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Firenze, piazza Santa Trinita. È da poco passata la mezzanotte quando un taxi della Socota 4242 si ferma davanti alla chiesa per far scendere una cliente americana.Tra quest’ultima e l’autista è in atto un litigio dovuto, sembrerebbe, al costo della corsa troppo alto. È a questo punto che il tassista, ripreso con lo smartphone dai pochi turisti presenti in piazza, prima le sferra un calcio agli stinchi e poi fa partire un schiaffo che colpisce la ragazza al viso. La manata è così forte che la donna vacilla. Qualcuno prova a dividerli, altri urlano: «Nooooo, perché!?». La vittima della violentissima aggressione chiede ai presenti di chiamare la polizia: «Call the police», ripete più di una volta sotto choc e piangendo. Dal racconto del tassista la giovane americana – che poi ha pubblicato due stories sul suo Instagram accusando gli agenti intervenuti di non aver arrestato il tassista e definendo Firenze “città poco sicura” –, prima di esser oggetto dell’aggressione fisica, avrebbe spaccato il divisore anti covid all’interno dell’auto bianca e gli avrebbe sputato sul viso. Gesti che, anche se confermati dalle telecamere interne al mezzo, non giustificano in alcun modo la violenza con cui il conducente si scaglia sulla donna. La Socota (società cooperativa tassisti), che «condanna senza riserve il comportamento del collega», fa sapere di aver aperto un procedimento disciplinare per accertare i fatti ed eventualmente adottare provvedimenti. «Fermo restando che ogni azione relativa alla licenza – si legge in una nota del 4242 – rientra nella competenza esclusiva dell’amministrazione comunale».