Adamo ed Eva, da sempre è uno dei grandi scogli per i laicisti verso la religione. Ho pensato che meritasse estrarre alcuni post di @
Darwin da un altro 3D. Avevo scritto sulla possibilità che Dio abbia preso dall’evoluzione una coppia di primati particolarmente evoluti e in quella coppia ha infuso l’anima intellettiva, che è ciò che li rende umani, e così ha creato l’uomo.
Proviamo ad attualizzare il problema che è in corso nella teologia da decenni. Personalmente non sono troppo incline a questa soluzione ma lo considero valutabile e potrebbe essere utile a dei laicisti, diciamo, in ricerca di qualcosa di superiore.
Noi cattolici possiamo ammettere che il corpo sia stato lavorato da Dio secondo le leggi della natura da Lui stesso create ma questo corpo deve essere arrivato ad un certo grado di maturazione per poter ricevere l'infusione dell'anima intellettiva.
E' bene sottolineare che senza la distinzione tomistica delle tre anime vegetativa, sensitiva e intellettiva, il problema è irrisolvobile.
Ipotizziamo quindi che l'evoluzione verso l'uomo incomincia in un antenato comune. In ogni caso questo essere sarebbe cmq sempre un animale incapace di pensiero astratto e religioso, incapace ad es. di realizzare le stalagmiti colorate dal possibile scopo rituale rinvenute e al Neanderthal attribuite.
Peraltro non si deve dimenticare la capacità di copiare comportamenti, come ad es. fanno le scimmie con l'uomo pur restando animali e questo può spiegare certi reperti. Neanderthaliani potrebbero aver copiato comportamenti da Sapiens umani, senza però comprenderli od evolversi solo per quello.
Ma diciamo una cosa, chi l'ha detto però che l'antenato comune dovrebbe essere più sottosviluppato?
http://Vogliamo parlare dell'Homo An...lontano-prozio
Sembra che l'Antecessor sia stata rimosso dalla riflessione paleoantropologica degli evoluzionisti. Procedo, come se non esistesse, a rispondere agli altri quesiti (non si sa perchè uno debba sforzarsi ma evidentemente fa parte della carità apologetica...
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La Genesi pone un paletto molto importante "[20]Così l'uomo impose nomi a tutto il bestiame, a tutti gli uccelli del cielo e a tutte le bestie selvatiche, ma l'uomo non trovò un aiuto che gli fosse simile." Gn, 2, 20.
Quindi l'uomo aveva la consapevolezza della sua diversità, come noi oggi l'abbiamo verso i primati. Ma quell'uomo aveva una perfezione tale, poichè constava di doni soprannaturali e preternaturali, che poteva vedere gli esseri viventi, si potrebbe dire, come un angelo può guardare a noi. Quindi non credo che avrebbe costituito un problema la contemporanea presenza di ominidi laddove per noi lo sarebbe stato.
La distinzione delle tre anime vegetativa, sensitiva e intellettiva, risponde bene al problema. L'anima sensitiva comprende l'intero corpus di espressione dell'affettività molto complessa tipica degli animali domestici e dei primati superiori.
Non si darebbe un sapiens 'umano' e un sapiens 'non umano'. Si possono applicare gli stessi concetti di Tommaso sugli embrioni che non compirebbero la resurrezione se non avessero ricevuto l'anima razionale. Alcuni sapiens non verrebbero ammessi al salto evolutivo per meri motivi accidentali, quali limiti propri del sostrato neurologico. Costoro resterebbero affiancati ai loro simili umanizzati fino al fine naturale della loro vita animale.
Se gli incroci sono avvenuti tra sapiens umani, neanderthaliani umani e denisoviani umani non è un problema poichè previsto da Dio al fine di sintetizzare la forma umana migliore a partire da ingredienti diversi.
Ma se sono avvenuti tra non-umani e umani possono solo avere avuto effetti devastati sul DNA umano accellerandone la caduta, dal punto di vista cattolico. Ad es. questo articolo, di questi tempi, cade proprio a fagiolo:
Covid-19: alcuni geni ereditati dai Neanderthal possono aumentare il rischio di forme gravi di malattia
Non è un assurdo che ciò sia potuto accadere perchè la riproduzione riguarda le due anime strettamente materiali, la vegetativa e la sensitiva.
Il Poligenismo è stato anche matrice di visioni razziste, il fatto che la Chiesa lo abbia contrastato ha avuto solo ricadute positive sulla società umana. Se si comprende invece la distinzione che la parte animale, con le due anime materiali, procede per via generativa e che l'umanità è il processo finale che fonde l'anima intellettiva con il sostrato adatto a riceverla, atto che richiede l'intervento diretto di Dio, che non si avvarrebbe quindi di cause seconde, allora più che di poligenismo bisognerebbe parlare di "Enogenismo". In modo simile a ciò che è stato, nella storia delle religioni, l'enoteismo per il politeismo. Il credente enoteista pur avendo molti dei li collocava già in una gerarchia e li considerava come parti di un'unico principio divino. I molti codici genetici sarebbero stati predisposti per ottenere dal crash test naturale il migliore possibile.
