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adry571
lo Studio condotto da Elemens per Legambientee presentato al Forum Qualenergia (Roma,1-2 dicembre 2021) dimostra che non è la transizione verde a causare il rincaro delle bollette e che, viceversa, con una strategia integrata che colga i vantaggi della generazione distribuita e condivisa da rinnovabili, sistemi di accumulo ed efficienza energetica in edilizia, il risparmio sarebbe superiore al miliardo di euro all’anno.
Ridurre le bollette è possibile, accelerando la transizione ecologica che già ci ha permesso di limitare l’impatto in questi mesi dell’aumento del costo del gas. Ma serve una strategia integrata che permetta di cogliere i vantaggi della generazione distribuita e condivisa da rinnovabili, sistemi di accumulo e l’efficienza energetica in edilizia
Lo Studio condotto da Elemens per Legambiente e presentato al Forum Qualenergia (Roma,1-2 dicembre 2021) dimostra che non è la transizione verde a causare il rincaro delle bollette e che, viceversa, con una strategia integrata che colga i vantaggi della generazione distribuita e condivisa da rinnovabili, sistemi di accumulo ed efficienza energetica in edilizia, il risparmio sarebbe superiore al miliardo di euro all’anno.
Ridurre le bollette è possibile, accelerando la transizione ecologica che già ci ha permesso di limitare l’impatto in questi mesi dell’aumento del costo del gas. Ma serve una strategia integrata che permetta di cogliere i vantaggi della generazione distribuita e condivisa da rinnovabili, sistemi di accumulo e l’efficienza energetica in edilizia
come in tutta Europa aziende e famiglie francesi sono alle prese con i forti rincari delle bollette di luce e gas. Edf si trova anche ad affrontare una serie di problemi sulle centrali nucleari che gestisce e da cui la Francia ricava circa il 70% dell’energia che consuma. La società ha stimato in 50 miliardi di euro il costo di ammodernamento e manutenzione straordinaria dei reattori e ha ridotto dell’8% le sue previsioni di capacità generativa proprio a causa dei recenti problemi registrati in alcuni siti. Una situazione che ha costretto la Francia a rimettere in funzione alcune centrali a petrolio e a diventare, per la prima volta, importatore netto di energia.
Le centrali nucleari, infatti, non possono essere accese e spente a piacere come si fa con un ciclo combinato a gas, devono funzionare a ciclo continuo.
Si tratta cioè di sistemi molto rigidi che non possono variare la produzione, nell’arco delle 24 ore, in modo adeguato a tenere conto delle diverse richieste sulla rete elettrica.
In sostanza, in tutti i paesi industrializzati, durante la notte le richieste sulla rete sono nettamente inferiori a quelle diurne (ad esempio in Italia di notte le richieste sono dell’ordine di 30.000 MW mentre di giorno possono anche superare i 50.000 MW).
La Francia, che produce circa il 78% della propria energia elettrica con il nucleare, per garantire la stabilità del proprio sistema, di notte si trova a dovere cedere sottocosto energia elettrica ai paesi confinati ma, in alcuni casi, è anche costretta a importarla a, caro prezzo, nei momenti di picco diurni…
Quindi, paradossalmente, è più l’Italia che fa un favore alla Francia acquistando questa corrente.