covisoc abbia fatto pressione alla FICG, per irrigidire le regole, anche se in regime di pandemia. E invece a settembre, i club sono stati avvisati che non avrebbe applicato sanzioni. E questo nonostante le società fossero in grave ritardo sugli obblighi fiscali e sugli stipendi arretrati: “Un documento riservato di fine agosto 2021 mostra che su 20 club si serie A ben 10 erano in ritardo di 2 mesi nel pagamento degli stipendi; e ben 11 su 20 erano in ritardo di 3 mesi sul versamento delle ritenute Irpef”.
Sul servizio ne ha parlato anche dal quotidiano italiano “Il Fatto Quotidiano”, che ha scritto così: “Spulciando i bilanci del 2019 emergono gli importi delle plusvalenze per i vari club. Per il Genoa plusvalenze per 79 milioni pari al 51% di tutti i ricavi. Per la Sampdoria la percentuale è del 44%, per la Juve i guadagni da cessioni erano il 25% dei ricavi. La Roma di Pallotta vantava plusvalenze per 132 milioni su 364 milioni di ricavi. Le plusvalenze di Napoli e Atalanta avevano un peso rispettivamente del 27 e 20%”.
“Negli ultimi 5 anni, i ricavi da plusvalenze nell’intero sistema calcio sono raddoppiati, passando da 381 milioni a 753 milioni, il 20% sui fatturati. Dopare le entrate serviva a fronteggiare l’impennata di cartellini e stipendi dei calciatori: Senza maquillage le perdite, che per l’intera azienda calcio sono state di 1,6 miliardi in 4 anni, sarebbero salite molto di più, bruciando i patrimoni con molte società non più in grado di iscriversi al campionato”.