Mi sono immaginato il sistema economico come un impianto di riscaldamento. Per comodità, prendiamo lo schema semplificato di una caldaia a legna.
Nella camera di combustione mettiamo il combustibile, che rappresenta la base del sistema produttivo: possiamo identificarlo con le diverse combinazioni di fattori produttivi (capitale, lavoro, materie prime), oppure in alternativa con i diversi equilibri investimento-risparmio.
Il sistema di aerazione, che regola il flusso di ossigeno necessario alla combustione, rappresenta la leva monetaria: l'ossigeno è la moneta circolante, quindi aumentare o ridurre il flusso di aria equivale ad espandere o restringere la base monetaria.
Per avviare la combustione è ovviamente necessaria una fonte di calore iniziale, che assumiamo di avere già applicato.
Il calore generato rappresenta la ricchezza prodotta, altrimenti detta "reddito".
I tubi che propagano il calore ai caloriferi dislocati nella nostra casa rappresentano il sistema di circolazione e distribuzione della ricchezza prodotta.
Dati questi elementi, cosa possiamo fare se la nostra casa non è riscaldata a sufficienza?
Una prima opzione potrebbe essere quella di aumentare il flusso di aria nella camera di combustione, per ravvivare il fuoco. Tuttavia questa è una soluzione che funziona solo per un tempo limitato, perché l'aumento del flusso di ossigeno (che ricordiamo essere la base monetaria) fa sì che il combustibile bruci più velocemente, il che significa che se abbiamo una quantità fissa di combustibile questo finirà presto, lasciandoci al freddo dopo averci riscaldato per un po'. A meno che non si trovi il modo di aumentare lo stock di legna da bruciare, è quindi improbabile che si riesca a produrre più calore senza inconvenienti futuri. Ma ci sono altre variabili su cui è possibile intervenire.
Innanzitutto, dovremmo verificare se la legna che stiamo usando è sufficientemente asciutta: perché se è bagnata, brucerà con maggiore difficoltà e parte del calore prodotto si perderà per compensare questo problema; oppure, può darsi che la persona preposta ad attizzare il fuoco e ad alimentarlo aggiungendo legna si sia addormentata o abbia dovuto allontanarsi per qualche motivo, lasciando lentamente spegnere il fuoco. Questo inconveniente rappresenta le inefficienze del sistema produttivo e dipende essenzialmente dalle risorse di cui disponiamo e dalla struttura delle aziende.
In secondo luogo, è possibile che il sistema di circolazione e distribuzione del calore sia mal costruito. Per esempio, se i tubi passano all'esterno delle mura domestiche e non sono sufficientemente isolati, una buona parte del calore si disperderà fuori; oppure il giro che i tubi fanno prima di arrivare ai caloriferi è molto lungo. Ciò rappresenta le inefficienze del sistema di circolazione, che possono essere ad esempio le infrastrutture inadeguate o anche ostacoli di natura amministrativa, come tasse, corruzione, complicazioni burocratiche, ecc.
Infine, può darsi che in alcune stanze della nostra casa il calore non arrivi affatto, perché magari alcuni caloriferi sono chiusi oppure vi si è accumulata dell'aria al loro interno. Queste sono le inefficienze distributive, su cui è meglio intervenire dopo essersi accertati che il resto dell'impianto stia funzionando correttamente.
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