Certo si pone un grosso problema morale, all'intelletto, se non si considera la prima coppia umana proprio in senso letterale. Vediamo, la Bibbia usa spesso il concetto ebraico di "personalità corporativa". Nei primi capitoli della Genesi c'è una ambivalenza di significato di Adamo che come noto significa uomo ed è tradotto così nelle bibbia moderna (ba’adam con articolo davanti come "l'adamo", "l'uomo").
Ora, si deve intendere che l'uomo abbia ricevuto un'infusione di grazia e doni preternaturali tale da renderlo un saggio e un sapiente elevatissimo per cui avesse avuto il giusto modo di porsi con gli ominidi non umani e con la famiglia originaria. Un incrocio tra Davvero ripugna pensare ad un figlio che consideri i genitori degli animali! Quel figlio avrebbe avuto una sapienza e una saggezza per noi impossibili.
E per i fratelli e le sorelle, dato che al momento che il dono dell'anima intellettiva ha portato con sè anche i doni preternaturali di non soffrire la caducità biologica, se fosse stato necessario una infusione attraverso più generazioni, tutti gli individui si sarebbero allineati al primo individuo infuso costituendo un'unica generazione.
D'altra parte una situazione simile è già presente nell'incesto biblico. Essendo oggettivamente impossibile l'esogamia, è chiaro che questa è stata vissuta dai progenitori (quelli definiti "figli di Dio") nella massima santità. Si può ipotizzare, organizzando la crescita delle diverse generazioni tenendole ben separate e facendoli incontrare solo al momento della maturità sessuale. Solo in questo modo è possibile concepire la cosa priva del vizio che si darebbe in una vita normale sotto lo stesso tetto. La compresenza di ominidi non ancora umanizzati e mai umanizzabili andrebbe vista nell'ottica di una simile carità.
Secondo Tommaso le tre anime non sono enti sussistenti separati ma sono
virtus, l'una è potenza dell'anima che la segue.
Ogni volta che sopraggiunge un'anima questa completa la precedente e la assume nella sua forma. Di fatto l'anima sensitiva realizza ciò che è in potenza nella vegetativa, idem per l'anima razionale rispetto alla sensitiva. L'anima vegetativa e la potenziale sensitiva vengono trasmesse per generazione a differenza della anima razionale. Per questo la tomistica è proprio l'ambiente ideale in cui ragionare di queste cose.
Biologicamente presumo avverrà come con il software che "apre" le porte dell'hardware che altrimenti resterebbero inutilizzabili. Bisogna pensare ad un sw tipo il kernel che parla il linguaggio macchina, non i programmi applicativi che usiamo comunemente. Si deve intendere che con il sw il corpo è completato nel suo fine.
Il software, che è proprio un codice, è un'analogia perfetta del codice genetico, e all'uopo mi viene in mente l'articolo di Sacra Doctrina (1998, 5, p.117), citato da Amici Domenicani a proposito del DNA: “Di fronte alla constatazione che lo sviluppo di un essere vivente non è che l’esplicitazione di un contenuto preassegnato, altamente ordinato, un pensiero veramente libero da pregiudizi avrebbe concluso che il codice genetico presenta, sul piano materiale, una straordinaria analogia con quella funzione di organizzazione e di ordine che la filosofia classica ascrive all’essenza formale dell’ente finito. Al punto da potersi dire, con linguaggio figurato, che tale codice costituisce come l’articolazione fra forma e materia, ovvero come il situs ove la forma viene innestata sulla materia. Con tutto quel che ne potrebbe conseguire circa il modo di concepire la storia naturale degli esseri viventi. È invece noto che, pur di rendereragione evoluzionisticamente del codice genetico, si è fatto ricorso alle più inverosimili ipotesi. Per approdare a un nulla difatto, perché la formazione del codice genetico resta, per la biologia, il massimo dei misteri”.
E' per questo che possiamo ipotizzare aspetti di evoluzione anche complessi ma fuori dal vetero darwinismo casualista, come Disegno intelligente. E secondo me in quest'ambito starà la soluzione. Poi l'ateo resterà soddisfatto potendo immaginare il Progettista come intelligenza artificiale in grado di migliorarsi continuamente (deismo) ma questo è un altro discorso.
Sta a te giudicare se sono belle martellate motivate da una mancanza di onestà intellettuale. ma non si tratta di fare sofismi e bizantismi, se è possibile distinguere e graduare è perfettamente razionale farlo. E infantile non farlo, come i bambini, o tutto o niente!...