Originariamente Scritto da
emv
Dal punto di vista cattolico il progresso, come ogni cosa, ha un cuore, una testa e delle mani.
Il cuore della scienza non v’è dubbio si ha nella tradizione giudaico-cristiana, quella Genesi, Cap. I, vv. 14-18, in cui, unici fra popoli più numerosi e superpotenze che li circondavano, gli autori ebrei si permettevano di definire gli astri come semplici cose, “luci”, “luminari”. E indicandone l’unica funzione pratica di fare luce e regolare il tempo. Quello era l’inizio della scienza. All’epoca era come andare contro la vulgata imperante di USA e UK, perchè tali erano egiziani, babilonesi, assiri.
La testa è nel concetto di spezzare il legame filosofico uomo-natura tipico del paganesimo che ha impedito ad altre civiltà, non europee ma con molte conoscenze, di produrre la scienza.
Nella fine della schiavitù. Già conquistata nel X sec. e perduta per colpa degli eretici, cosa che fece da freno enorme al progresso. 5 secoli di ritardo.
Poi la testa è da trovarsi anche nell’Aristotelismo, perchè avesse vinto Platone era il pensiero magico a prevalere e il legame uomo-natura restava più saldo che mai.
Poi possiamo dire che le mani del progresso tecnico-scientifico siano state più di paesi della Riforma, quelli che più accumulurano l’ingiusto vantaggio economico dalla schiavitù certo poterono spendere di più in ricerca scientifica. Ma è la fine della schiavitù, che è cosa cristiana, ad aver fatto da propulsore.
Come sempre, cuore, testa e mani...