Tutti guardano l'albero e nessuno vede la foresta.
Al mondo esistono solo due razze: gli uomini per bene e gli stronzi. Questi ultimi cercano quasi sempre di passare per i primi.
Stato di emergenza!
https://www.dailysabah.com/world/asi...-hit-by-unrest
Le kazake sono le donne più belle del pianeta.
Tessera nr. 5 del club Ma il PD ?
Qui ci sono molte studentesse kazakhe e sono davvero belle, però parlano solo russo.
Di che si lamentano se sono persino incapaci di parlare la propria lingua? Sono più stupidi degli irlandesi ed affini.
Religione per noi significa la dottrina (...) dell'allevamento che renda possibili le anime superiori a spese di quelle inferiori.
Religion bedeutet uns die Lehre von (...) der Züchtung und Ermöglichung der höheren Seelen auf Unkosten der niederen.
notare come i media turchi si fanno le pippe
https://www.dailysabah.com/politics/diplomacy/turkey-values-stability-in-kazakhstan-foreign-ministry-says
Turkey is closely watching developments in Kazakhstan, including the resignation of the government following mass protests over energy hikes, and values stability of the country, a statement by the Foreign Ministry said Wednesday.
qualcuno avverta il mae turco che hanno gli stessi problemi ma a casa loro non ci provano a protestare perchè sanno cosa succede
Il kazakistan ovviamente è una repubblica ex sovietica che confina con la russia lungo un confine di centinaia se non migliaia di chilimetri, giusto per puntualizzare cosa c'entra la russia
Far ragionare un idiota non é impossibile, é inutile
https://www.agi.it/estero/news/2022-...ette-15131318/
AGI - È stato anche oscurato Internet in Kazakistan dove da tre giorni vanno in scena le più importanti proteste nella storia post-sovietica del Paese e adesso il rischio è che cali il sipario su quanto sta accadendo. Da giorni monta la rabbia per l'aumento del prezzo del gpl; dopo che i manifestanti hanno preso d'assalto e dato fuoco a edifici amministrativi e dopo che il governo si è dimesso, è stato decretato lo stato di emergenza in tutto il Paese.
Il presidente Kassym-Jomart Tokayev ha anche 'defenestrato' il 'padre della nazione', Nursultan Nazarbayev, dalla guida del Consiglio di Sicurezza; dopo aver governato con il pugno di ferro per trentanni il Paese, Nazarbayev, alleato chiave del presidente russo Vladimir Putin, si era dimesso nel 2019 ma ancora manteneva saldamente il controllo sul Paese; ora che il suo 'delfino' lo ha allontanato, se ne ignora la sorte.
Tokayev ha assicurato una risposta "ferma" alle manifestazioni che hanno pochi precedenti in un Paese ricco di petrolio e gas, locomotiva economica dell'Asia centrale ma in cui si misurano crescenti disuguaglianze sociali. Le dimissioni del governo e la 'defenestrazionè di Nazarbayev segnano due importanti concessioni ai manifestanti, ma la crisi minaccia di destabilizzare il Paese, la più grande delle Nazioni nate dalle ceneri dell'Unione Sovietica, Russia esclusa, l'ultima ad aver dichiarato l'indipendenza dal suo scioglimento, il 16 dicembre 1991.
Il presidente kazako aveva in precedenza decretato lo stato di emergenza e il coprifuoco di due settimane nella regione occidentale del Mangistau, ad Almaty, la città più grande del Paese, e nella capitale, Nur-Sultan; limitati gli assembramenti e limitata la circolazione. Parlando in russo alla nazione, Tokayev ha poi promesso riforme e rivolto un appello "a mostrare prudenza e a non soccombere alle provocazioni interne ed esterne".
Ma per ora non è bastato. Nonostante il Kazakistan occidentale sia ricco di petrolio e gas, la qualità della vita è generalmente inferiore alla capitale, Nur-Sultan, e alla capitale economica, Almaty. Le tensioni economiche sono aumentate con la pandemia. Le strade sono in molte zone in cattive condizioni, i servizi pubblici al di sotto degli standard e poichè il cibo deve essere trasportato su grandi distanze, spesso può diventare più caro che nei centri urbani più ricchi.
Il Paese possiede sterminate risorse minerarie - il 60% di quelle dell'ex Unione Sovietica - tra cui ferro, carbone, petrolio, metano e diversi metalli usati nell'elettronica e nella missilistica; ed è un importante produttore di petrolio e gas, ma anche di uranio, il materiale radioattivo utilizzato nelle centrali nucleari (l'anno scorso ne ha estratto il 40% della produzione mondiale). Risorse che ne fanno la prima economia dell'Asia centrale, nonchè il più importante produttore ed esportatore di petrolio nell'ambito della Comunità di Stati indipendenti.
Le proteste, che in tre giorni hanno brandito richieste sempre più politiche, sono nate da una esigenza molto concreta: la riduzione del prezzo del Gpl alle stazioni di servizio, il carburante più usato per le auto nel Paese. Partite il 2 gennaio dalle città di Zhanaozen e Aqtau, nella regione occidentale di Mangistau, le manifestazioni sono dilagate in tre giorni in diverse zone del Paese. Martedì sera sono arrivate ad Almaty, capitale economica, dove circa 5 mila persone hanno marciato nelle strade e sono state poi disperse dalla polizia con lacrimogeni e granate stordenti.
Poche ore dopo, manifestanti hanno occupato diversi edifici pubblici nella città e preso il controllo anche dell'aeroporto, che ha cancellato tutti i suoi voli. A causare il contestato aumento è stata la decisione del governo di porre gradualmente fine ai sussidi sui prezzi del carburante alla pompa di benzina e consentire, così, al mercato di dettare i prezzi. Il processo, iniziato a gennaio 2019, si è concluso sabato scorso, comportando un sostanzioso aumento dei prezzi, in particolare laddove la domanda di Gpl è elevata.
È il caso appunto della regione di Mangystau: in pochi giorni, i prezzi del Gpl nelle stazioni di servizio sono raddoppiati da 60 tenge (0,14 dollari) a 120 tenge (0,28 dollari) al litro. Il governo stima che il 70-90% dei veicoli nella regione vada a Gpl, una proporzione più alta che in molte altre parti del Paese. Tokayev martedì ha annunciato la riduzione del prezzo di un litro di Gpl a Mangystau da 120 a 50 tenge (0,11 dollari) per "garantire la stabilità del Paese", ma non è riuscito a sedare le proteste.
Intanto il Cremlino segue attentamente quanto accade nel 'cortile di casà. Il ministero degli Esteri ha fatto sapere di tenere d'occhio la situazione, ma il Cremlino ha assicurato che il governo kazako è in grado di gestire la situazione da solo, che non ha fatto richieste di aiuto e ha messo in guardia da "interferenze esterne". La Farnesina segue la situazione da vicino e l'Unità di crisi ha raccomandato di "posticipare fino a nuovo avviso i viaggi non essenziali verso il Kazakistan, data l'attuale situazione di tensione".
qualcuno sa come stanno andando le criptovalute? lo chiedo perchè parecchi aziende di mining stanno in KZ
Più ancora del non breve confine (che tra Russia e Kazakhstan dovrebbe essere circa 7.000 km) (https://en.wikipedia.org/wiki/Kazakhstan#Geography), il Kazakhstan è membro dell'Unione Economica Eurasiatica e della CSTO. Presumo che, quindi, Mosca segua con grande interesse l'evoluzione della situazione.
(https://en.wikipedia.org/wiki/Eurasian_Economic_Union
https://en.wikipedia.org/wiki/Collec...y_Organization)
Saluti.
Midìl
P.S.; Probabilmente non è comunque nemmeno del tutto trascurabile il fatto che il Kazakhstan sia anche membro dell'Organizzazione degli Stati Turchi (https://en.wikipedia.org/wiki/Organi..._Turkic_States), quindi immagino che anche Ankara starà seguendo gli eventi con una certa attenzione.